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CANTONETicino nella morsa del caro affitti: il Cantone cosa fa?

10.10.23 - 08:48
Lo chiedono otto deputati del gruppo PS-GISO-Forum Alternativo.
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Ticino nella morsa del caro affitti: il Cantone cosa fa?
Lo chiedono otto deputati del gruppo PS-GISO-Forum Alternativo.

BELLINZONA - In Ticino servono più alloggi a prezzi accessibili. E il Cantone deve darsi una mossa. È questo, in breve, il messaggio lanciato da otto granconsiglieri* del Gruppo PS - GISO - Forum Alternativo in un'interrogazione diretta al Consiglio di Stato. 

«Il 1° giugno 2023, l'Ufficio federale delle abitazioni ha annunciato che il tasso d'interesse di riferimento salirà all'1,5%. Si tratta di un aumento di 0,25 punti percentuali rispetto all'ultimo tasso pubblicato», contestualizza la prima firmataria, Cristina Zanini Barzaghi. «Questo aumento si sta ripercuotendo sugli affitti in tutta la Svizzera e comporta un possibile aumento dei canoni di locazione del 3%. In combinazione con il potere d'acquisto già indebolito dai rincari di energia e cassa malattia, ciò comporta un enorme onere per la popolazione, che fa fatica sempre di più a far fronte agli elevati costi di vita».

Per questo «è fondamentale agire in modo tempestivo per contrastare il caro affitti e aumentare sensibilmente l’offerta di alloggi a prezzi accessibili».

Una concreta soluzione al problema, per il Gruppo PS, GISO e Forum Alternativo, «è la costituzione di enti di pubblica utilità come cooperative o fondazioni. Infatti, questi enti non generano profitti e offrono pigioni più basse del 25% circa rispetto alla media del mercato».

Il parco immobiliare del nostro cantone è piuttosto vetusto e offre ancora diversi alloggi a prezzo basso, viene sottolineato nell'interrogazione. «Quest’ultimi non vengono però risanati, ma spesso demoliti a favore di edifici speculativi realizzati da investitori interessati unicamente al reddito finanziario. La ristrutturazione del cospicuo patrimonio costruito esistente è perciò un bacino importante per poter aumentare l’offerta di alloggi convenienti. È possibile realizzare in tempi brevi più alloggi convenienti se si favorisce l’acquisto e la gestione di stabili esistenti da parte di enti pubblici o di pubblica utilità».

Il tema della promozione dell’alloggio è trasversale a ogni Dipartimento e dovrebbe essere affrontato in modo globale, considerando gli aspetti sociali, urbanistici, immobiliari, fiscali e istituzionali, evidenziano infine i deputati, precisando che «da tempo si parla di creare un centro di competenza cantonale presso la SUPSI, ma non sappiamo se sia già stato attivato o meno»»

Qui tutte le domande formulate nell'interrogazione e rivolte al Consiglio di Stato:

Qual è lo stato dei lavori per la costituzione del promesso centro di competenza cantonale sull’alloggio in collaborazione con la SUPSI?

Esiste un gruppo di lavoro interdicasteriale di specialisti sull’alloggio a livello cantonale, per concretizzare quanto indicato nel piano cantonale dell'alloggio?

Esistono dati dettagliati sul mercato dell’alloggio cantonale sia a livello immobiliare, sia a livello sociale (aiuti mirati per persone in difficoltà)?

Quali sono le categorie di popolazione che hanno maggiori difficoltà a trovare un alloggio adeguato?

Quanti sono in percentuale gli alloggi gestiti da enti di pubblica utilità rispetto al totale di alloggi disponibili nel Cantone?

Esistono proprietà cantonali idonee che potrebbero essere attribuite in diritto di superficie ad operatori di utilità pubblica a favore dell’alloggio a pigione moderata?

Quali modifiche agli strumenti di pianificazione (piano direttore, piani regolatori comunali, regolamenti edili) si ipotizzano a breve termine per favorire la ristrutturazione e/o la costruzione di alloggi di pubblica utilità da parte di enti riconosciuti (cooperative, fondazioni)?

Si intende modificare la legge tributaria in modo che anche enti di pubblica utilità riconosciuti dall’ufficio federale delle abitazioni come le cooperative d’abitazione possano chiedere l’esenzione fiscale, e accedere così più facilmente ad aiuti sociali pubblici e privati?

* Cristina Zanini Barzaghi, Mattea David, Danilo Forini, Beppe Savary, Maurizio Canetta, Yannick de Maria, Tessa Prati, Ivo Durisch

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COMMENTI
 

PerTe 1 anno fa su tio
Spesso, si pensa che il prezzo che si paga per un affitto o per costruire una casa sia dettata più dal mercato che della qualità dell’oggetto. Si gioca su questi aspetti offuscando un problema di fondo. Se il proprio tetto sopra la testa deve essere un bene primario nell’interesse del bene dei cittadini, allora si dovrebbe osservare meglio e permettere meno la speculazione. A parte le banche e le assicurazioni, regine della speculazione e sopratutto quando ci sono fallimenti personali, le casse pensioni non sono da meno. Con l’incarico di gestire i soldi sudati dei lavoratori di una vita intera e l’intento di investire e proteggere i capitali, acquistino immobili su larga scala per poi tenere artificialmente gli oggetti sopra il reale prezzo di mercato. Per intenderci, senza la necessità di un acquirente, il prezzo o il valore esposto non ha limiti. Ciò che poi deve controbilanciare sono i costi di manutenzione degli oggetti vuoti con il valore tassabile dell’oggetto stesso. Questi sono calcoli molto ben valutati da esperti che nel settore della finanza sanno come gestire. Ecco come il presunto bene di ogni cittadino diventa la ricchezza di altri.

PerTe 1 anno fa su tio
Risposta a PerTe
Scusate, dimenticavo,..è dulcis in fundo.. si vuole distrarre dal problema dando l’incarico al cantone di aiutare con sussidi.. un circolo ♾️
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