La reazione del sindacato Ocst dopo la presentazione del bilancio 2024 da parte del governo ticinese.
BELLINZONA - Al coro delle reazioni politiche, giunte in seguito alla presentazione del preventivo 2024 da parte del governo ticinese, si unisce anche il sindacato Ocst.
Nel documento diffuso viene riportato che l'ente «si era battuto contro l’introduzione del vincolo di pareggio economico da attuare entro il 2025. Pur comprendendo la necessità di avere finanze pubbliche sane, questo obiettivo non può comportare una riduzione delle prestazioni soprattutto alla fascia debole e in difficoltà della popolazione. Era evidente che si sarebbe invece giunti alla situazione odierna e cioè che le “mani nelle tasche dei cittadini” vengono messe, eccome», scrive.
Grande delusione
«Anziché proporre e attuare misure strutturali (revisione dei compiti) per contenere la spesa, propone nuovamente le solite misure, ossia tagli indiscriminati», affermano. L'Ocst ripercorre infatti gli interventi che andranno a colpire, in modo particolare, «il personale pubblico». «Il mancato riconoscimento dell’adeguamento al rincaro - continua - rappresenta una rilevante perdita di potere d’acquisto e riduce l’attrattiva agli ambiti di servizio pubblico. Ed è ancora più assurda questa misura se pensiamo all’aumento dei compiti affidati in numerosi ambiti del servizio pubblico».
I sindacalisti sono preoccupati
«Operare tagli o anche solo non aumentare la spesa per gli enti sussidiati in questo momento, significa colpire servizi essenziali per tutta la popolazione, oltre che limitare il sostegno ai più bisognosi. Pensiamo per esempio ai servizi sociosanitari nei quali gli operatori da anni lavorano sotto una grande pressione. Con la pandemia era stata espressa solidarietà a questo settore e a quel momento erano state fatte promesse per un miglioramento e ampliamento della formazione, un’analisi delle necessità di personale e il miglioramento delle condizioni per le lavoratrici e ai lavoratori che, non riuscendo a resistere alla fatica e alla pressione quotidiana, abbandonano precocemente la professione. Nulla di ciò è stato fatto ma addirittura il mancato aumento della spesa proposto per questo settore significa operare dei tagli».
L'Ocst chiede dunque «con forza che le misure di risparmio proposte siano riviste», preservando «le condizioni salariali e di lavoro del personale pubblico e negli enti sussidiati e che siano mantenuti i servizi per la popolazione e i sussidi per i meno abbienti». E alla politica di essere «responsabile».