I Verdi puntano il dito contro la destra e le forze che hanno sostenuto il decreto Morisoli.
BELLINZONA - Anche i Verdi del Ticino prendono posizione sulla presentazione da parte del Consiglio di Stato del Preventivo 2024 e delle misure di rientro del primo pacchetto.
«"Il decreto non comporta tagli alla spesa, bensì un calo dell’aumento della spesa, per cui le condizioni odierne in materia di socialità e di impiego pubblico rimarrebbero invariate” senza andare a toccare le prestazioni dei settori più vulnerabili. Questo era il mantra recitato da Sergio Morisoli, e dai sostenitori di PLR, Lega, UDC e parte del Centro per invitare la popolazione ticinese ad accettare il decreto. Sono passati 12 mesi e abbiamo già la conferma che si trattava di menzogne. Infatti, oggi il Consiglio di Stato ha presentato il preventivo 2024, che prevede un disavanzo di 95,7 milioni e una manovra di rientro per 133,7 milioni di franchi, manovra che prevede tagli nei settori più vulnerabili come i sussidi agli enti per la cura di anziani, invalidi, disabili e bambini».
«Tagli alle persone bisognose»
«Sono inoltre previsti tagli alla formazione professionale e alla scuola, ai sussidi di cassa malati, escludendo dai beneficiari ben 6'400 persone. Oltre a questi tagli alle persone bisognose, il Consiglio di Stato propone tagli alle paghe dei dipendenti dello Stato - fra cui il personale socio sanitario - e la rinuncia a compensare il rincaro. È inoltre previsto un blocco parziale delle sostituzioni del personale partente che impatterà in modo particolarmente grave nel sociale e nel sanitario, già ampiamente sotto pressione e per il quale il Governo aveva promesso un miglioramento delle condizioni di lavoro», lamentano.
«Insieme al preventivo e manovra di rientro, è prevista una riforma tributaria che sarà discussa a breve in parlamento, e che tra le principali misure prevede la riduzione delle imposte per le persone particolarmente benestanti. Una situazione a dire il vero grottesca oltre che indecente».