Respinta la mozione in cui si chiedeva una discussione annuale sugli sviluppi delle pari opportunità in Ticino e sulla parità salariale
BELLINZONA - Il dibattito ha portato le varie sensibilità dei deputati a confrontarsi (e anche a scontrarsi) in aula. Alla fine, con 45 voti a favore e 35 contrari, il parlamento ha respinto la mozione in cui si chiedeva, in estrema sintesi, una discussione annuale in aula sugli sviluppi delle pari opportunità in Ticino e sull’analisi della parità salariale da parte del Consiglio di Stato.
Il documento, presentato nel 2021 dall’allora deputata PS Anna Biscossa, chiedeva al Governo di «allestire un messaggio annuale da sottoporre al Gran Consiglio» in cui fossero inseriti «i risultati dell’analisi della parità salariale effettuata da parte del Cantone sul proprio personale». Si domandava che i dati fossero forniti «non solamente per l’insieme dei dipendenti, ma anche per dipartimento. Si tratta di poter dibattere su un’importante norma della legge federale sulla parità dei sessi, che mira a far valere in tutto il Paese il diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore».
Dal canto suo, l’esecutivo invitava a bocciare la mozione poiché «il piano d’azione e i rapporti sul suo stato di avanzamento sono presentati mediante documenti pubblici». Inoltre, «il Gran Consiglio dispone già degli strumenti per discutere il tema, per esempio nell’ambito dell’esame sulla gestione del Consiglio di Stato».
Sul tema, la commissione Costituzione e leggi si è divisa. Il rapporto di maggioranza (relatrice Lara Filippini, UDC), sottoscritto da deputati dell’UDC, della Lega, del Plr e del Centro, concordava con l’analisi del Consiglio di Stato e non reputava «necessario allestire un messaggio annuale per avere una discussione nel plenum del parlamento».
Il rapporto di minoranza, (relatrice Roberta Passardi, PLR) cui hanno aderito granconsiglieri del PS, del PLR, dei Verdi e del Centro, sottolineava come, nonostante gli importanti progressi fatti, i temi della parità di genere e delle pari opportunità «mancano ancora di una piena e completa realizzazione». Da qui la richiesta di accogliere la mozione.
Nel suo intervento, il consigliere di Stato Christian Vitta ha sottolineato come, sul tema, «l’informazione sia già trasparente secondo modalità che ne garantiscono la conoscenza a un ampio pubblico. Riteniamo sia giusto l’indirizzo preso dal Governo. Per quanto riguarda la parità salariale nell’amministrazione cantonale, siamo al’19,9%, ben al di sotto la forchetta del 5%». Per Vitta «i temi sollevati dalla mozione sono molto importanti e la discussione di oggi lo rispecchia».
Diverse parlamentari si sono dette deluse dal dibattito emerso, sottolineando l’importanza di affrontare e di parlare dell’argomento.