«Essere il primo partito in Svizzera e ora avere un ruolo di rilevo anche in Ticino è una responsabilità».
BELLINZONA - «Le cifre parlano da sé: alle recenti elezioni Cantonali l’UDC è passata dal 6,7% al 10,3% (+3,5%). Alle elezioni federali l’UDC ha aumentato del 3,4% i voti, raggiungendo il 15,1%. In Ticino, l’UDC è diventato il terzo partito, dopo PLR e Il Centro. Assieme alla Lega dei Ticinesi e all’UDF ha conservato la forza della destra, malgrado i tentativi di alcuni di mettere in dubbio l’accordo con la Lega, confermando invece, che uniti si vince».
Nella serata di martedì, a Bellinzona, si è tenuto il Comitato Cantonale dell'UDC, al quale ha preso parte il presidente nazionale, nonché candidato agli Stati, Marco Chiesa. Il partito ha tirato le somme riguardo a un anno nazionale positivo, puntando ora a vedere Chiesa agli Stati.
Dal canto suo, il presidente dell'UDC nazionale ha ribadito che il suo impegno politico nasce dall’amore alla Svizzera e al Ticino.
«Non siamo politicamente corretti» ha sottolineato «ma diciamo quali sono i problemi e quali le soluzioni. La correttezza politica la lasciamo agli altri».
Presente anche il presidente cantonale Piero Marchesi: «L’UDC ha vinto le ultime elezioni, crescendo sensibilmente non solo a Berna, ma anche e soprattutto in Ticino. Il popolo ha premiato il grande lavoro svolto dal partito che ha saputo interpretare e tutelare la volontà popolare con ragionevolezza in molti campi politici».
Diverse le sfide che ora attendono il partito: non solo le Elezioni comunali ad aprile, ma vista la crescita dell’UDC a tutti i livelli anche una riorganizzazione del partito, che dovrà svolgersi nei prossimi 12-18 mesi. Bisognerà rafforzare gli organi, migliorare l’efficienza del segretariato e la comunicazione. Va pure fatta una riflessione sulla presidenza: dare nuove prospettive e individuare i nuovi leader per i prossimi 4-8 anni. Bisognerà anche coinvolgere i non eletti, le persone che hanno voglia e passione di impegnarsi (Ginnasio LiberalConservatore, comitati cantonali, gruppi di lavoro, ecc.).
«Essere il primo partito in Svizzera e ora avere un ruolo di rilevo anche in Ticino, non è un punto di arrivo, ma una responsabilità che va presa sul serio», conclude la nota diffusa.