«Utilizzato da quei lavoratori che soppiantano i nostri generando sul territorio disoccupazione e dumping salariale»
La Lega dei Ticinesi critica l’accordo sullo smartworking dei frontalieri con l’Italia raggiunto venerdì 10 novembre tra la ministra delle Finanze PLR Karin Keller Sutter ed il suo omologo italiano, che permetterà ai permessi G di svolgere in home-office fino il 25% del proprio lavoro.
«È evidente che dello smartworking possono usufruire solo gli impiegati del terziario amministrativo (gli operai e il personale curante non possono ovviamente lavorare da casa): ossia quei frontalieri che soppiantano i ticinesi generando sul nostro territorio disoccupazione e dumping salariale. Con questo accordo, il Ticino viene reso ancora più attrattivo per quei permessi G che non ci dovrebbero nemmeno essere. Proprio il contrario di quello che andrebbe fatto».
E arrivano richieste concrete:
a) Chi controllerà che il 25% di telelavoro non diventi poi abusivamente il 50% o il 100%?
b) Chi assumerà ancora ticinesi se alle imprese “con poca sensibilità sociale” sarà permesso di ingaggiare “frontalieri” (anche dalla Sicilia!) senza nemmeno bisogno di farli arrivare fisicamente qui?