Via libera alla proposta dell’UDC. De Rosa non nasconde però le criticità: «Sistema difficilmente implementabile».
BELLINZONA - Semaforo verde. Il Gran Consiglio ha approvato a larga maggioranza (69 favorevoli e 13 contrari) l’iniziativa parlamentare presentata da Roberta Soldati (UDC). Via libera, quindi, alla modifica dell’articolo 25 della Legge sull'assistenza sociale (LAS). In buona sostanza, in analogia a quanto succede per il pagamento diretto all’assicuratore per il premio di cassa malati, è stata introdotto il versamento diretto dell’affitto al locatore da parte dell’Ufficio del sostegno sociale e dell'inserimento (USSI) per i propri assistiti.
La condizione, come richiesto dalla commissione Sanità e sicurezza sociale, è che il proprietario dell’immobile provi all’USSI la mancanza del pagamento della pigione per due mesi consecutivi. Appurato tale fatto, «andrà introdotto il versamento diretto» a beneficio del locatore. L’iniziativa è stata firmata dai deputati Daniele Pinoja, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli, Edo Pellegrini e Paolo Pamini.
«Non di rado - si legge nel testo - succede che i proprietari di immobili che concludono un contratto di locazione con persone a beneficio di prestazioni assistenziali, facciano fatica a incassare gli importi delle pigioni». Il Codice delle obbligazioni prevede che, in caso di ritardo nel pagamento, il locatore debba dapprima procedere con una messa in mora e solo successivamente, «in caso di mancato pagamento nel termine impartito», potrà notificare la disdetta straordinaria, che potrà essere oggetto di contestazione da parte del conduttore.
Come noto, l'iter giudiziario può richiedere numerosi mesi se non anni. Alla fine, il locatore spesso ottiene una sentenza che gli dà ragione, ma senza nessuna possibilità concreta di poter incassare le pigioni scadute. A volte si tratta di importi assai ingenti. Per i promotori, la modifica «permetterà al locatore di tutelare la sua proprietà ed evitare il pagamento di costi connessi a tutte le procedure tese all'incasso delle pigioni scadute; di sgravare l'apparato giudiziario e di tutelare il conduttore dal cadere nel vortice dei precetti e attestati di carenza beni, dal quale difficilmente egli ne uscirà».
Il consigliere di Stato Raffaele De Rosa non nasconde però le complicazioni: «Capisco bene la proposta e il tentativo di compromesso - ha spiegato in aula - sono però obbligato a segnalare la difficoltà d’implementare un sistema di questo tipo. Non possiamo ancora quantificare l’onere di lavoro, ma ci sarà un maggior aggravio amministrativo».
A stretto giro è arrivata una reazione soddisfatta dell'UDC:
Il Gran Consiglio ha approvato oggi a grande maggioranza un’iniziativa generica dell’UDC (prima firmataria Roberta Soldati) in ambito dell’assistenza sociale per evitare abusi, cattivo sangue e sgravare l’apparato giudiziario. L’iniziativa chiedeva che la quota dell’assistenza sociale prevista per l’affitto venga direttamente versato ai locatari, come già si pratica per il premio base della Cassa malati.
Con l’iniziativa generica del 2021, Roberta Soldati per il Gruppo UDC chiedeva di modificare la Legge sull’assistenza sociale ai sensi di permettere il pagamento diretto della pigione al locatore per le persone in assistenza. Il Gran Consiglio, seguendo il rapporto commissionale presentato da Lara Filippini, ha scelto la versione – anch’essa proposta dall’iniziativa - che prevede il versamento diretto ai locatari solo in caso di mancato pagamento dell’affitto per due mesi consecutivi.
L’UDC è soddisfatta di questo compromesso che va nella giusta direzione. Non di rado succede che le persone a beneficio dell'assistenza a fronte di una spesa imprevista, piuttosto che per motivi personali di vario genere, vadano a intaccare il minimo vitale previsto per l'alloggio e non pagano l’affitto; ciò innesca un circolo vizioso dal quale sia gli assistiti che i locatari escono danneggiati. Con la soluzione proposta dall’UDC si evita agli assistiti di cadere nel vortice dei precetti esecutivi, si sgrava l’apparato giudiziario, e i proprietari degli appartamenti saranno più propensi ad affittare spazi a persone in assistenza.