L'interrogazione presentata da Albertini, Gianella e Mazzoleni al Consiglio di Stato.
BELLINZONA - Troppa pubblicità su social media e portali d'informazione. È quanto sostengono Giovanni Albertini (Avanti con Ticino e Lavoro), Alex Gianella (PLR) e
Alessandro Mazzoleni (Lega) in un'interrogazione presentata al Consiglio di Stato.
«Recentemente - scrivono - si assiste a un continuo aumento di pubblicità da parte di alcuni studi ambulatoriali di fisioterapia sui social media nonché sui portali d’informazione del nostro Cantone. Questa tendenza ci preoccupa molto poiché riteniamo che possa avere molte conseguenze negative che vanno dal contribuire e incidere all’aumento dei costi della salute, ma forse ancora più importante a incidere negativamente sugli studi ambulatoriali che operano eticamente e con coscienza per garantire una presa a carico mirata e adeguata».
Nel testo viene ricordato quanto viene riportato nella Legge Sanitaria (LSan) riguardo a pubblicità e comparaggio.
«Ogni operatore sanitario deve praticare esclusivamente una pubblicità oggettiva e corrispondente all’interesse generale, non ingannevole né invadente; deve tutelare, nel collaborare con membri di altre professioni sanitarie, esclusivamente gli interessi dei pazienti e operare indipendentemente da vantaggi finanziari». E ancora «è vietata ogni forma di contratto o accordo tra operatori sanitari che limiti la libertà di scelta del paziente o che lo esponga a uno stato di dipendenza», così come «accordi o contratti con laboratori di analisi, farmacie, altre strutture sanitarie o aziende che espongono l’operatore sanitario a obblighi e situazioni di dipendenza incompatibili con la dignità professionale o con l’interesse sanitario o economico del paziente».
Rammentano infine che «In passato il Dipartimento della sanità e della socialità ha inflitto diverse multe disciplinari per violazioni degli obblighi professionali in ambito pubblicitario»
Le domande presentate al Consiglio di Stato (Cds)
1) Il CdS è a conoscenza delle pratiche pubblicitarie adottate da alcuni studi di fisioterapia ambulatoriale che sfruttano i canali social, mediatici e cartellonistica per la propria pubblicità? In base al materiale allegato il CdS ritiene che le pubblicità in questione siano conformi all’Art. 70 della LSan?
2) Quante multe disciplinari per violazioni degli obblighi professionali in ambito pubblicitario secondo l’art. 70 sono state inflitte negli ultimi 5 anni? In quali settori sanitari?
3) Quali strategie, quali processi e quali misure mette in atto il CdS per garantire il rispetto della Legge Sanitaria Art. 70?
4) In questi studi di fisioterapia aperti 6 giorni su 7 dalle 06.00 di mattina alle 20.00 di sera a detta del CdS i contratti di lavoro vengono rispettati? Che tipo di controllo adotta il CdS per vigilare su eventuali abusi?