Sesso, istruzione, reddito. Sono solo alcuni degli indicatori che hanno diretto il voto a destra o sinistra. L'indagine dell'UNIL
BELLINZONA - Quali flussi elettorali si sono riscontrati alle ultime elezioni del parlamento ticinese? Come è cambiata la base elettorale dei principali partiti ticinesi? All’inizio di un nuovo anno elettorale contraddistinto dalle comunali della prossima primavera, l’Osservatorio della vita politica regionale (Ovpr) dell’Università di Losanna (UNIL) ha voluto rispondere a queste domande offrendo una prima analisi delle cantonali dell’aprile 2023, cercando di tracciare i flussi elettorali e il profilo degli elettori dei partiti ticinesi dal punto di vista socio-demografico e professionale.
L'analisi dei flussi elettorali dovrebbe permettere di comprendere meglio la crescente frammentazione del voto per il Gran Consiglio.
Crescono le schede senza intestazione
Gli spostamenti di schede che hanno penalizzato nel 2023 tre dei quattro partiti di governo (PLR, LEGA e PS) sono riconducibili in buona parte alla crescita della scheda senza intestazione (SSI). Infatti, le tre forze politiche, rispetto al 2019, hanno ceduto in misura più importante schede alla SSI riuscendo solo in parte ad attenuare la perdita tramite nuovi elettori (coloro che nel 2019 si erano astenuti/e o non avevano ancora il diritto di voto).
Migrazioni
Rispetto a quattro anni prima, il Centro (ex PPD) cede una quota di schede più importante, anche se limitata, all’UDC, ma riesce comunque ad intercettare la quota di gran lunga più importante di nuove schede da coloro che nel 2019 avevano votato un altro partito di governo.
L’UDC e i Verdi consolidano in maniera significativa la propria base elettorale e confermano pure la loro capacità, come già nel 2015 e nel 2019, di raccogliere un importante appoggio di elettrici ed elettori provenienti rispettivamente da LEGA e PS. Non è possibile entrare nel dettaglio dei flussi per i partiti più piccoli.
Sorpresa per Avanti Ticino
Ciò che sembra emergere per il nuovo movimento Avanti Ticino – una delle novità delle elezioni del 2023 – è la capacità di attrarre elettrici ed elettori sia del PS, della LEGA ma anche di chi nel 2019 si era astenuto o aveva votato scheda senza intestazione.
Donne
L’analisi del profilo dei principali partiti mostra che nel 2023 il voto femminile continua a svolgere un ruolo significativo. Del voto delle donne hanno beneficiato soprattutto PS e VERDI, meno Centro, LEGA e UDC. Il PLR conferma il proprio equilibrio, con una quota simile di uomini e donne nel suo elettorato.
Giovani e non
Nel PS e nei Verdi troviamo una quota più importante rispetto agli altri partiti di giovani votanti, mentre nella LEGA e nel Centro si concentra una quota più significativa di persone di 66 anni o più.
Istruzione e voto
I titolari di un apprendistato, di un diploma di una scuola professionale hanno un peso specifico nell’elettorato della LEGA e dell’UDC, mentre i Verdi e il PS vedono una maggiore presenza della formazione universitaria.
Peso del reddito sulla scelta di voto
L’analisi mostra inoltre che tende a diminuire, fra il 2019 e il 2023, il grado di soddisfazione per la propria condizione economica in seno all’elettorato ticinese. Mentre il PLR continua a rimanere particolarmente sostenuto, come già nel 2019, da coloro che si sentono abbastanza o molto soddisfatti, i meno soddisfatti tendono a preferire soprattutto LEGA, Avanti Ticino e gli altri partiti minori.
I flussi alle elezioni del Gran Consiglio del 2023
La crescente frammentazione dei partiti all'interno del Parlamento cantonale si esprime con un indebolimento dei partiti rappresentati in governo. A beneficiarne non sono soltanto i partiti minori ma anche la scheda senza intestazione.
L'analisi rivela che tra i partiti di governo, il PLR è quello che meno ha guadagnato dai flussi (perdendo la più alta quota di schede a vantaggio della scheda senza intestazione, SSI), mentre il Centro (ex PPD) è quello che, rispetto al 2019, ha acquisito più votanti provenienti dagli altri partiti.
Nel 2019, quasi la metà della forza elettorale dell’UDC era dovuta a votanti che quattro anni prima avevano sostenuto PLR e LEGA, con un aumento netto di attrattività nei confronti soprattutto dei votanti PLR rispetto al 2015. Per contro, nel 2023, l’UDC ha consolidato la propria base (circa il 71,0% di elettori ed elettrici UDC avevano già votato il partito nel 2019), mentre la sua crescita è ancora una volta dovuta a un afflusso di elettori ed elettrici della LEGA.
Il rapporto tra i Verdi e il PS rileva una logica simile, poiché il sostegno per i Verdi continua a provenire in misura importante (il 30%) da un elettorato che in precedenza aveva sostenuto il PS. Anche per il partito ecologista si osserva comunque un consolidamento della propria base elettorale: poco più della metà di coloro che hanno votato i Verdi nel 2023 aveva fatto la stessa scelta nel 2019. Sebbene la numerosità del campione sia limitata, possiamo affermare che la lista Avanti Ticino & Lavoro, il movimento fondato da una ex rappresentante del Partito Socialista, si è affermata anzitutto con il voto di ex sostenitori e sostenitrici del PS e della LEGA. Inoltre, la nuova lista ha anche attratto una quota significativa di votanti (circa il 20%) tra coloro che quattro anni prima avevano scelto la SSI o si erano astenuti.
Indicazioni metodologiche
I dati alla base di questo contributo provengono da due inchieste scientifiche condotte in Ticino dall’Osservatorio della vita politica regionale (OVPR) dell’Università di Losanna nei giorni successivi alle elezioni cantonali dell’aprile del 2019 e del 2023. Entrambe le inchieste hanno raccolto le opinioni di 1427 cittadini e cittadine con diritti di voto. Le due inchieste sono rappresentative per sesso, età e quota di schede ottenute dai partiti politici all’elezione del Gran Consiglio. La scarsa numerosità di casi a disposizione rende impossibile un approfondimento per alcune liste.