In Ticino il tasso di natalità è troppo basso. Il Centro propone delle proposte per facilitare la vita a chi vuole avere figli.
BELLINZONA - Il Ticino ha un tasso di natalità troppo basso. Con quota 7,1 nascite ogni mille abitanti, infatti, il nostro Cantone si trova nelle retrovie a livello svizzero (dove la media si attesta a 9,9). Ma non solo: il saldo tra nascite e decessi della popolazione ticinese è profondamente in rosso (-1.102 nel 2022). Tendenze, queste, che preoccupano e che vanno invertite il prima possibile.
E proprio per uscire da questo «inverno demografico» - che ha impatti catastrofici sul sistema pensionistico, sui costi sanitari e sulla manodopera (che manca) - Claudio Isabella e Alessandro Corti, deputati del Centro in Gran Consiglio, hanno presentato oggi in conferenza stampa un poker di iniziative che coinvolgono quattro ambiti d'azione ben precisi: cambio culturale, sostegno alle famiglie, conciliabilità lavoro-famiglia e giovani e alloggio. «La natalità, la famiglia e la demografia in Ticino - sottolineano - devono diventare la priorità per la politica. Perché i soldi per le nascite non sono un costo, ma un importante investimento per il futuro».
«Cambio culturale» - «L'obiettivo di questi atti parlamentari è chiaro», precisano i granconsiglieri. «È quello di aumentare il numero di nascite in Ticino. Perché il nostro non è un cantone di anziani, ma è solo un cantone con troppi pochi giovani». Per fare questo, però, il Cantone necessità di un cambio culturale. «Avere figli non deve essere considerato un peso ma un valore aggiunto», sottolineano Isabella e Corti, precisando come lo sviluppo demografico debba essere "seguito" da un dipartimento. Ogni azione politica andrebbe poi «valutata» come "a favore", "neutra" o "contraria" allo sviluppo e andrebbe promosso il «valore della famiglia» attraverso il dialogo con le generazioni più giovani.
«Sostegno alle famiglie» - Il secondo pilastro consiste nel sostenere maggiormente le famiglie a livello finanziario. «Il fattore economico - precisano i due deputati - non deve essere un motivo per cui una coppia non fa figli». Per questo Isabella e Corti propongono di aumentare gli assegni famigliari di cento franchi per tutti i residenti: da 200 a 300 franchi fino ai diciotto anni e da 250 a 350 per i figli in formazione. Inoltre vorrebbero rendere l'assegno famigliare «progressivo (più cinquanta franchi per ogni ulteriore figlio) ed estendere l'assegno parentale di 3'000 franchi a tutto il ceto medio.
«Conciliabilità lavoro e famiglia» - Il terzo pilastro concerne invece la conciliabilità tra lavoro e famiglia. «I genitori non devono mai essere costretti a scegliere tra la famiglia e la carriera professionale», sottolineano i rappresentanti del Centro, precisando che da questo punto di vista il Cantone debba dare il buon esempio inserendo nelle leggi delle aziende para-pubbliche norme in favore della conciliabilità, incentivando e sostenendo le aziende virtuose ed essendo precursore e promotore per gli asili nido. Quest'ultimo dovranno poi essere gratuiti sia per il ceto basso che per il ceto medio.
«Giovani e alloggio» - Il quarto pilastro riguarda invece i giovani e gli alloggi. «Un giovane che acquista la sua abitazione primaria si inserisce e contribuisce in modo significativo allo sviluppo del territorio e della società», spiegano i promotori delle quattro iniziative. Per questo il Governo dovrebbe promuovere e incentivare le strutture a misura di famiglia, ridurre la tassa del Registro fondiario da 11‰ a 1‰ e la tassa sull’emissione delle cartelle ipotecarie dal 7‰ al 1‰ e infine sostenere le giovani famiglie per l’acquisto dell’abitazione primaria, inserendo nel mandato di Banca Stato delle misure favorevoli ai giovani affinché possano restare o tornare in Ticino.