Per il partito «il Consiglio di Stato ignora le oltre 30mila firme raccolte per l'iniziativa "200 franchi bastano"»
BELLINZONA - «Il Consiglio di Stato ignora le oltre 30'000 firme dal Ticino per l’iniziativa popolare per il canone radiotelevisivo “200 Franchi bastano”. Il Governo ticinese ha recentemente espresso la sua opinione sulla Revisione parziale dell’ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV) proposta dal Consiglio federale che mira alla riduzione del canone radiotelevisivo da 335 a 300 franchi, sostenendo che “comporterebbe gravi conseguenze sistemiche dirette e indirette sull’intero Paese – ed in particolar modo nella Svizzera italiana – a causa di un ulteriore ridimensionamento del panorama mediatico e del servizio pubblico svizzero.” La prospettiva descritta dal Consiglio di Stato, a seguito di questa lieve riduzione del budget a disposizione della SSR/RSI che si prospetta con la modifica dell’ordinanza, appare addirittura caricaturale».
Così l'UDC, in una dura nota diramata oggi, critica la presa di posizione del CdS «volta unicamente a prendere le difese dell’azienda in modo del tutto acritico, senza affrontare il tema del servizio pubblico in modo ampio e costruttivo. Si ricorda - scrivono i rappresentanti del partito - che a favore dell’iniziativa popolare “200 Franchi bastano” dal Ticino sono state raccolte più di 30'000 firme, un vero e proprio record, che dimostra quanto nella popolazione vi sia la volontà e la necessità di riformulare l’entità del canone radiotelevisivo e di conseguenza pure l’offerta del servizio pubblico».
L'UDC afferma che «condannare a priori la proposta del Consiglio federale - che non soddisfa certamente il fronte che sostiene l’iniziativa popolare “200 Franchi bastano” ma che ha il pregio di proporre una soluzione alternativa - dimostra quanto poca volontà abbia il Governo cantonale di chinarsi su questo tema importante per il Ticino e che il numero delle firme lo testimonia in modo chiaro».