L'interrogazione di Stefano Tonino al Consiglio di Stato sulla questione delle Processioni di Mendrisio.
MENDRISIO - Fa discutere la decisione i non dipingere i volti dei volontari durante le tradizionali Processioni della Settimana Santa annunciata dal Consiglio di Fondazione delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio. Tanto da indurre diverse riflessioni, anche e soprattutto a livello politico. Puntuale arriva dunque un'interrogazione al Consiglio di Stato, presentata da Stefano Tonini, deputato per la Lega dei Ticinesi.
«L’attaccamento della popolazione del Mendrisiotto e di tutto il Ticino alle processioni storiche di Mendrisio è molto sentito e importante; per questo motivo - scrive nel testo del documento - sta facendo discutere la decisione presa dal Consiglio di Fondazione delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio di non dipingere il viso di nero dei volontari che da sempre sono inseriti nel ruolo dei “Mori” (che accompagnano il Tetrarca della Galilea, Erode Antipa, a cavallo e a piedi), a partire dall’edizione 2024». «A mio modo di vedere - continua - potrebbe snaturare quelle che sono la storia e le tradizioni di un territorio che ama questo evento indipendentemente dai mori».
Le domande
1. Il Governo è a conoscenza di pressioni/imposizioni/suggerimenti da parte dell’UNESCO per togliere il “blackface” dalle processioni storiche di Mendrisio?
2. Il Governo condivide l’opinione della grande maggioranza dei cittadini che non individua alcuna forma di razzismo o altro nel vedere sfilare persone con il viso dipinto di nero e questo in ragione della tradizione che viene tramandata da secoli?
3. Il Governo non ritiene che vi siano altre iniziative ben più importanti per affrontare e sradicare il fenomeno del razzismo e che con tale decisione si spinga a una controreazione ancora più dannosa ai fini del discorso contro il razzismo?