Cerca e trova immobili

CANTONEAl via la raccolta firme per cancellare il Decreto Morisoli

02.04.24 - 07:09
Il Vpod tenta ancora una volta la strada del referendum.
Archivio Ti Press
Fonte laRegione
Al via la raccolta firme per cancellare il Decreto Morisoli
Il Vpod tenta ancora una volta la strada del referendum.

BELLINZONA - Abrogare il Decreto Morisoli «con effetto immediato». È l'obiettivo annunciato dal testo dell'iniziativa presentata giovedì scorso alla Cancelleria di Stato dal sindacato Vpod. Insieme al primo firmatario, il segretario cantonale Raoul Ghisletta, compaiono le firme degli altri esponenti: Fausto Calabretta, Edoardo Cappelletti, Adriano Merlini, Michela Pedersini, Antonella Scianna e Stefano Testa.

Da oggi, 2 aprile, inizia dunque ufficialmente la raccolta firme. Il Vpod avrà tempo fino al 10 luglio, per raccogliere le 7mila firme necessarie per la sua riuscita; si tratta infatti di un'iniziativa popolare legislativa. Una meta non difficile da raggiungere, considerate le dure critiche e le proteste di piazza che nei questi mesi hanno visto schierarsi i settori sociosanitario e scolastico contro «gli inaccettabili tagli cantonali».

Abrogare il Decreto Morisoli, scrive il Vpod, servirebbe a impedire «ulteriori tagli nelle case anziani, nelle cure a domicilio, negli ospedali e nelle strutture sociali; per combattere i peggioramenti nella scuola, nella cultura e nella formazione/ricerca universitaria; per frenare il degrado dei servizi fondamentali: giustizia, sicurezza, trasporti pubblici, protezione dell’ambiente, servizi per il cittadino; per far prendere coscienza sui danni dell’attuale politica finanziaria squilibrata».

Il Decreto Morisoli era stato concepito dal capogruppo dell'Udc in parlamento Sergio Morisoli e dall'allora granconsigliere, oggi deputato al Nazionale, Paolo Pamini. Il decreto era stato approvato da Plr, Lega e Udc, ovvero la maggioranza del legislativo cantonale nell'ottobre 2021. Già allora non mancarono le opposizioni da parte del sindacato Vpod e dalla sinistra, tanto è vero che anche in questo caso era stata intrapresa la via del referendum. Una volta alle urne, i ticinesi lo avevano avallato: era il 15 maggio 2022 e il 57% si era espresso a favore, nonostante la bassa affluenza alle urne, pari a solo il 38,3%.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE