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LUGANOSmantellamento degli uffici postali: «Come intende reagire il Municipio?»

26.08.24 - 09:10
Un'interpellanza chiede alla città di Lugano di prendere posizione.
TiPress
Fonte RED
Smantellamento degli uffici postali: «Come intende reagire il Municipio?»
Un'interpellanza chiede alla città di Lugano di prendere posizione.

LUGANO - Lo smantellamento di diversi uffici postali anticipato da LaRegione la scorsa settimana continua a far discutere. Alcuni comuni interessati hanno già preso posizione altri invece hanno mantenuto posizioni più prudente. «Mentre svariati Comuni colpiti hanno già pubblicamente manifestato la ferma volontà di opporsi alle chiusure paventate dalla Posta, il Municipio di Lugano non sembra avere ancora espresso una chiara posizione a questo proposito», ha lamentato un'interpellanza inoltrata da un gruppo di deputati con primo firmatario Edoardo Cappelletti, consigliere comunale di Lugano per La Sinistra (PC).

«Ricordiamo che, prima di chiudere o di trasferire un punto d’accesso con servizio, la Posta deve consultare le autorità dei Comuni interessati e sforzarsi di trovare una soluzione di comune accordo (art. 14 cpv. 6 LPO)». In assenza di una soluzione di comune accordo, «le autorità comunali possono adire la PostCom entro 30 giorni dalla notificazione della decisione della Posta; la decisione definitiva della Posta se chiudere o trasferire l’ufficio o l’agenzia postale in questione avviene a seguito di una procedura di conciliazione e tenendo conto della raccomandazione della PostCoM (art. 34 OPO)».

La necessità di opporsi a questo piano di smantellamento «è stata del resto evocata anche dal sindacato Syndicom, che ha infatti invitato i Municipi interessati a opporsi alle prospettate chiusure degli uffici postali. In questo senso, nell’ottica di garantire un servizio pubblico capillare e di qualità anche nelle aree più discoste della Città, occorre quindi che anche il Municipio di Lugano si avvalga proattivamente di tutti gli strumenti di contestazione e di dialogo messi a disposizione dalla LPO», spiega l'interpellanza.

Ecco la lista di domande rivolte al Municipio:

    • Nell’ambito del piano di smantellamento in questione, quali sono gli uffici postali e le agenzie per cui è già stata prospettata al Comune la chiusura, il trasferimento o la trasformazione?
    • Il Municipio è sensibile ai particolari disagi che arrecherà la chiusura degli uffici postali di Cadro e di Maglio di Colla alla popolazione locale e ai rispettivi quartieri, qualora dovesse avverarsi?
    • Il Municipio intende attivarsi in maniera decisa e proattiva al fine di sventare, o perlomeno di rivedere in senso migliorativo, le paventate chiusure dei punti d’accesso a rischio di chiusura?
    • Qualora non fosse possibile raggiungere una soluzione condivisa appropriata, intende adire la PostCom e perorare gli interessi del Comune anche nella procedura di conciliazione?
    • E’ possibile avere una panoramica generale delle chiusure degli uffici postali, rispettivamente della loro trasformazione, intervenute negli ultimi 25 anni sul territorio comunale?
    • Quali iniziative intende intraprendere per garantire, nel caso di concerto con il Cantone (art. 33 cpv. 8 OPO), un servizio postale capillare e di qualità su tutto il comprensorio comunale?

Primo firmatario: Edoardo Cappelletti, La Sinistra (PC), Giovanni Albertini, Avanti con Ticino&Lavoro, Jasmine Altin, La Sinistra (PS), Danilo Baratti, Verdi e Indipendenti, Silvia Barzaghi, La Sinistra (PS), Michele Codella, Avanti con Ticino&Lavoro, Romina Fumasoli, La Sinistra (FA), Luisella Fumasoli Petrini, Avanti con Ticino&Lavoro, Dario Petrini, Avanti con Ticino&Lavoro, Nina Pusterla, La Sinistra (PS), Carlo Zoppi, La Sinistra (PS).

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