Dal PC e Unità di Sinistra l'interpellanza per «sventare le paventate chiusure»
BELLINZONA - Entro il 2028, in Ticino e in Mesolcina, dovrebbero essere chiusi una ventina dei 62 uffici postali presenti. Tra questi dovrebbero figurare, solo nel comprensorio della Città di Bellinzona, quelli nei quartieri Semine e San Paolo.
Uno scenario, quello che si prefigura, che preoccupa Alessandro Lucchini e Massimiliano Ay (PC) e i co-firmatari del Gruppo Unità di Sinistra di un'interpellanza inoltrata proprio al Municipio della capitale.
«La necessità di opporsi a questo piano di smantellamento - viene sottolineato - è stata evocata anche dal sindacato Syndicom, che ha infatti invitato i Municipi interessati ad opporsi alle prospettate chiusure degli uffici postali». «In questo senso - prosegue l'interpellanza -, nell’ottica di garantire un servizio pubblico capillare e di qualità anche nelle aree più discoste della Città, occorre quindi che anche il Municipio di Bellinzona si avvalga proattivamente di tutti gli strumenti di contestazione e di dialogo messi a disposizione dalla LPO».
Sulla scorta di quanto sopra, vengono rivolte alla Città le seguenti domande: