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CANTONETassa di collegamento, l'UDC: «Sì all'abolizione, no al controprogetto»

04.09.24 - 21:57
Il Comitato cantonale ha comunicato anche le indicazioni di voto per il 22 settembre
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Fonte UDC Ticino
Tassa di collegamento, l'UDC: «Sì all'abolizione, no al controprogetto»
Il Comitato cantonale ha comunicato anche le indicazioni di voto per il 22 settembre

LUGANO - Si è svolto mercoledì 4 settembre il Comitato cantonale dell’UDC. «Sì all’iniziativa per l’abolizione della tassa di collegamento, no al controprogetto del Consiglio di Stato» ha dichiarato il presidente Piero Marchesi nel suo saluto d’apertura, introducendo il piatto forte della serata.

La tassa di collegamento, è la posizione democentrista, «non serve a ridurre il traffico ma solo a incassare soldi sottratti alla popolazione» quantificati tra i 900 e i 1000 franchi l'anno. E nei prossimi anni sarà aumentata per finanziare il trasporto pubblico.

«Il controprogetto del Consiglio di Stato ha scopi contraddittori: esentando i parcheggi commerciali, cioè la metà dei parcheggi che si volevano assoggettare inizialmente, il Governo cantonale ammette che non sarà possibile raggiungere l’obiettivo di ridurre il traffico. Inoltre, il Consiglio di Stato mette a piano finanziario nei prossimi anni 20 milioni di franchi percepiti ogni anno dalla tassa di collegamento. Se si incassano i soldi ciò vuol dire che i posteggi vengono utilizzati. Quindi il traffico non si riduce e questa conclusione logica mostra che la tassa di collegamento non ha senso».

In seguito il Comitato cantonale ha comunicato le indicazioni di voto per i due oggetti in votazione a livello federale il prossimo 22 settembre. UDC Ticino raccomanda di votare NO all'Iniziativa sulla biodiversità, che «vuole togliere dalla produzione 145mila ettari di terreno agricolo e questo diminuirebbe di conseguenza l’autosufficienza svizzera e si dovrebbe importare più cibo dall’estero, dove la protezione della natura e degli animali è di gran lunga inferiore».

C'è invece l'invito a dire un chiaro SI alla Modifica della LPP. «La riforma salvaguarda il nostro collaudato sistema a tre pilastri, crea pensioni migliori per molte donne e per i redditi bassi e, infine, mira a una maggiore equità tra i giovani e le generazioni future».

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