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BELLINZONAUna caldaia alimentata a suon di banconote

07.09.24 - 19:00
Si è svolta oggi a Bellinzona un'iniziativa dei Giovani verdi liberali per sensibilizzare sui cambiamenti climatici.
Leandro De Angelis
Una caldaia alimentata a suon di banconote
Si è svolta oggi a Bellinzona un'iniziativa dei Giovani verdi liberali per sensibilizzare sui cambiamenti climatici.

BELLINZONA - Un’enorme caldaia nera, alimentata a suon di banconote, è stata installata in Piazza del Sole a Bellinzona. La ragione? «Il nostro pianeta va a fuoco e non stiamo facendo abbastanza per salvarlo», ci ha spiegato Leandro De Angelis, presidente dei Giovani verdi liberali ticinesi (Gvlt) e promotore dell'iniziativa che si è svolta nell'ambito del Greenday. «Vogliamo denunciare i progressi insufficienti, ma soprattutto per sottolineare che le possibilità per fare molto meglio sono numerose e a portata di mano».

La caldaia gigante non è passata inosservata. «Molte persone, tra cui anche tanti bambini, si sono fermate per capire il significato della nostra azione». E il messaggio era chiaro: «Stiamo distruggendo la base naturale dalla quale la società e l’economia dipendono e nel farlo bruciamo miliardi, che invece di spendere per importare combustibili fossili potremmo investire da noi». L'obiettivo? «Sensibilizzare. I segnali ci sono, ora dobbiamo agire».

Le proposte del gruppo sono concrete. «Ci sono tre misure in particolare che la politica ticinese dovrebbe adottare. In Vallese e nel Canton Uri ogni cittadino che risana il tetto della casa per legge deve installare un impianto solare. Si tratta di una misura che potremmo introdurre anche nel nostro cantone». Insomma dobbiamo prendere spunto dai nostri vicini, secondo il gruppo. «Nel Canton Neuchâtel invece quando si crea un nuovo parcheggio il 40% dei posti deve essere equipaggiato con una colonnina di ricarica. In questo modo si incentiva la mobilità elettrica». Ultimo esempio, «al contrario del Ticino molti cantoni hanno introdotto un divieto di installare nuove caldaie fossili».

In questo senso il 23esimo posto del nostro Cantone nel nuovo rating climatico ed energetico del WWF Svizzera fa sorgere più di qualche questione. «Le politiche attualmente in vigore non sono – di gran lunga – compatibili con l'obiettivo di limitare il riscaldamento climatico a 1.5°C. La strategia energetica del Cantone risale al 2013 e in numerosi ambiti, dal riscaldamento rinnovabile alla mobilità elettrica passando per il risanamento energetico degli edifici, le misure introdotte non sono sufficienti. E questo mentre gli ultimi disastri in Valle Maggia, Mesolcina e Vallese parlano chiaro: nella lotta al cambiamento climatico non c’è tempo da perdere».

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