Il Municipio ha risposto all'interrogazione di Edoardo Cappelletti e cofirmatari.
LUGANO - Lo smantellamento della rete postale continua a tenere banco. Ed è diventato anche un tema politico. Tra i numerosi atti comunali e cantonali, troviamo anche quello firmato da Edoardo Cappelletti (La Sinistra) che nel mese d'agosto aveva chiesto al Municipio di Lugano «come intendesse reagire» a questa situazione.
E oggi, si può dire a stretto giro di posta, è arrivata la risposta dell'Esecutivo che in primo luogo elenca quali sono gli uffici postali che saranno toccati dal provvedimento del Gigante Giallo. «Si tratta - precisa il Municipio - delle filiali di Breganzona, Lugano 6 Cassarate, Maglio di Colla e Cadro».
A preoccupare gli interroganti è in particolar modo la chiusura degli ultimi due uffici postali, ovvero quelli di Maglio di Colla e Cadro. «Siamo consapevoli - precisa il Municipio - che decisioni simili, che producono dei cambiamenti nelle abitudini delle cittadine e dei cittadini, non sono semplici da accogliere e che le stesse comportano disagi non secondari». A ogni modo l'Esecutivo ci tiene a sottolineare ancora una volta che per lui «è di prioritaria rilevanza» che anche in caso di chiusura o passaggio a un servizio alternativo, l'utenza possa comunque disporre di «un servizio postale adeguato, all'altezza delle sue aspettative e il più capillare possibile. «Su questi aspetti - precisa il Municipio - non transigeremo e saremo attenti e vigili».