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CANTONEPiù poteri al Consiglio della magistratura e riforma della giustizia ticinese

16.10.24 - 19:11
Luce verde da parte del Parlamento all'iniziativa e alle proposte contenute nella risoluzione.
Ti-Press (archivio)
Più poteri al Consiglio della magistratura e riforma della giustizia ticinese
Luce verde da parte del Parlamento all'iniziativa e alle proposte contenute nella risoluzione.

BELLINZONA - Con 65 voti (e nessun contrario), il Parlamento ha dato parere favorevole all’iniziativa parlamentare presentata da Fiorenzo Dadò (Il Centro) per la modifica parziale della Legge sull'organizzazione giudiziaria (Log). L’atto consegna più poteri nelle mani del Consiglio della magistratura. Inoltre, arriva all’indomani delle note vicende di cronaca che hanno riguardato il Tribunale penale cantonale.

L’urgenza - Nella seduta di lunedì, con 60 voti a favore (e dopo un’articolata discussione) era stata approvata l’urgenza. «La commissione giustizia e diritti, preoccupata per quanto sta accadendo - si legge nel documento - ha ravvisato l’esistenza di lacune legislative nella Legge sull’organizzazione giudiziaria che si rende necessario colmare con urgenza, nell’interesse del buon funzionamento della stessa».

Cosa propone l’iniziativa - La modifica legislativa prevede per il Cdm la possibilità di sospendere un magistrato dal momento in cui è stato aperto un procedimento disciplinare (e non, come adesso, solo nel caso di un procedimento penale). Il Consiglio può infliggere anche una multa «fino a tre stipendi lordi», la «destituzione dalla carica di presidente o vicepresidente o il divieto di assumerla per un periodo fino a dieci anni», «il trasferimento del magistrato ad altro ufficio giudiziario o ad altra funzione nello stesso ufficio giudiziario», «il divieto di svolgere altre attività» e la «destituzione». Per via della forma elaborata non è stato possibile presentare emendamenti.

Riforma della giustizia - Sempre nella seduta di oggi, il Parlamento, dopo una discussione di quasi due ore e mezza e con 61 voti (nessun contrario), ha approvato un pacchetto di «riforme in favore della giustizia ticinese» a cura della commissione Giustizia e presentata da Sabrina Gendotti (Il Centro), presidente della sottocommissione. Ora, entro fine anno il Consiglio di Stato dovrà dare il proprio parere sulla proposta e, in caso di risposta affermativa, rilasciare un messaggio ad hoc entro giugno 2025. Bocciati 14 emendamenti proposti dall’MPS.

I punti salienti - Le proposte (qui il documento con l’elenco completo) sono parecchie: si va, per esempio, da una maggiore autonomia finanziaria e gestionale della Giustizia alla reintroduzione del sostituto procuratore pubblico. Si prevede la messa a punto di un codice etico per la magistratura e un percorso di nomina dei procuratori più severo rispetto a quello attuale.

«La giustizia in Ticino funziona bene» - Il consigliere di Stato Norman Gobbi, nel suo intervento, ha precisato come, in Ticino, la giustizia funzioni «bene. Vi sono ambiti che necessitano di interventi, ma dire, alzando i toni, che le riforme sono attese da anni è sbagliato». Le parole sono state pronunciate in risposta a quanto detto all'inizio della discussione da Gendotti («dobbiamo gettare le basi per una riforma della giustizia che si chiede, senza successo, da dieci anni»). Per Gobbi, «la giustizia è un valore fondamentale e non va strumentalizzata. Anzi, necessita di equilibrio».

Sezioni Tribunale d’appello: sì alla rotazione - Nella seduta di ieri, infine, è stato trattato un altro tema legato alla giustizia. L’aula ha approvato il controprogetto a una iniziativa dell'MPS con l'emendamento firmato da Sabrina Gendotti (Il Centro). Si è deciso per una rieleggibilità (anche immediata) del presidente e del vice presidente delle tre Sezioni del tribunale d’appello (diritto civile, diritto pubblico e tribunale penale cantonale).

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