Il fronte del Sì è sceso oggi in campo in vista della votazione del prossimo 24 novembre.
MEZZOVICO - «Si tratta di una riforma che rimette il paziente al centro». Il prossimo 24 novembre il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi sulla "Modifica della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal)". Oggi pomeriggio a Mezzovico si è riunito, il comitato cantonale del “Sì al finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (Efas)”.
Il paziente al centro - Attualmente le prestazioni dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie sono finanziate in modo diverso a seconda del settore (ambulatoriale, stazionario, cure).
«Chiediamo che le cure siano erogate in modo efficiente e conforme alle esigenze delle persone prese a carico», ha spiegato il consigliere nazionale Alex Farinelli ricordando il bisogno di «rafforzare il sistema ambulatoriale».
«Tutti gli attori ritengono che questa riforma porti dei benefici concreti. Chi sostiene che questo sistema dia potere alle casse malati dovrebbe farci capire perché così tanti medici la sostengono», ha continuato Farinelli.
Farinelli ha poi riconosciuto i problemi del sistema sanitario attuale e l’esigenza di un rinnovamento: «Il sistema sanitario è malato sia sotto il punto di vista dei costi, che sono incontrollabili, sia sotto il profilo delle risorse sanitarie».
Una riforma è necessaria - A fargli eco è anche il consigliere nazionale Giorgio Fonio: «Se ho deciso di scendere in campo è perché sono convinto che il sistema attuale necessiti cambiamenti sostanziali». Migliorare la presa a carico ambulatoriale significa, secondo il politico del Centro, «migliorare allo stesso tempo le condizioni di vita del personale sanitario».
Ma arriviamo al punto più caldo della questione sanità, soprattutto in Ticino: l'aumento continuo dei premi di cassa malati. «La situazione è ormai evidentemente insostenibile e la popolazione chiede alla politica di impegnarsi per trovare alternative a un sistema, quello attuale, che altrimenti rischia il tracollo», aggiunge Fonio. Per lui questa riforma «è un primo passo importante per il contenimento dei premi».
L'unico progetto per ridurre i premi - Sempre restando nell'ambito cassa malattia, il consigliere nazionale Piero Marchesi ha ricordato che le prospettive per i prossimi anni non sono affatto rosee: «Il sistema attuale prevede che il 100% delle cure ambulatoriali sia coperto dalle casse malate, e dunque da chi paga i premi».
Gli obiettivi? Rendere più vantaggiose le cure ambulatoriali a beneficio del sistema sanitario, dei costi e dei pazienti. Migliorare il coordinamento tra i vari attori sanitari e frenare l’aumentato dei premi: «Efas è l'unica proposta che affronta in modo concreto gli aumenti degli ultimi anni», ribadisce il democentrista.
È però anche vero che il Cantone dovrà contribuire con il 26,9% dei costi, incluse le cure ambulatoriali che attualmente non finanzia. «La valutazione del nostro Governo è basata su una valutazione parziale e non tiene conto dei reali benefici», spiega Marchesi.
«La riforma ridurrà la partecipazione del cantone nelle cure ospedaliere e bloccherà il trasferimento dei costi dei cantoni ai premi assicurativi riducendo i premi di cassa malati. Possiamo ipotizzare che ci sarà una forte riduzione dei sussidi di cassa malati e quindi dei costi a carico dei cantoni», conclude.
Il progresso nell’ambulatoriale penalizza oggi chi paga i premi - Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. «Il progresso della medicina permette di eseguire sempre più operazioni ambulatoriali», ha spiegato il Dr. med. Fiorenzo Caranzano.
Questa tendenza «è positiva per le pazienti e i pazienti, riduce i costi e fa risparmiare preziose risorse. Paradossalmente questo sviluppo va totalmente a carico dei premi. È assurdo che gli assicurati debbano pagare di più nonostante si risparmi sui costi».
Per questo motivo lo sviluppo dei trattamenti ambulatoriali «avanza a rilento in Svizzera. In Svizzera solo il 20% dei trattamenti viene effettuato in regime ambulatoriale, contro un 50-60% in altri Paesi Europei e addirittura l’80% in Canada».
Un ulteriore «vantaggio della riforma è il rafforzamento del coordinamento tra tutti gli attori del sistema a favore delle pazienti e dei pazienti. Si ridurranno doppioni e trattamenti non necessari, con un risparmio sui costi, e una migliore presa a carico ambulatoriale e a domicilio. Saranno in particolare i pazienti con problemi cronici a beneficiarne».
Per la Dr.ssa med. Francesca Domenghini-Tettamanti, che ha visto progressivamente aumentare il numero di cittadini-pazienti con problematiche psichiatriche, il rafforzamento delle cure ambulatoriali e delle prestazioni di cura significherà invece poter restare indipendenti più a lungo e posticipare l’entrata in una casa di cura solo al momento in cui è veramente necessario.
Come correggere i falsi incentivi - «Con il sistema attuale, laddove aumentano i trattamenti ambulatoriali aumentano pure i premi. La riforma corregge i falsi incentivi e le distorsioni del sistema introducendo una maggiore trasparenza», spiega il comitato.
Il Dr. med. Franco Denti, Presidente OMCT, ha spiegato che «l’aumento dei trattamenti ambulatoriali ha il potenziale per far risparmiare miliardi di franchi nei prossimi anni e questo aiuterà a frenare l’aumento dei premi».
La sola riforma «permetterà di risparmiare 440 milioni di franchi all’anno grazie a un miglior coordinamento e a un rafforzamento delle cure ambulatoriali. L’introduzione della riforma sgraverà i premi fino a 2,5 miliardi di franchi. Il finanziamento uniforme corregge il sistema e pone le basi per una sanità sostenibile».
I dettagli della riforma
I Cantoni finanziano almeno il 55 per cento dei costi delle prestazioni stazionarie (con pernottamento in ospedale), mentre al massimo il 45 per cento è finanziato con i premi. Le prestazioni ambulatoriali (senza pernottamento) sono interamente finanziate con i premi. Il problema? Stando al comitato del “sì”, questo sistema creerebbe falsi incentivi: «i pazienti ricevono spesso cure stazionarie anche quando un trattamento ambulatoriale sarebbe più indicato dal punto di vista medico e, nel complesso, più economico».
Adottando una modifica della legge federale sull’assicurazione malattie il Parlamento ha deciso che tutte le prestazioni dell’assicurazione malattie obbligatoria saranno finanziate congiuntamente dalle casse malati e dai Cantoni secondo la stessa chiave di ripartizione. I Cantoni copriranno pertanto almeno il 26,9 per cento dei costi e le casse malati al massimo il 73,1 per cento. Questo finanziamento uniforme ha lo scopo di ridurre i falsi incentivi, incoraggiare il ricorso alle cure ambulatoriali e migliorare la collaborazione tra medici, terapisti, infermieri e farmacisti.
Poiché i Cantoni e le casse malati finanzierebbero tutte le prestazioni in modo congiunto, «avrebbero un interesse maggiore a optare per le cure più indicate dal punto di vista medico e più economiche. Questo dovrebbe anche sgravare l’onere di chi paga i premi».
Secondo il comitato del sì, un finanziamento uniforme delle prestazioni «riduce gli incentivi che fanno lievitare i costi sanitari, incoraggia il ricorso alle cure ambulatoriali e consente di evitare i ricoveri ospedalieri non necessari. Il tutto a beneficio della qualità dell’assistenza medica e a fronte di una riduzione dei costi».
Alex Farinelli, Consigliere nazionale PLR
Giorgio Fonio, Consigliere nazionale Il Centro
Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC
Dr. med. Franco Denti, Presidente OMCT
Dr. med. Fiorenzo Caranzano, membro del comitato direttivo OMCT
Dr.ssa med. Francesca Domenghini-Tettamanti, Presidente STPP