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BELLINZONA«Giù le mani dalle gite»

22.11.24 - 14:38
Il Sisa prende posizione e critica duramente la scelta del municipio di sospendere i finanziamenti per le uscite scolastiche.
TiPress
Fonte RED
«Giù le mani dalle gite»
Il Sisa prende posizione e critica duramente la scelta del municipio di sospendere i finanziamenti per le uscite scolastiche.

BELLINZONA - La scelta del municipio di Bellinzona di sospendere i finanziamenti per le uscite scolastiche per gli allievi delle scuole medie ha fatto storcere il naso a qualcuno. Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) non è rimasto con le mani in mano. In una nota stampa il sindacato ha preso posizione criticando duramente la scelta dell'esecutivo. «Un provvedimento che si aggiunge a una lunga lista di sacrifici imposti a studenti e famiglie».

«Siamo consapevoli che la responsabilità primaria risiede nelle scelte del governo cantonale e della maggioranza parlamentare, che da anni impongono una politica dello scaricabarile sui comuni. Tuttavia, riteniamo inaccettabile che una città come Bellinzona, l’unica con un sindaco socialista, reagisca con delle misure punitive verso gli allievi e le famiglie, già messe a dura prova dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita».

Il Sisa sottolinea soprattutto l'importanza di queste attività per la crescita dei ragazzi. «Tali attività oltre a rappresentare degli importanti momenti d'aggregazione e crescita personale, offrono soprattutto agli studenti provenienti da uno statuto socioeconomico basso la possibilità di vivere esperienze di socializzazione al di fuori dalla scuola». Pertanto «tagliare questi fondi significa riservare tali opportunità a una sola parte del corpo studentesco. Impoverendo ulteriormente lo statuto culturale delle scuole e secondariamente rendendo la scuola ancora più classista».

Ma non è tutto. «Non solo vengono tolte le risorse per le uscite scolastiche, ma si taglia anche la terza ora di educazione fisica, e all’orizzonte si prospettano ulteriori aumenti tariffari per l'accesso al centro sportivo cittadino. Queste decisioni creano una disparità sociale sempre più marcata e penalizzano chi più ha bisogno di sostegno».

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