I lavori in via Portone ancora al centro delle polemiche. Un'interpellanza dell'MPS ha chiesto lumi al Municipio, che ieri ha risposto.
BELLINZONA - Fa ancora discutere il cantiere di viale Portone dal quale sorgerà un complesso polifunzionale composto da sei edifici con spazi commerciali al piano terreno e appartamenti nei tre piani superiori. E se inizialmente veniva proprio criticata questa «cementificazione» delle meraviglie di Bellinzona - l'accusa proveniva da Valentina Mühlemann e Lia Sansossio-Cippà, di Avanti Ticino&Lavoro e Più Donne - ora a finire al centro delle polemiche è il "martellare" degli «imponenti macchinari» presenti per tutta l'estate.
Martellare che ha provocato «importanti crepe» a un immobile vicino di proprietà della Città di Bellinzona. E che ha successivamente indotto l'Mps - la firma è quella di Martino Colombo e Matteo Pronzini - a interpellare il Municipio con un lunga serie di domande. Anche in questo caso "martellanti". Domande alle quali ieri sera il Municipio - durante la seduta del Consiglio comunale - ha risposto precisando «di essere a conoscenza da inizio luglio» del problema causato - come confermato sia dal perito della Città sia da quello della controparte - dai lavori effettuati al cantiere. La Città, che ha un dialogo costruttivo con la controparte (lo studio Gest di Lugano), precisa pure che i danni subiti dal proprio stabile sono stimabili «tra i 150mila e i 200mila franchi» e che «l'assicurazione RC del cantiere Allianz Suisse ha già versato 60mila franchi nelle casse della Città».
Intanto il cantiere però si è fermato «ma non per una decisione municipale» e la stessa Città attende «indicazioni dalla direzione dei lavori in merito alla ripresa». Su un eventuale blocco dei lavori l'Esecutivo precisa che gli interventi effettuati «risultano conformi alla licenza edilizia» e che la vicina storica Murata della Fortezza non ha subito alcun danno.