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LUGANOScintille e stoccate, ma Lugano ha il suo Preventivo

16.12.24 - 23:51
Il Consiglio comunale ha approvato i conti per il 2025. In aula lo scontro tra Liberali e Lega, che boccia i conti dei due dicasteri PLR
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Scintille e stoccate, ma Lugano ha il suo Preventivo
Il Consiglio comunale ha approvato i conti per il 2025. In aula lo scontro tra Liberali e Lega, che boccia i conti dei due dicasteri PLR

LUGANO - Piaceva a pochi, per non dire a nessuno, ma alla fine la città di Lugano ha il suo Preventivo. Il Consiglio comunale ha infatti dato il via libera questa sera ai conti comunali per il 2025, con un disavanzo di circa 24 milioni di franchi, confermando il moltiplicatore delle persone fisiche al 77% e fissando quello per quelle giuridiche all'82%.

Un preventivo che ha fatto discutere molto - in particolare dopo la clamorosa bocciatura annunciata, con tanto di conferenza stampa ad hoc, nelle scorse settimane da parte del PLR - ma che è approdato nell'aula del legislativo a Palazzo Civico avendo, sulla carta, i numeri per essere approvato. A promuoverlo la Lega dei Ticinesi e il Centro, con l'UDC che ha sciolto le sue riserve già nel corso dell'entrata in materia - perché, citando la consigliera comunale democentrista Raide Bassi, «bocciare il preventivo questa sera non servirebbe a nulla» mentre «approvarlo significherebbe avviare un processo lungo e articolato» - e ha così compensato i voti della Sinistra, "sfilatasi" dalla maggioranza, con una simbolica astensione, dopo il "no" al proprio emendamento (che proponeva di portare il moltiplicatore per le persone giuridiche a quota 85%). Le cifre recitano: 26 voti favorevoli, 18 contrari e 11 astenuti.

Scintille e stoccate tra Lega e PLR
E, come era prevedibile, a non mancare in aula sono state schermaglie e stoccate reciproche. Su tutte, sin dall'entrata in materia, quelle tra il fronte leghista e il gruppo liberale radicale. Lukas Bernasconi, capogruppo della Lega, ha puntato il dito contro il PLR per aver «chiuso la porta alle soluzioni costruttive», accusandolo di «protagonismo» per via della conferenza stampa convocata «per comunicare il suo “niet”», lo scorso 28 novembre. «Tutto è lecito, ma non tutto è indolore», insomma «la decisione del PLR avrà un peso», ha proseguito Bernasconi, preannunciando la bocciatura da parte di via Monte Boglia dei conti del Dicastero cultura, sport ed eventi e del Dicastero sicurezza e spazi urbani, coordinati rispettivamente dai municipali Roberto Badaracco e Karin Valenzano Rossi, e in generale un diverso approccio verso quelle che saranno richieste future di entrambi i Dicasteri.

Insomma, una bocciatura politica. Immediata la replica della capogruppo liberale Natalia Ferrara. «Nessun colpo ad effetto. La posizione dei liberali radicali è nota da tempo», ha dichiarato, rivendicando la volontà di dire «no a un disavanzo di 24 milioni» di franchi e «a un aumento del moltiplicatore senza una seria revisione della spesa». La bagarre è poi proseguita anche nel corso delle discussioni sui singoli dipartimenti, dove dapprima la municipale Karin Valenzano Rossi ha espresso qualche perplessità verso l'annunciata decisione della Lega, "liquidata" da parte della capogruppo come una sorta di «vendetta». E ha aggiunto: «Noi non abbiamo mai giocato a freccette contro il sindaco». In altre parole, niente di personale.

Un momento di «svolta»
Quello che invece mette tutti d'accordo, e ben si sapeva, è che la Città in futuro avrà bisogno di risparmiare. E il preventivo 2025 fissa in questo senso un momento di «svolta». Una parola che in più hanno pronunciato questa sera in aula. A partire da Michele Malfanti, a capo del gruppo del Centro (presidente della Commisione della Gestione e relatore del rapporto), che non ha risparmiato all'Esecutivo quelle bacchettate che già erano contenute tra le pagine del rapporto commissionale. Ma di svolta ha parlato anche il Sindaco, Michele Foletti. «Sono state gettate le basi per guardare al futuro» ha detto, sottolineando che la situazione di Lugano è «non grave, ma critica». E «mi dispiace che qualcuno si chiami fuori», perché, ha proseguito, per uscirne servirà l'apporto di tutte le forze politiche. E per farlo sarà inevitabile percorrere la via del compromesso. Ossia, «scontentare tutti e non accontentare nessuno». Questa «la formula da distillare» secondo Foletti, per raggiungere «l’unico obiettivo, che è il bene dei nostri cittadini».

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