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«No al divieto delle adozioni internazionali»

Il Centro si fa promotore di una risoluzione generale contro il divieto delle adozioni internazionali all’attenzione del Gran Consiglio.
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«No al divieto delle adozioni internazionali»
Il Centro si fa promotore di una risoluzione generale contro il divieto delle adozioni internazionali all’attenzione del Gran Consiglio.

BELLINZONA - In seguito alla comunicazione del Governo federale di voler vietare le adozioni internazionali è emersa un’ampia contrarietà nell’opinione pubblica ticinese.

Sul tema, anche Il Centro ha deciso di scendere in campo facendosi promotore di una risoluzione generale contro il divieto delle adozioni internazionali all’attenzione del Gran Consiglio.

Il Consiglio federale, infatti, lo scorso 29 gennaio ha comunicato di aver incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia, guidato da Beat Jans, di elaborare un progetto di legge che vieti le adozioni internazionali in Svizzera.

«In queste settimane molte persone, in particolare famiglie adottive, ci hanno espresso il loro sconcerto per le parole e le intenzioni di Beat Jans - afferma il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni -. È importante che l'Assemblea federale, che potrebbe essere chiamata a pronunciarsi su questo tema, senta anche la voce della popolazione ticinese che, nel nostro sistema democratico, si esprime anche attraverso le risoluzioni del Gran Consiglio».

«Il diritto all’adozione è sacrosanto, ancor più importante è il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia che gli voglia bene - sostiene dal canto suo il presidente cantonale del Centro Fiorenzo Dadò -. La Svizzera, ancor più per la sua tradizione umanitaria e di accoglienza, non può chiudere la porta alla possibilità per dei bambini che nel mondo non hanno una famiglia, di essere accolti da genitori che con animo nobile li amino e li accolgano».

La costituzione federale, all’art. 14 garantisce il diritto alla famiglia e all’adozione, nel rispetto delle condizioni poste dalla legge. «Il Consiglio federale ci ripensi e si scusi per questa comunicazione scriteriata. Ci sono molti esempi di adozioni condotte correttamente e che hanno avuto successo sia dal punto di vista dei bambini, che dei genitori», commenta inoltre a questo proposito il consigliere nazionale del Centro Giorgio Fonio, che ha annunciato di voler presentare alcune domande sul tema all’indirizzo del Consiglio federale.

Il Centro chiede al Parlamento cantonale di farsi interprete e portavoce dinanzi alle autorità federali di questa contrarietà generale, invitando il Consiglio federale e l’Assemblea federale a non introdurre in Svizzera un divieto delle adozioni internazionali.

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