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«Apertura di centri per richiedenti l’asilo: basta alle imposizioni del DSS»

Interpellanza UDC
Tipress
Fonte UDC TICINO
«Apertura di centri per richiedenti l’asilo: basta alle imposizioni del DSS»
Interpellanza UDC

BELLINZONA - «I centri per i richiedenti l’asilo vengono creati e aperti senza la consultazione delle autorità comunali, creando così confusione e perplessità nelle autorità stesse e nei cittadini». Comincia così l'interpellanza firmata dalla granconsigliera UDC Aline Prada e cofirmata dai colleghi di partito Alain Bühler, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli e Roberta Soldati.

«Recentemente - scrivono i democentristi - il Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS) ha autorizzato l'apertura di nuovi centri per richiedenti l'asilo minorenni. In particolare un centro presso il Centro al Süü a Bombinasco (Comune di Curio) e un altro a Rovio presso l'ex Park Hotel, che ospiterà almeno 40 asilanti».

Secondo quanto riportato dai media, «i Comuni interessati vengono a conoscenza di queste decisioni attraverso la stampa o ricevono un preavviso di pochi giorni. Questo modus operandi mina fortemente il coinvolgimento e il rispetto delle autorità locali, che si trovano di fatto impossibilitate a partecipare al processo decisionale su questioni di rilevante impatto per la loro comunità».

L'installazione di centri per richiedenti l'asilo in piccoli paesi e in zone discoste «genera, comprensibilmente, preoccupazione tra la popolazione locale, sia per possibili ripercussioni sulla sicurezza sia per gli effetti sulla coesione sociale. In alcuni casi, il numero di richiedenti l'asilo potrebbe addirittura superare quello degli abitanti delle frazioni o dei piccoli centri coinvolti, alterandone gli equilibri sociali, oltre che minare la loro sicurezza».

Ecco le domande

1. Ritiene opportuno il modo di agire del DSS, che insedia richiedenti l'asilo in piccoli paesi, dove la loro presenza rischia di essere numericamente superiore a quella degli abitanti locali?

2. Ritiene accettabile che il DSS informi le Autorità locali solo a decisione già presa, lasciando ai Comuni la sola possibilità di lamentarsi pubblicamente, senza però poter effettivamente intervenire nelle scelte che riguardano il loro territorio e la loro popolazione?

3. A fronte della contrarietà espressa dalle Autorità comunali di Rovio e dalla popolazione locale, intende il Consiglio di Stato rivedere la decisione e cercare una soluzione alternativa?

4. Intende il Consiglio di Stato elaborare una procedura che obblighi il DSS a un maggiore coinvolgimento degli Enti locali in progetti di questo tipo, evitando di compromettere l'autonomia decisionale che il Cantone tanto difende nei confronti dei Comuni?

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