Ingiuria, diffamazione e calunnia le accuse per le affermazioni pubblicate su Facebook
LUGANO - "Qualifiche come "Animale" oppure "...I bipedi più schifosi dell'universo...", nonché l'utilizzo dispregiativo di "Fascisti" pubblicate sulla rete e messe a disposizione di un numero pressoché illimitato di utenti, sono certamente atte a ledere la sensibilità e la personalità di chiunque". È questo, in sintesi, il contenuto della denuncia penale rivolta dal legale di Massimiliano Robbiani (Lega), Massimiliano Schiavi, nei confronti di Adriano Venuti (PS) con l'accusa di "reati contro l'onore, segnatamente ingiuria, diffamazione e calunnia. Nonché ogni possibile reato legato all'utilizzo per fini illegali di siti Web sociali". Nella denuncia compare anche il nome di Mordasini a causa di parole sarcastiche (venivano supposti maltrattamenti da bambino subiti dal leghista) definite "becere".
Il tutto per delle affermazioni pubblicate su Facebook. Nella denuncia viene evidenziato come "determinante" non tanto il senso degli scritti, quanto "l'impressione globale da esso suscitata, in un lettore medio, non prevenuto, secondo un'interpretazione oggettiva". Sfuggono alla protezione penale - prosegue lo scritto dell'avvocato - quelle espressioni che offuscano solamente la reputazione in ambito professionale o politico. Attacchi politici sono punibili nella misura in cui fanno apparire spregevole come uomo la persona attaccata". Per l'avvocato, insomma, non vi è stato nessuno spunto critico, ma solo la volontà di attaccare Massimiliano Robbiani. La posizione di Venuti, inoltre, viene segnalata come "più grave" alla luce del suo incarico nell'amministrazione pubblica luganese.
Il gran consigliere si costituisce insomma parte lesa avanzando pretese per torto morale pari a 1000 franchi per ciascuni dei denunciati e di 2000 franchi per le spese legali sostenute.