Sulla base del principio di “non discriminazione” sono state apportate modifiche alle imposte alla fonte dovute dai frontalieri che lavorano
Il nuovo accordo sulla tassazione dei frontalieri entrato in vigore il 23 luglio 2024 prevede il principio di “non discriminazione” secondo il quale il sistema di calcolo delle imposte alla fonte applicato ai lavoratori Svizzeri deve essere applicato anche ai frontalieri.
Come spiegato in una nota pubblicata sul proprio sito web dall’OCST, l’Organizzazione sindacale cristiano-sociale ticinese, a partire dall’1 gennaio 2024 sono state introdotte alcune novità nel calcolo delle imposte alla fonte per i frontalieri (i permessi G, i frontalieri assunti tramite notifica e gli svizzeri residenti in Italia), che correggono differenze di tassazione esistenti tra chi vive in Svizzera e chi no.
In particolare, sono stati modificati due aspetti della tassazione che avranno un impatto sulle tasche dei frontalieri a seconda della situazione in cui si trovano. In alcuni casi pagheranno di più, in altri di meno.
Il “moltiplicatore comunale”
Il “moltiplicatore comunale” è un coefficiente utilizzato per calcolare l’imposta dovuta al comune da un contribuente e viene applicato sull’imposta di base. È una delle tre voci che costituiscono le imposte alla fonte versate dai lavoratori.
A partire dal 2015 era stato applicato ai frontalieri del Canton Ticino un moltiplicatore comunale del 100%. Con il 2024 si torna invece ad applicare il moltiplicatore comunale medio, come avviene per tutti gli altri lavoratori svizzeri. In questo modo molti frontalieri pagheranno meno imposte alla fonte e otterranno un beneficio riequilibrando la situazione sfavorevole che si era venuta a creare in precedenza.
Il “cumulo dei redditi”
Il “cumulo dei redditi” è un sistema di tassazione applicato ai lavoratori svizzeri secondo il quale un lavoratore è tenuto a pagare più tasse nel caso in cui abbia il coniuge che percepisce un secondo reddito. Lo stesso sistema è applicato anche alle coppie di frontalieri (entrambi i coniugi lavorano in Svizzera), ai frontalieri fuori fascia (lavoratori che risiedono oltre 20 chilometri dal confine) e ai frontalieri con rientro settimanale.
Gli unici a non subire questo prelievo maggiorativo erano i frontalieri del Canton Ticino residenti entro la fascia dei 20 chilometri e con un coniuge lavoratore stipendiato in Italia.
Con le nuove norme, a partire dal 2024, anche i frontalieri del Canton Ticino si sono allineati al sistema di tassazione comune agli altri lavoratori.
Chi paga di più e chi paga di meno?
Gli effetti delle modifiche entrate in vigore l’1 gennaio 2024 sono differenti a seconda della categoria a cui si appartiene. Sul sito del Dipartimento dell’economia e delle finanze del Canton Ticino sono messe a disposizione le tabelle per il calcolo delle imposte alla fonte, identificate con le lettere dell’alfabeto.
I vecchi frontalieri saranno assoggettati unicamente all’imposta alla fonte in Svizzera, senza poi l’obbligo di dichiarare il reddito da lavoro in Italia. Nello specifico, sono previste meno tasse per:
Al contrario, saranno tenuti a pagare più tasse:
Per i nuovi frontalieri, i lavoratori che hanno acquisito lo statuto di lavoratore frontaliere a partire dal 17 luglio 2023, le tabelle di riferimento sono:
I nuovi frontalieri, per effetto del nuovo accordo, pagheranno in Svizzera le imposte alla fonte nella misura dell’80%.
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