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CANTONEIl difficile debutto di Swisspass: l’abbonamento va sulla fiducia

06.08.15 - 06:00
Molte delle compagnie di trasporto ticinesi sono ancora sprovviste del lettore Swisspass, devono fidarsi della parola dei clienti
Tipress
Il difficile debutto di Swisspass: l’abbonamento va sulla fiducia
Molte delle compagnie di trasporto ticinesi sono ancora sprovviste del lettore Swisspass, devono fidarsi della parola dei clienti

LUGANO - È la rivoluzione della mobilità svizzera ma, come ogni rivoluzione che si rispetti, ha bisogno del suo periodo di assestamento. Parliamo dello Swisspass, il nuovo supporto per gli abbonamenti di trasporto svizzeri. La tessera riporta solo nome, cognome, fotografia e data di nascita del cliente. Gli abbonamenti, invece, sono scrupolosamente custoditi all’interno del chip Rfid. Per intenderci, come gli skipass che conosciamo da anni. 

Mancano i lettori – Dal primo agosto gli abbonamenti generali e quelli metà prezzo vengono emessi solo su Swisspass. Tutto bene, non fosse che molte delle compagnie di trasporto più piccole ancora siano prive dei lettori appositi. Sul mercato esistono diverse soluzioni, ma la grande richiesta sta creando inevitabili attese. In Svizzera romanda sono già molte le segnalazioni di aziende che in questi giorni non riescono a leggere gli abbonamenti dei loro clienti, ma in Ticino non va molto meglio.

Per il momento ci si fida – Tpl, Ferrovia Lugano-Ponte Tresa e le Autolinee mendrisiensi ancora aspettano che vengano loro consegnati gli apparecchi. “Al momento, però, i nostri controllori non ci hanno ancora segnalato situazioni del genere”, ci raccontano dalla Flp. In effetti, sono pochi anche i passeggeri ad avere già nel portafogli la tessera rossa. Ma, se dovesse accadere, “dovremo fidarci sulla parola”, ci spiegano. Anche alla Fart si è scelta la strada della fiducia, ma i lettori sono appena arrivati e li si sta distribuendo ai dipendenti. “Comunque – aggiungono – in caso di dubbio c’è un numero di telefono dove si può controllare lo Swisspass”. Anche a Mendrisio si è ancora in attesa, il pacco dovrebbe arrivare fra una decina di giorni e i controllori si affidano a quella che è quasi una certezza: “Chi ha oggi uno Swisspass – ci dice il direttore Ivano Realini – teoricamente ha un Abbonamento generale o un Metà prezzo”. Insomma, è difficile che qualcuno si sia procurato uno Swisspass vuoto solo per il gusto di viaggiare gratuitamente.

Lo smartphone delle meraviglie – Alle Autolinee bleniesi, invece, la soluzione è stata un’altra. “Noi abbiamo adottato una soluzione meno impegnativa: un Samsung S4 su cui viene installato il software che legge gli abbonamenti”, ci spiega il direttore Stefano Malingamba. Nella Valle del sole si è scelto il sistema meno dispendioso, grazie anche al fatto che sui pullman bleniesi il controllo è fatto all’entrata, non serve quindi un sistema che preveda l’emissione di multe. E funziona? “Sì lo abbiamo testato, anche se di clienti con lo Swisspass non ne abbiamo ancora visti”.

Sul lago lo si è visto – Anche la Società navigazione Lago di Lugano ha scelto la versione smartphone, adottando il Thl 5000. “Il nostro personale di vendita e controllo, ed anche gli autisti delle due linee di autobus, sono stati formati e abbiamo già avuto dei possessori di Swisspass tra i nostri clienti”, ci spiega Francesco Fornaciarini, marketing manager della società.

Quanto mi costi? – I lettori sul mercato sono tantissimi e i costi variano grandemente. Quello prodotto dalla Fela Ag è tra i più cari, si aggira attorno ai 1'500 franchi. Poi c’è la versione di Autopostale, che parte dai 700 circa, ma superare facilmente i mille essendo molto personalizzabile. Poi si può puntare sui più economici smartphone e spendere anche meno di 300 franchi. Una scelta possibile, però, solo per le compagnie con controllo all’entrata, oppure che dispongano già di un apparecchio distinto per emettere le fatture.

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