La Commissione speciale scolastica ha incontrato le organizzazione dei docenti per capire le ragioni del disagio
BELLINZONA - Il malcontento serpeggia nelle scuole ticinesi. Lunedì la Commissione speciale scolastica riunitasi a Bellinzona ha incontrato le organizzazioni dei docenti per cercare di capirne meglio le ragioni. In una nota la Commissione sottolinea come «le criticità evidenziate dal corpo insegnanti» ossia l'insufficienza di investimenti nella scuola, sono state oggetto di «una discussione proficua». Ma le divergenze restano.
Anche perché, come ha osservato alla Rsi Fabio Camponovo del Movimento della Scuola, il Ticino si trova agli ultimissimi posti in Svizzera per quanto riguarda gli investimenti in campo educativo.
Un disimpegno politico nei confronti dell'istruzione che si ripercuote negativamente sulla «qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento».
L'incontro di oggi avviene a poco più di una settimana dallo «sciopero al contrario» dei docenti che, il prossimo 23 marzo, in occasione della chiusura di mezza giornata per motivi di risparmio, manifesteranno la propria contrarietà ai tagli decisi dal Governo e votati dal Gran Consiglio.