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Valute e FrontiereManodopera in Svizzera: all’orizzonte si prospetta una crisi

28.11.24 - 08:00
CambiaValute.ch
Manodopera in Svizzera: all’orizzonte si prospetta una crisi

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Entro il 2040, la Svizzera potrebbe affrontare una crisi di manodopera senza precedenti, con centinaia di migliaia di posti di lavoro vacanti. Secondo una serie di studi, il calo demografico potrebbe lasciare scoperti circa 430.000 posti di lavoro, mentre altre previsioni parlano di una carenza di quasi 1,2 milioni di persone entro il 2035. Questo scenario mette a rischio settori chiave come i trasporti pubblici e la sanità, sollevando interrogativi sul ruolo dello Stato nel gestire questa emergenza.


La sfida della competitività internazionale e il ruolo delle politiche sociali

Nonostante gli alti salari e la qualità della vita rendano la Svizzera una meta attraente per lavoratori qualificati, il Paese presenta carenze nelle politiche di sostegno alla famiglia, fattore che lo rende meno competitivo rispetto a nazioni come Francia, Germania e Italia. Rafael Lalive, professore di economia presso l’Università di Losanna, suggerisce che investire di più nella politica familiare, soprattutto per agevolare le donne con figli, potrebbe migliorare la situazione.

Inoltre, l’economista raccomanda un aumento graduale dell’età pensionabile per le professioni meno gravose fisicamente, una misura già adottata in altri Paesi europei ma potenzialmente controversa in Svizzera.

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Immigrazione e automazione: soluzioni o illusioni?

La Segreteria di Stato per gli Affari Economici (SECO) minimizza le preoccupazioni, sottolineando che l’immigrazione ha storicamente bilanciato il mercato del lavoro svizzero e che la tecnologia potrebbe mantenere alti livelli di produttività nonostante la carenza di forza lavoro. Tuttavia, Ekkehard Ernst, economista presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, avverte che senza sufficienti risorse umane, anche l’automazione rischia di essere inefficace. Il settore delle costruzioni, ad esempio, opera ancora con livelli di produttività degli anni ’50, evidenziando i limiti delle innovazioni attuali.

Incentivi e interventi statali: un equilibrio delicato

Mentre lo Stato deve garantire il funzionamento dei settori essenziali, non può imporre scelte professionali. Tuttavia, potrebbe introdurre incentivi mirati per orientare le carriere verso settori strategici come sanità e trasporti pubblici. Questo richiederebbe una revisione delle politiche salariali e delle condizioni lavorative, soprattutto per le donne, spesso penalizzate da insufficienti politiche di conciliazione tra lavoro e vita privata.


Serve una strategia di lungo periodo

La gestione della crisi della manodopera richiederà una strategia integrata che combini immigrazione, automazione e incentivi. Tuttavia, tali misure pongono interrogativi importanti: chi sarà disposto a pagare prezzi più alti per trasporti e assistenza sanitaria in cambio di un mercato del lavoro più sostenibile? Il dibattito è appena iniziato, ma una cosa è chiara: senza interventi tempestivi, i prossimi vent'anni potrebbero trasformare radicalmente il mercato del lavoro svizzero.


Conclusione

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