Nicola Schoenenberger, I Verdi, Candidato al Municipio a Lugano
LUGANO - Quando si vogliono scaricare le responsabilità si invoca la democrazia, quando non si vuole entrare in discussione, si invoca la propaganda elettorale. È quanto succede a Lugano. Due temi importanti per la Città sono diventati lo specchio di una politica impacciata e opportunista. Per il dossier aeroporto, il Municipio, anziché fare il proprio lavoro, delega la decisione al Consiglio comunale (che non ha neanche gli elementi per valutare). Per il PSE le critiche sono cestinate con l’etichetta della campagna elettorale, come se a qualche politico giovasse passare per “quello contro i giovani e lo sport”.
Il punto è che quando si discutono pubblicamente i dettagli dei progetti è sempre perché manca leadership e visione d’insieme in chi li gestisce.
Oggetto di grande dibattito dovrebbero essere i criteri con cui si progetta. Una volta d’accordo su quelli le discussioni sulle loro applicazioni diventano minori. Invece, dopo anni che si studia il PSE, dopo anni di controversie sull’aeroporto, siamo sempre daccapo. Una discussione sui principi non c’è stata, non sono state considerate alternative serie e la partecipazione non ha potuto arricchire la ricerca di soluzioni.
La bulimia edificatoria prevista al PSE, al Campo Marzio o in Stazione sono visioni per un futuro del passato, per quel futuro di crescita infinita che ci si immaginava un tempo, ma che oggi è completamente superato dai fatti: dalla crisi ambientale, dalla crisi economica e da quella demografica.
Una politica che sa leggere il presente non propone sempre nuovi investimenti immobiliari in una città come Lugano, non svuota il centro città per poi interrogarsi sull’identità urbana. Una politica saggia, oggi, creerebbe più parchi, più viali alberati, avrebbe il coraggio di radere al suolo qualche mostro urbano per creare finalmente piazze alberate.
Una politica saggia, oggi, non costruisce palazzi superflui per spostare l’amministrazione pubblica che ha già il suo posto e per poi svuotare il centro. Una politica saggia penserebbe a come ripopolare il centro città di piccoli commerci e di alloggi accessibili, a come pedonalizzare e valorizzare davvero il proprio punto forte che è il lago. Molte città, che avevano gli stessi problemi di attrattività di Lugano, lo hanno fatto e oggi ne stanno raccogliendo i frutti.
Per fare una politica saggia non ci vogliono tanti soldi, ma ci vuole un po’ di coraggio.