Edoardo Cappelletti, Candidato al Municipio e al Consiglio comunale per La Sinistra
LUGANO - A seguito della pandemia e dell’aumento dell’inflazione, i servizi sociali della Città di Lugano si sono visti sempre più confrontati con un incremento del numero e della complessità delle pratiche gestite. In considerazione di questa tendenza, la quale sottende una preoccupante diffusione del disagio tra la cittadinanza, ritengo quanto mai urgente rilanciare un dibattito e un’iniziativa da parte del Comune.
Nel merito appare sintomatica l’evoluzione della consulenza prestata dall’Ufficio Intervento Sociale, che ha ad esempio registrato nel tempo un aumento dei colloqui (164 nel 2021 e 477 nel 2022), delle telefonate (1’448 nel 2021 e 2’124 nel 2022) e delle corrispondenze elettroniche (1’107 nel 2021 e 2’405 nel 2022). Da evidenziare inoltre il crescente carico di lavoro sugli assistenti sociali del Servizio accompagnamento sociale (SAS), concretizzatosi in un costante incremento degli incarti seguiti: dai 580 del 2020 ai 622 del 2021, fino ai ben 700 del 2022. Persistono del resto le incertezze riconducibili al settore delle curatele, in relazione al quale non solo si riscontra ancora una carenza di figure professioniste fornite dal Comune, ma viene anche riconosciuto dallo stesso Municipio che le attuali risorse dell’ARP 3 sono ‘‘appena sufficienti’’ per affrontare le accresciute incombenze dell’autorità (125 nuove misure nel 2021 e 103 nel 2022). Un discorso analogo vale per altri servizi di sostegno, i quali sono oggetto di una progressiva sollecitazione (basti pensare all’Agenzia comunale AVS e agli operatori di prossimità di Ingrado, che vengono cofinanziati anche dalla Città).
Alla luce di questi dati incontrovertibili, la Città dovrebbe rimettere finalmente al centro delle priorità i servizi destinati a sostenere i cittadini più in difficoltà. Il rischio è infatti che l’aumento delle richieste si traduca, a parità di risorse disponibili, in un netto scadimento della qualità della presa a carico dell’utenza e delle condizioni di lavoro del personale. A mio avviso, per assicurare anche in futuro un’adeguata qualità del servizio prestato, andrebbe quindi monitorata con maggiore attenzione l’evoluzione della casistica e previsto un potenziamento degli uffici più sotto pressione. In quest’ottica non si può certo salutare con favore il Piano finanziario 2023-2026, il cui prospettato contenimento della massa salariale potrebbe compromettere i margini di rafforzamento dell’organico comunale.
Ad ogni modo, in questi anni non sono mancate le occasioni in cui il Consiglio comunale avrebbe potuto accogliere un consolidamento dei servizi di sostegno: assunzione di 2 unità supplementari presso l’ARP 3; incremento del 50% del tempo di lavoro del Servizio di prossimità di Ingrado; integrazione di 2 nuove unità presso l’Ufficio Intervento Sociale. Delle proposte mirate che sarebbero andate a favore delle fasce più deboli della popolazione ma che, complice l’indirizzo delle odierne maggioranze di centro-destra, non hanno raccolto purtroppo l’esito sperato. Ora, malgrado alcuni puntuali miglioramenti apportati dal Municipio, diventa pertanto urgente un coraggioso cambio di rotta capace di assicurare ai servizi preposti tutti i mezzi necessari per rispondere all’allarmante aumento dei casi con cui sono confrontati: occorre in definitiva quello che, forse in modo enfatico ma oggettivamente calzante, andrebbe definito un Piano Marshall per i servizi sociali della Città.