Venerdì Pokémon Go verrà lanciato anche in Svizzera. Lo abbiamo provato per voi nelle vie di Lugano
LUGANO - Se non sopportate le persone che camminano con gli occhi fissi sullo smartphone, vi conviene emigrare entro venerdì. Quel giorno verrà lanciato Pokémon Go e sarà senza dubbio il gioco tormentone dell’estate 2016. Se pensate che non v’importa vi sbagliate, perché questo non è un videogame a cui si gioca in casa, bensì per strada, nei parchi, finanche negli uffici. Basato su geolocalizzazione e realtà aumentata è semplicissimo: mentre si cammina, il proprio personaggio si muove su una mappa, lo scopo è trovare i Pokémon. Quando uno di questi animaletti colorati compare, bisogna avvicinarsi e puntando lo smarphone lo si potrà vedere nello schermo. Lo si cattura lanciando con precisione una pokéball.
Caccia grossa a Lugano - In Svizzera sarà scaricabile da venerdì, per iOs e Android. Tramite un account australiano, però, abbiamo già potuto provarlo in Ticino. In un’ora di gioco abbiamo camminato 3,98 chilometri, rischiato un colpo di sole, fatto ripetutamente la figura degli idioti tra la folla, che sul lungo lago si gustava i bolidi di Cars and Coffee, e catturato 24 Pokémon.
Un po’ di cultura - Difficile pensare che un gioco di questo tipo possa migliorare il mondo. Sforzandosi, però, qualche vantaggio lo si può trovare: si fa molta attività fisica, chi non cammina non trova. E si scoprono angoli nascosti della propria città. Per raccogliere le indispensabili Pokéball, infatti, bisogna raggiungere i luoghi di interesse del circondario. A Lugano ci è stato chiesto di andare al Municipio, alla Chiesa delle Grazie, al Lac. Ci è anche capitato di sorprenderci notando qualche scultura o affresco sui quali non ci eravamo mai soffermati prima.
Cosa fa quel pazzo? - Eh sì, se decidete di giocare a Pokémon Go non pensate di passarla liscia. A voi, calati in un mondo in cui girano impunite le colorate creature partorite nel 1996 da Satoshi Tajiri, sembrerà tutto normale. Molti invece non vi capiranno. Camminare a zig zag tra la gente, incuranti dei piedi calpestati e dei semafori rossi, cercando di acchiappare un Bulbasaur non è ancora un comportamento socialmente accettato. Durante la nostra prova sul campo, togliendo gli occhi dallo schermo ci siamo accorti di molti sguardi curiosi e altrettanti infastiditi dal nostro comportamento originale.
Proprietà privata e traffico - L’app ve lo ricorda ogni volta che la avviate: «Durante il gioco presta sempre attenzione all’ambiente che ti circonda». Seguire le creaturine sullo schermo senza guardare altro non è per niente sicuro: il gioco assorbe completamente e anche la zona incontro di Lugano, con il suo limite a 20 all’ora, può diventare pericolosa. Un appunto anche per le proprietà private: molti palazzi, anche chiusi al pubblico, sono dei Pokéstop, ovvero luoghi dove raccogliere oggetti. Questo potrebbe rappresentare un problema per chi si lascia troppo prendere. Pensate che la Polizia di Darwin, in Australia, ha dovuto pubblicare un annuncio: «Vi preghiamo di notare che non serve entrare effettivamente nella centrale di polizia per prendere le Pokeball. È anche una buona idea di alzare gli occhi dal proprio telefono e guardare a destra e sinistra prima di attraversare la strada. State al sicuro e prendeteli tutti!», hanno scritto. È sufficiente avvicinarsi al luogo deputato per raccoglierne i tesori rimanendo nella legalità.
Allora lo scarico? - Certo che sì. È veramente spassoso. Nella nostra ora di gioco abbiamo catturato uno Psyduck proprio dentro al Mojito. Due Drowzee, uno alla pensilina e uno in via Nassa. I Pokémon, per quanto se ne dica, sono creature adorabili: addirittura un Abra si era addormentato in mezzo a Piazza Dante. Quindi sì, se ne avete voglia divertitevi, cercando solo di non esagerare e ricordando che le altre persone che condividono la strada con voi hanno la precedenza su qualunque Snorlax in fuga.