WASHINGTON - Nel 1953 sulla rivista Nature uscì un articolo in cui si annunciava la scoperta della struttura a doppia elica del Dna. Era una vera e propria rivoluzione nel campo della ricerca bilogica e da quel momento iniziava una nuova era.
Francis Crick, uno degli scienziati che con i suoi studi arrivò a questo straordinario risultato, è morto ieri in un ospedale di San Diego, in California, all'età di 88 anni. Ad ucciderlo, hanno annunciato oggi i familiari, è stato un tumore al colon.
Nato nel 1916 nella città inglese di Nottingham, aveva studiato biofisica a Londra e a Cambridge. Fu proprio in questo ateneo che, assieme assieme all'americano James Watson e con la collaborazione del neo-zelandese Maurice Wilkins, riuscì a svelare uno dei più affascinanti misteri delle basi molecolari della vita.
Anche per il lavoro di approfondimento portato avanti successivamente, nel 1962 ai tre ricercatori venne attribuito il premio Nobel per la medicina. Il professor Crick ha continuato per tutta la vita a cercare di carpire altri segreti al Dna, occupandosi di biologia evoluzionistica, neurobiologia e delle loro possibili applicazioni terapeutiche. Da diversi anni viveva in America e lavorava presso il Salt Istitute, un istituto di ricerca californiano.
A chi,come spesso accadeva, lo elogiava per l'enorme portata di quanto aveva fatto, Crick rispondeva che quella scoperta l'avrebbe sicuramente fatta qualche altro scienziato se non ci fosse arrivato lui. Spesso raccontava anche di essere approdato alla biologia molecolare quasi per caso. I suoi studi erano stati interrotti dalla seconda guerra mondiale e dopo il conflitto andò a lavorare per la marina britannica come progettista di mine.
"Quando decisi di cambiare feci una specie di test e scelsi di fare quello di cui mi trovavo a parare sempre con i miei amici, che appunto era il Dna", raccontò alcuni anni fa in una conferenza nel New Jersey.
La svola della sua vita arrivò nel 1951, quando all'Università di Cambridge Watson, arrivato in Inghilterra dall'America per un dottorato di ricerca. I due giovani ricercatori concordarono quasi subito che il Dna aveva poco a che fare con le proteine, come si credeva allora, ma che era invece la struttura portante del codice genetico. Nel giro di due anni arrivò la scoperta sulla forma a doppia elica, grazie anche all'aiuto delle fotografie del Dna ottenute da Maurice Wilkins.
"Lavorare con lui è stato un grande privilegio", ha riferito Watson in un comunicato diffuso a Cold Springs, nei pressi di New York. "Francis Crick sarà ricordato come uno dei più brillanti e influenti scienziati di tutti i tempi", ha detto il presidente del Salt Institute, Richard Murphy.