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STATI UNITITruffa via Sim: «In poche ore mi han rubato un milione»

17.03.20 - 06:00
Un uomo di San Francisco si è visto svuotare il conto tramite il cosiddetto "Sim swap"
Depositphotos (archivio)
Truffa via Sim: «In poche ore mi han rubato un milione»
Un uomo di San Francisco si è visto svuotare il conto tramite il cosiddetto "Sim swap"

SAN FRANCISCO - Nel mirino degli hacker non ci sono solo carte di credito e conti bancari. Anche le minuscole tessere Sim dei nostri smartphone possono fare gola ai criminali della rete, con conseguenze assai pesanti. Si tratta del cosiddetto "Sim swap", che sfrutta le procedure di autenticazione a due fattori. Ed emblematico è il caso di un uomo di San Francisco che - come raccontato da CNN Business - si è visto rubare in poche ore i risparmi di una vita.

Siamo nel mese di ottobre del 2018. «Mi trovavo a casa, seduto alla mia scrivania, e ho ricevuto una notifica sull’iPhone riguardante una richiesta di prelievo da una delle mie banche». L’uomo ha subito intuito che qualcosa non andava. «È strano. Non ho chiesto di effettuare alcun prelievo», ha raccontato ricordando quel momento. Un altro particolare però ha colto la sua attenzione: «Quando ho guardato nuovamente il display del telefono ho notato che non avevo rete». Risultato? Poche ore dopo i suoi conti erano stati alleggeriti di oltre un milione di dollari.

L’iPhone di Robert Ross - questo il nome della vittima - era finito sotto il controllo di un hacker, che attraverso il suo numero telefonico è riuscito ad accedere alla sua posta elettronica, con tutte le informazioni che questa conteneva. L’autore della truffa, come si è scoperto successivamente, ha ottenuto le “chiavi” direttamente dal provider telefonico, in questo caso AT&T, fingendosi il titolare dell’abbonamento.

Nell’ultimo anno, numerose persone sono state incriminate negli Stati Uniti per questo genere di truffa. Nel caso di Ross, una persona è stata arrestata ma per il momento si è dichiarata non colpevole. L’uomo però ha citato in giudizio anche la compagnia telefonica, accusandola per aver fallito nel proteggere i suoi dati sensibili.

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