Le misure emanate per contenere l'epidemia non toccano il progetto caro a Trump
WASHINGTON - Nemmeno l'emergenza coronavirus riesce a fermare la costruzione della barriera al confine con il Messico.
L'amministrazione Trump sembra non avere la minima intenzione di cedere su questo punto: solo qualche giorno fa la U.S. Customs and Border Protection (Cbp), che si occupa della sicurezza delle frontiere, ha annunciato il progetto di costruzione di oltre 150 miglia di barriere alte nove metri in California, Nuovo Messico e Arizona. Cantieri che si vanno ad aggiungere a quelli già attivi in questi stati e in Texas, riferisce il Guardian.
«La costruzione del muro non è stata toccata» dalle misure restrittive emanate per contenere la diffusione del coronavirus, ha dichiarato un portavoce della Cbp. Nei cantieri al confine sud sono impegnate maestranze e squadre qualificate provenienti da molte aree degli Stati Uniti. Il quotidiano britannico pone la lente sulla contraddizione tra coloro che devono restare chiusi in casa e gli ingegneri e operai, attivi nell'opera fortissimamente voluta da Trump, che si trovano a centinaia o migliaia di miglia da casa, a stretto contatto gli uni con gli altri e costretti a frequentare motel e ristoranti.