Gli inquirenti propendono sempre per una tragica fatalità, nonostante le minacce scritte dal giovane
FINO MORNASCO - Gli inquirenti continuano a indagare sulle cause delle esplosioni che hanno ucciso un 21enne e distrutto la villetta nella quale abitava a Fino Mornasco. I diari del giovane sono stati analizzati alla ricerca di un movente, riferisce La Provincia di Como, ma l'ipotesi di un gesto premeditato viene ritenuta «abbastanza remota». Nonostante le frasi deliranti e minacciose che sono state trovate in quelle pagine, piene di riferimenti a morti, a esplosioni da provocare e martiri da vendicare.
La comunità - Il 21enne accusava i genitori di averlo sostanzialmente tradito, affidandolo quando aveva 15 anni a una comunità per cercare di risolvere i problemi che lo affliggevano. Un gesto d'amore che non è stato percepito come tale dal giovane, ingabbiato in un mondo oscuro fatto d'incubi e fascinazione per le ideologie naziste. Il padre ha spiegato ai carabinieri, si legge sempre sul quotidiano comasco, che il figlio aveva tentato di frequentare il movimento di estrema destra Forza Nuova dal quale si era poi allontanato, ritenendo che fosse su posizioni troppo moderate rispetto alle sue convinzioni.
La ricerca del composto chimico perfetto - I mostri che si agitavano nella mente del giovane, che nemmeno i due anni di comunità erano serviti a far scomparire, si erano fatti concreti con la manifestazione della passione delle armi e dei composti chimici. Alla ricerca - è sempre il giovane a scriverlo nei diari - del composto perfetto per far saltare in aria casa sua.
L'ipotesi della fatalità - In sostanza si presume che si sia trattato di un tragico incidente. Il 21enne da una parte scriveva di voler far saltare l'abitazione con dentro la famiglia; quando però ha capito che c'era un problema grave con i componenti chimici, ha svegliato il padre e così facendo gli ha consentito di mettersi in salvo.
Altre esplosioni, ma controllate - Nelle scorse ore è proseguito il lavoro degli artificieri, alla ricerca di altro materiale potenzialmente esplosivo. Si è cercato anche nel giardino davanti all'edificio distrutto, dove i vicini dicono di aver visto scavare il 21enne. Sono stati infine portati via i componenti chimici dei suoi ordigni, in quantità talmente elevata che qualcuno ha pensato che il giovane lavorasse anche su commissione per conto di terzi. Nei prossimi giorni nei boschi vicino alla frazione del comune comasco avverranno altre esplosioni controllate, che saranno precedute dal suono delle sirene dei Vigili del fuoco.