Cresce il malumore in azienda per la scelta del ceo di non censurare post del presidente che inciterebbero alla violenza
MENLO PARK - Dipendenti di Facebook in rivolta contro Mark Zuckerberg per aver rifiutato di agire in merito ai post di Donald Trump sulle tensioni sociali censurati da Twitter perché incitavano alla violenza. Una mancata azione che - riporta il Financial Times - ha costretto Zuckerberg a difendere la posizione di Facebook sui post presidenziali definendo la piattaforma come un'«istituzione impegnata alla libertà di espressione».
Ma ai dipendenti del social la decisione di Zuckerberg non è andata giù e nel corso del fine settimana hanno dato voce alla loro frustrazione su Twitter. «Mark sbaglia e farò ogni tentativo per fargli cambiare idea», twitta Ryan Freitas, responsabile del tema di design di News Feed di Facebook. «Lavoro a Facebook e non sono orgoglioso di come stiamo emergendo», posta Jason Toff, arrivato a Facebook come direttore del product management un anno fa. «La maggior parte dei colleghi con cui ho parlato si sente nello stesso modo. Stiamo facendo sentire la nostra voce», osserva Toff.