Mentre in diverse parti del mondo si riapre gradualmente, il Paese oceanico vuole rimanere cauto
WELLINGTON - La Nuova Zelanda ha deciso di prolungare il divieto che impedisce l'attracco delle navi da crociera sul suo territorio, e non solo.
La misura, atta a rendere più severe le regole d'entrata per aiutare a contenere l'arrivo del coronavirus, fa parte di un pacchetto di decisioni che è stato comunicato dalla premier Jacinda Ardern. La preoccupazione delle autorità neozelandesi è il ritorno alla normalità che sta avendo luogo in determinati Paesi, e il conseguente aumento dei voli internazionali.
«Mentre il mondo entra in questa nuova pericolosa fase, noi rimaniamo in una fase di contenimento dei confini» ha infatti spiegato Ardern, come riportato dal Guardian.
Il Governo ha così rinnovato il suo ordine sanitario, imponendo la permanenza dei 14 giorni di quarantena per le persone che arrivano in Nuova Zelanda, che devono inoltre avere un test Covid-19 negativo per poter lasciare l'isolamento.
«Stiamo facendo tutto il necessario per mantenere la nostra posizione privilegiata per la quale ogni neozelandese ha lavorato così duramente, mentre il mondo entra in una fase in cui questa pandemia cresce, non rallenta» ha continuato il Primo Ministro.
La Nuova Zelanda estenderà così il divieto sulle navi da crociera oltre il 30 giugno. Saranno fatte eccezioni solo per le navi da carico (per caricare e scaricare) e per le navi da pesca, ma qualsiasi equipaggio che arrivi in Nuova Zelanda dovrà passare 14 giorni in quarantena se non sarà stato sulla nave per almeno 28 giorni prima dell'attracco.
In aggiunta, Ardern ha detto che stanno valutando l'opzione di far pagare a chi entra nel Paese il tempo trascorso in quarantena, e non più al Governo.
È un aumento dei casi avvenuto recentemente ad aver allertato le autorità: nell'ultimo mese sono rientrati numerosi neozelandesi che si trovavano all'estero, e il coronavirus si è così riaffacciato sull'isola.
L'ultimo caso è stato quello di un'adolescente arrivata da Islamabad con la sua famiglia. Il suo unico sintomo era un naso che colava, e il resto della sua famiglia era risultata finora negativa al tampone.
Nell'ultima settimana il Governo ha poi subito crescenti pressioni per la gestione della quarantena e delle strutture di isolamento. Questo dopo la faccenda delle due donne che sono entrate nel Paese per visitare un parente in fin di vita, senza dover fare la quarantena.