La crisi legata al Covid-19 ha spinto online lo sfruttamento sessuale dei minori
ROMA - La crisi legata alla pandemia Covid-19 ha spinto lo sfruttamento sessuale dei minori dalle strade all'interno delle case e on line, con un vero e proprio boom della pedopornografia in Europa.
Lo afferma Save the Children, che ha diffuso oggi la decima edizione del rapporto "Piccoli schiavi invisibili", alla vigilia della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani (30 luglio).
Il cibercrimine connesso alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento ha sviluppato nel tempo enormi capacità operative, con l'aumento della richiesta di sevizi erotici on line, in videochat o webcam durante il lockdown.
Secondo la Commissione europea la domanda di materiale pedopornografico sarebbe aumentata durante il lockdown fino al 30% in alcuni Stati membri dell'Unione.
Nel mondo, le vittime di tratta di esseri umani o sfruttamento, secondo le stime visto che il fenomeno rimane perlopiù sommerso, sarebbero oltre 40 milioni.
Di queste, 10 milioni avrebbero meno di 18 anni, una stima che equivale ad uno su quattro. I minorenni sono quindi il 25% delle vittime di queste tipologie di crimini.
In Europa, i dati della Commissione sono fermi ai circa 20'000 casi della rilevazione del 2015-2016, che confermano la proporzione di un quarto per i minori e segnala la prevalenza di vittime di sesso femminile (68%).