È la previsione ottimistica di Lothar Wieler, Presidente del Robert Koch Institut (RKI)
L'esperto non esclude inoltre un rafforzamento delle misure in Germania: «È un'opzione»
BERLINO - «Alla fine di questo anno avremo raggiunto la normalità», ma adesso si deve continuare a fare ogni sforzo per ridurre i contatti. Lo ha detto il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino.
«Ogni singola infezione è una di troppo. Proteggete voi stessi e gli altri. Pensate al sistema sanitario», ha detto. Wieler ha anche sottolineato che in questa seconda ondata della pandemia «sempre più giovani sono colpiti dal virus», e anche nelle terapie intensive «ci sono molti pazienti sotto i 60». La media dell'età dei pazienti nelle stazioni intensive è 60 anni.
«Il 90% delle persone ricoverate in terapia intensiva ha bisogno di supporto nella respirazione», ha anche sottolineato il presidente del Rki. «E non solo le terapie intensive, anche le stazioni normali sono arrivate ai loro limiti», ha continuato.
L'alto numero di morti - oggi si è raggiunto un nuovo record con 1'244 decessi, registrati in 24 ore - «spesso non mi fa dormire tranquillo la notte», ha commentato. E moltissime di queste morti avvengono nelle case per anziani. Proteggerli completamente sarebbe possibile però soltanto con un isolamento totale, opzione giustamente scartata in Germania, dal suo punto di vista. È vero che il numero dei pazienti in terapia intensiva sta diminuendo, ha convenuto poi rispondendo a una domanda, «ma questo avviene lentamente. E non è ancora possibile valutare se si tratti di un trend».
Il dato fa comunque sperare che vi sia un impatto positivo delle misure adottate dal 16 dicembre, con la chiusura di negozi e scuole. A un'ulteriore domanda sulle parole dette all'inizio della conferenza stampa - «a fine anno avremo la situazione sotto controllo» - il presidente del Koch Institut ha ammesso che si tratta di una prospettiva "ottimistica", che dipenderà dalla diffusione del vaccino.
Un lockdown più duro in Germania? «È un'opzione», secondo Wieler. Stando agli esperti dell'istituto di riferimento tedesco, tutti i modelli matematici della pandemia mostrano che rafforzare le misure sarebbe necessario.
Wieler ha rilevato che in questa seconda ondata, il lockdown vede «troppe eccezioni», e che ci si attiene generalmente di meno alle regole. Il presidente ha fatto appello ai datori di lavoro, perché siano responsabili e consentano l'home-office il più possibile.
A proposito delle mutazioni, che stanno accelerando il contagio in alcuni paesi del mondo, come l'Irlanda, Wieler ha ricordato che «la diffusione delle mutazioni può essere rallentata evitando di viaggiare». È stato quindi rinnovato l'invito ai tedeschi «a spostarsi il meno possibile, e solo se indispensabile».