Diatriba ai massimi livelli sul celebre inventore, conteso dai due Paesi dell'ex Jugoslavia.
BELGRADO / ZAGABRIA - Belgrado è intervenuta in quella che sembra profilarsi come una nuova diatriba tra Serbia e Croazia. Dopo che le autorità di Zagabria, nella prospettiva di una futura adesione alla zona euro, hanno annunciato l'intenzione di raffigurare sulla moneta da 50 centesimi l'effigie di Nikola Tesla, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha sottolineato come l'inventore fosse «serbo» e «orgoglioso» di esserlo.
In un'intervista rilasciata all'emittente televisiva privata Pink, Vučić ha detto che lo stesso Tesla si era definito serbo e americano e che i componenti della sua famiglia furono sterminati dal regime filofascista degli ustascia croati proprio perché serbi. Tesla, ha aggiunto il presidente, avrebbe avuto molto poco a che fare con la Croazia: «Era serbo, non lo nascose mai, e di ciò era orgoglioso», ha osservato Vučić, per il quale Nikola Tesla, per il genio che fu, appartiene all'intera umanità, compresa la Croazia, ma era serbo.
In precedenza, il presidente croato, Zoran Milanović, era intervenuto sulla disputa proponendo, con un pizzico di ironia, che anche la Serbia, quando entrerà nell'Ue, proponga di mettere l'effigie di Tesla sulle proprie monete.
Nato nel 1856 a Smiljan, in Croazia, quando il Paese faceva parte dell'Impero austriaco, Tesla apparteneva a una famiglia di etnia serba. In particolare in Croazia, tuttavia, si sostiene che Tesla fosse lieto di essere identificato come croato per le antiche origini croate che la sua famiglia poteva vantare. Emigrato negli Stati uniti, Tesla fu naturalizzato americano nel 1891. Morì nel gennaio 1943 a New York, dove viveva.