Cerca e trova immobili

ITALIAStazioni bloccate? Finora le proteste contro il Green pass sono un flop

01.09.21 - 18:30
I contrari annunciavano una grande mobilitazione in tutta Italia già dal primo pomeriggio. Ma non è andata così
Reuters
Stazioni bloccate? Finora le proteste contro il Green pass sono un flop
I contrari annunciavano una grande mobilitazione in tutta Italia già dal primo pomeriggio. Ma non è andata così

MILANO / ROMA - Annunciavano una marea, ma alla fine sono arrivate solo poche gocce. Con l'entrata in vigore del “Green pass” obbligatorio per i trasporti a lunga percorrenza in Italia, no-vax e contrari al certificato avevano annunciato mobilitazioni in massa e blocchi in oltre cinquanta stazioni della Penisola, a partire dal primo pomeriggio. Ma alla fine, le uniche file che si sono viste finora sono state quelle di chi attendeva di sottoporsi al tampone per poter salire sul treno.

Milano, Roma, Napoli. Torino. Bologna. File ordinate. Gli agenti di polizia che, con ogni probabilità, si attendevano una giornata di lavoro più movimentata, a presidiare le entrate. E infine poche decine di manifestanti, con un profilo molto più basso rispetto alle “urla” e agli slogan che erano invece risuonati nelle chat dei gruppi “anti Green pass” nelle 72 ore precedenti, forse scoraggiati dai numeri molto più alti delle forze dell'ordine. E mai come in questo caso, possiamo dirlo, “stop” fa rima con "flop".

Le chat "no vax" sotto la lente della Polizia
Nel frattempo, la Polizia postale italiana ha comunicato in queste ore di aver avviato indagini su alcuni canali Telegram e WhatsApp legati alla "galassia" degli ambienti no-vax. Gli obiettivi primari - si legge sui media della vicina Penisola - sono quelli di monitorare la diffusione illegale dei contatti privati di alcune persone finite nel mirino di alcuni di questi gruppi e identificare i responsabili di minacce e altri episodi. «Stiamo lavorando per oscurarli e identificarne il più possibile», ha spiegato la direttrice della Polizia postale italiana, Nunzia Ciardi. E tra i reati considerati c'è anche quello di «istigazione a delinquere con l'aggravante dell'utilizzo di mezzi informatici con finalità terroristiche». Un'ipotesi di reato che figura già anche in un fascicolo aperto dalla Procura di Torino.

«Negli ultimi giorni - prosegue Ciardi - il fenomeno è aumentato annunciando grandi mobilitazioni. Ma in queste ore la strategia di contrasto messa in campo dal Viminale», che ha schierato importanti dispositivi di polizia sin dalle prime ore del mattino, «ha già avuto un effetto».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE