L'annuncio arriva direttamente dalla Regione Tirolo, ed è rivolto agli ospiti presenti il 23 e 24 dicembre al "Kitzloch"
Visto quanto successo in passato, l'Associazione per la protezione dei consumatori «tiene d'occhio molto attentamente lo svolgersi degli eventi»
ISCHGL - È stato segnalato un nuovo episodio di contagio nella nota stazione sciistica di Ischgl, località austriaca già salita agli onori della cronaca nel marzo del 2020 quando è diventata uno dei primi e principali focolai d'Europa.
Un collaboratore del locale "Kitzloch" è risultato positivo al virus dopo essersi testato in seguito all'apparizione di alcuni sintomi, il 25 dicembre. Le autorità della provincia del Tirolo hanno quindi invitato pubblicamente tutte le persone che erano presenti nel locale il 23 o il 24 dicembre - giorni in cui il dipendente era al lavoro - ad effettuare un test PCR «come misura precauzionale». Ma non solo: tali persone dovrebbero «indossare mascherine FFP2 ed evitare assembramenti per una quindicina di giorni».
«Un annuncio per non perdere tempo»
Il Presidente dell'Associazione per la protezione dei consumatori austriaca (VSV), Peter Kolba, ha espresso la propria preoccupazione a riguardo. L'ente si è chiesto in particolare come mai si è dovuto richiedere pubblicamente ai presenti di effettuare un test, quando dal locale avrebbero dovuto registrare tutti gli ospiti. «Non è stata fatta la registrazione degli ospiti nel Kitzloch?».
A tal riguardo, la Regione ha informato nella nota che «l'autorità sanitaria, in stretto coordinamento con la polizia, effettuerà indagini in loco per quanto riguarda le liste di registrazione degli ospiti, al fine di essere in grado di informare direttamente tutti gli ospiti interessati, se necessario. Tuttavia, per non perdere tempo inutilmente e per agire il più rapidamente possibile, l'autorità sanitaria ha deciso di lanciare il seguente appello pubblico come misura precauzionale».
Una situazione diversa dal 2020
A Ischgl e in altre località tirolesi di sport invernali, lo ricordiamo, circa 6'000 persone provenienti da 45 Paesi diversi hanno contratto il virus nel marzo del 2020, come riportato dall'agenzia AFP. Ischgl è così diventata uno dei primi focolai d'Europa, con molte persone colpite che hanno denunciato le autorità, per loro responsabili di gravi errori nell'affrontare l'epidemia.
Contrariamente al 2020, però, le norme sono ora molto più rigide: gli ospiti - che devono essere vaccinati o guariti - vengono serviti solo ai loro posti. Il personale deve inoltre sottostare alla regola delle "3G" ed indossare mascherine FFP2, così come gli stessi ospiti finché non sono seduti.
In ogni caso, il VSV ha dichiarato che terrà d'occhio «molto attentamente» lo svolgersi degli eventi e «non esiterà a intraprendere di nuovo un'azione legale se in Tirolo si scatenerà un nuovo focolaio, dando la priorità ai ricavi del turismo rispetto alla salute delle persone».