Le associazioni ambientaliste contrarie all'innevamento artificiale. Duri i toni dell'idrologa Carmen de Jong
Gli atleti svizzeri hanno invece dichiarato di non essere infastiditi dalla pista o dalla mancanza di neve, ma più dal vento
PECHINO - Una bella pista bianca in mezzo alle montagne di Xiaohaituo, in Cina, sta per accogliere gli sciatori ai Giochi Olimpici di Pechino.
Tuttavia, volgendo gli occhi a destra, o a sinistra, il paesaggio è verde e marrone. Questo perché a Pechino - nonostante il freddo - la neve scarseggia, ed effettuare le gare di sci sarà possibile solo grazie alla neve artificiale che è stata sparata da 200 grandi cannoni. Altri 100 cannoni sono poi stati attivati a Zhangjiakou, la stazione per il biathlon, lo sci di fondo e il salto con gli sci.
Una situazione che ha provocato forti critiche, in particolare da parte delle associazioni ambientaliste.
«Possiamo farli sulla Luna, o su Marte»
La geologa e idrologa Carmen de Jong ha definito quelli di quest'anno come i «Giochi più insostenibili di sempre», spiegando che facendo così «potremmo tenere i Giochi olimpici anche sulla Luna, o su Marte». La cosa peggiore, secondo de Jong, è che l'innevamento artificiale avviene in una zona che soffre una carenza d'acqua, e per innevare sono necessari milioni di metri cubi d'acqua.
Il Governo cinese ha però respinto ogni accusa. Per Pechino, si tratta di giochi invernali «verdi e puliti», con l'acqua necessaria per i cannoni che «sarà riutilizzata» e con l'energia che proviene «al 100% da fonti rinnovabili». Dichiarazioni a cui de Jong non crede: per lei è solo «una favola per bambini».
La costruzione della pista nella zona montuosa di Xiaohaituo, a nord di Pechino, ha attirato diverse critiche anche per il danno ambientale e ai residenti. Per realizzare le piste, sono ad esempio stati abbattuti 24'272 alberi, e interi villaggi sono stati reinsediati per poter svolgere le gare del trampolino olimpico, anch'esso di nuova costruzione. In tutto, sono state colpite circa 1'500 persone.
Cosa ne pensano gli atleti svizzeri?
Lo sciatore svizzero Niels Hintermann non è particolarmente infastidito dalla pista. «Sì, abbiamo tutti visto queste immagini. È molto particolare vedere solo quella striscia bianca, ed è naturalmente molto diverso dalla Svizzera, però il paesaggio è comunque bello». «In ogni caso, durante la gara non ho comunque il tempo di guardare cosa c'è a destra e a sinistra» ha concluso Hintermann, concentrandosi sugli aspetti sportivi.
Un'opinione condivisa anche da Marco Odermatt: «La pista sembra molto bella. È ripida, ci sono curve, e si procede veloce». «La neve è un po' diversa da quella che conosciamo dall'Europa», ha poi spiegato, aggiungendo di avere in realtà più problemi con il vento.
Effettivamente, per via del vento ci sono state diverse critiche già dopo la seconda gara di prova. I risultati sono stati infatti influenzati dalle forti raffiche: mentre alcuni sciatori hanno lottato con il vento contrario, altri sono stati praticamente trasportati al traguardo. E l'ultimo allenamento prima della gara è stato persino cancellato, poiché il vento era troppo forte.