La previsione del capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak: «Accordo possibile in dieci giorni»
La Turchia lavora per organizzare nei suoi confini un vertice tra i presidenti Putin e Zelensky. A Odessa suonano le sirene antiaeree. Soccorsi al lavoro per estrarre i superstiti dal teatro: 130 persone sono già state tratte in salvo
«Un incubo a occhi aperti». È con queste parole che ieri il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, ha descritto la situazione nella città portuale ucraina di Mariupol. Città in cui i bombardamenti russi non si placano. E dove ieri è stato colpito anche un teatro che dava rifugio a centinaia di persone.
Quella di ieri è stata anche la giornata dell'intervento del presidente ucraino Volodymiy Zelensky al Congresso americano. Un intervento in cui ha ricordato Pearl Harbor e l'11 settembre, e ha nuovamente fatto appello per una “no fly zone” sul paese. In un incontro alla Casa BIanca, il presidente statunitense Joe Biden ha inoltre per la prima volta detto che «Putin è un criminale di guerra».
Sul fronte dei colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina, le parti sembrano infine essere orientate in una direzione comune, con le parole chiave “neutralità” e “garanzie”. Secondo il Financial Times, ci sarebbe la bozza di un piano di pace in quindici punti.
La Russia chiede una nuova riunione d'emergenza Onu
«Abbiamo deciso di non mettere al voto domani la nostra bozza di risoluzione umanitaria sull'Ucraina, ma non la ritiriamo. Invece chiediamo per domattina una nuova riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu in relazione ai laboratori biologici gestiti dagli Usa». Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu, Vassily Nebenzia. In precedenza, fonti diplomatiche citate dall'agenzia France-Presse (Afp) avevano indicato che la Russia aveva rinunciato al voto all'Onu sulla sua bozza di risoluzione umanitaria perché le mancavano alleati. (fonte ats)
Blinken: «Mosca prepara attacchi chimici con falsa bandiera»
La Russia «sta preparando il terreno per attacchi biologici o chimici sotto falsa bandiera», ha detto il segretario di Stato degli Usa Antony Blinken. «La Russia continua ad attaccare ospedali e scuole in Ucraina. Ieri le forze russe hanno bombardato un teatro, e hanno aperto il fuoco su un gruppo di civili che erano in fila per il pane. Personalmente sono d'accordo con il presidente Joe Biden», secondo il quale il capo del Cremlino Vladimir Putin sta commettendo crimini di guerra, ha inoltre affermato Blinken, sottolineando che «mirare volontariamente i civili è un crimine di guerra». E ha aggiunto: «Siamo preoccupati dalla possibilità che la Cina possa considerare di aiutare la Russia». Gli Usa «non esiteranno a imporre costi a Pechino se aiuterà Mosca». (fonte ats)
Biden rincara la dose: «Putin è un dittatore omicida, un puro criminale»
«Un dittatore omicida», un «puro criminale»: così il presidente degli Usa Joe Biden ha definito oggi il suo omologo russo Vladimir Putin, durante un evento a Capitol Hill per la festa di San Patrizio. (fonte ats)
Italy is ready to rebuild the Theatre of #Mariupol. The cabinet of Ministers has approved my proposal to offer #Ukraine the resources and means to rebuild it as soon as possible. Theaters of all countries belong to the whole humanity #worldheritage pic.twitter.com/FPictnEloy
— Dario Franceschini (@dariofrance) March 17, 2022
⚡️Two-year-old killed, 4 people injured in Russian artillery attack in Novi Petrivtsi village, Kyiv Oblast.
— The Kyiv Independent (@KyivIndependent) March 17, 2022
The March 17 strike destroyed a multistoried building and damaged multiple houses, Kyiv Oblast Police reported.
Photo: Kyiv Oblast Police/Facebook pic.twitter.com/VpA6kRIkDc
Soldati in cambio del sindaco
Il sindaco della città ucraina di Melitopol, che negli scorsi giorni è stato rapito dalle forze russe, sarebbe stato liberato in cambio di nove coscritti russi catturati dalle forze ucraine. Lo ha riportato Interfax, citando le parole di un addetto stampa del presidente Zelensky, Dariya Zarivna: «Ivan Fedorov è stato liberato dalla prigionia russa. Per lui, la Russia ha ricevuto nove soldati catturati nati tra il 2002 e 2003». Lo riporta il Guardian.
«Possibile un accordo entro 10 giorni»
«Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi» nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un'intervista ai media polacchi. «La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato», ha aggiunto il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. (Fonte ats ans)
«Il 90% di Mariupol è stato distrutto»
Le autorità della città portuale di Mariupol hanno detto che fino al 90% degli edifici della città sono stati distrutti dalle forze russe nel loro costante bombardamento della città. Lesia Vasylenko, deputata ucraina, ha scritto su Twitter che la città è stata «distrutta dal cielo» e ha ripetuto l'appello del presidente Volodymyr Zelensky alle nazioni occidentali di imporre una "no-fly" zone sul paese.
Ankara tra i garanti voluti da Kiev
Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto che la Turchia sia «uno dei garanti» di un possibile accordo con la Russia. Lo ha annunciato il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu durante una visita a Lepoli, nell'Ucraina occidentale. «L'Ucraina ha fatto un'offerta sull'accordo di sicurezza collettiva: P5 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza), più Turchia e Germania», ha detto Cavusoglu, assicurando che «la Federazione Russa non ha obiezioni». (fonte ats)
Merefa, almeno 21 persone uccise
Almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv. Lo ha riferito la procura della seconda città dell'Ucraina, nell'est del Paese, citata dall'agenzia di stampa France-Presse (Afp). Il fuoco dell'artiglieria russa ha provocato almeno 21 morti e 25 feriti nelle prime ore di questa mattina nella città di Merefa, vicino a Kharkiv, ha reso noto l'ufficio del procuratore regionale. «Una scuola e un centro culturale sono stati distrutti. Ventuno persone sono rimaste uccise e 25 ferite, di cui dieci in gravi condizioni», è stato spiegato. (fonte ats)
Mariupol, soccorsi al lavoro per estrarre i superstiti intrappolati nel teatro
Sono in corso le operazioni di soccorso e recupero presso il teatro di Mariupol, colpito ieri da un bombardamento. Le autorità non sono ancora state in grado di stabilire un bilancio, ma si parla potenzialmente di centinaia di civili ancora intrappolati nei piani sotterranei dell'edificio, che erano stati adibiti a rifugio per accogliere persone sfollate. Stando a quanto scrive l'Associated Press, al momento si hanno notizie di feriti ma non di morti. Le persone già tratte in salvo sarebbero 130. Si stima che negli ultimi giorni quasi un migliaio di persone avesse trovato riparo tra le mura del teatro. Liudmyla Denisova, parlamentare e membra della commissione per i diritti umani, ha pubblicato un aggiornamento della situazione tramite Telegram confermando che «l'edificio ha sopportato l'impatto» dell'esplosione e «ha protetto le vite della gente che si stava nascondendo nel rifugio».
Un vertice con Putin e Zelensky in Turchia?
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe avere un incontro faccia a faccia con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha fatto sapere il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta il quotidiano turco Sabah, parlando ad una conferenza stampa congiunta con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba durante una visita a Leopoli, in Ucraina. «Siamo disposti a ospitare un incontro di questo tipo», ha affermato Cavusoglu durante la conferenza stampa, trasmessa dalla televisione di Stato Trt, ribadendo una posizione già espressa dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, già prima dell'invasione russa il 24 febbraio, che aveva in più occasioni invitato Zelensky e Putin ad incontrarsi in Turchia. «I due leader si potrebbero incontrare e Zelensky, in più occasioni, ha espresso la sua disponibilità a questo proposito», ha affermato il ministro degli esteri turco. «È difficile fare una stima di quando questo incontro potrebbe avvenire, i due leader dovrebbero prepararsi e dovrebbero loro stessi fare sapere una data», ha detto Cavusoglu. Oggi c'è stata una telefonata tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il leader russo, ha indicato lo stesso Cavusoglu, stando sempre a quanto riporta Sabah. Cavusoglu ha affermato che vorrebbe ospitare nuovamente il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e Kuleba in Turchia, nello stesso formato dell'incontro che si è svolto la scorsa settimana ad Antalya. «La vostra determinazione, il vostro coraggio e la sua personale visita qui provano che la Turchia è diventata un attore attivo», ha affermato Kuleba durante la conferenza stampa. (fonte ats)
Allarme antiaereo risuona a Odessa
Nella città di Odessa, uno strategico punto d'accesso sul Mar Nero al sud dell'Ucraina, sono risuonate questo pomeriggio le sirene antiaeree. La città è entrata in questi ultimi giorni nel mirino delle forze russe, che hanno diretto nelle sue vicinanze alcuni bombardamenti, diretti dalle loro navi.
Domani Biden parlerà con Xi Jinping
Il presidente statunitense Joe Biden parlerà con il leader cinese Xi Jinping domani sull'Ucraina. Lo afferma la Casa Bianca. «Joe Biden parlerà con il presidente cinese Xi Jinping venerdì nell'ambito degli sforzi per mantenere aperte le linee di comunicazione fra gli Stati Uniti e la Cina. I due leader discuteranno della gestione della concorrenza fra i due paesi, della guerra della Russia contro l'Ucraina e di altri temi», afferma la Casa Bianca. (fonte ats)
Talked to @Nestle CEO Mr. Mark Schneider about the side effect of staying in Russian market. Unfortunately, he shows no understanding. Paying taxes to the budget of a terrorist country means killing defenseless children&mothers. Hope that Nestle will change its mind soon.
— Denys Shmyhal (@Denys_Shmyhal) March 17, 2022
Stoltenberg: «È Putin che deve metter fine a questa guerra»
«La Germania dà il suo contributo e continuerà a farlo. Ma una cosa è chiara: la Nato non entrerà in questo conflitto». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Berlino con il capo della Nato Jens Stoltenberg. «Oggi il presidente ucraino si è rivolto al Bundestag con parole che hanno lasciato una forte impressione, e noi siamo con l'Ucraina», ha poi detto. «Questa è la guerra di Putin e lui deve mettervi fine», ha aggiunto dal canto suo il segretario generale della Nato poco prima dell'incontro bilaterale con Scholz. (Fonte ats ans)
Più di cento bambini morti
Almeno 107 bambini sono stati uccisi e più di 120 sono stati feriti da quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Lo ha dichiarato l'ufficio del procuratore generale ucraino. La maggior parte delle vittime sono state riportate nelle regioni di Kiev, Charkiv, Donetsk, Chernihiv, Sumy, Kherson, Mykolayiv e Zhytomyr. Più di 410 istituzioni educative sono poi state danneggiate dai bombardamenti, 63 delle quali sono state completamente distrutte.
«Misure urgenti a tutela dei piu vulnerabili»
«Le persone che scappano dalla guerra sono fisicamente e psicologicamente provate, e si trovano in luoghi sconosciuti, e questo fa aumentare enormemente le probabilità che possano cadere nelle reti di chi vuole approfittare di loro», ha detto Helga Gayer, presidente di Greta, l'organo anti tratta del Consiglio d'Europa. L'ente ha lanciato un'allerta agli Stati e alle associazioni sulla necessità di adottare urgentemente tutte le misure indispensabili a impedire che coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina finiscano nelle mani di criminali che vogliono approfittare della loro vulnerabilità per trarne profitto. «Occorre agire immediatamente per rafforzare il coordinamento tra i posti di frontiera e le strutture d'accoglienza e assicurare un'accurata registrazione di tutti i rifugiati, garantendogli all'accesso alle informazioni necessarie, ai permessi di residenza e altri servizi essenziali», ha detto ancora Gayer. (Fonte ats ans)
14'000 soldati russi morti
Sono circa 14'000 i militari russi morti finora nella guerra contro l'Ucraina, ha annunciato lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook ripreso dall'agenzia Ukrinform. Secondo lo stato maggiore, sono stati abbattuti 86 aerei e 108 elicotteri, distrutti 444 carri armati e 1'435 blindati oltre a 2 navi. (Fonte ats ans)
130 sopravvissuti estratti dalle macerie
Sono 130 le persone uscite finora vive dal teatro di Mariupol, bombardato dai russi. Lo afferma l'agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. «Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati», ha scritto su Facebook la deputata. (Fonte ats ans)
Immagini satellitari dal Giappone
L'Ucraina ha chiesto al Giappone delle immagini satellitari di alta qualità per aiutarla a respingere le truppe russe. Lo ha riferito oggi il quotidiano nipponico Nikkei.
Sospendere l'offensiva? "Niet" di Mosca alla Corte dell'Aja
Il Cremlino rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell'Aja di sospendere l'operazione militare in Ucraina. Nel frattempo oggi riprendono i contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass. «Noi prima di tutto nel corso dei negoziati affrontiamo la questione del cessate il fuoco e dei corridoi umanitari. E solo in un secondo momento sarà possibile forse lavorare ai termini della pace, ma il popolo ucraino non accetterà di capitolare. Oggi i negoziati sono a livello tecnico, sono coinvolti giuristi, politici. Non voglio entrare in ulteriori dettagli ma vi posso assicurare che per il momento non c'è ancora nulla di cui ritenersi soddisfatti», ha detto dal canto suo il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo. (fonte ats)
Pechino mantiene la sua «normale cooperazione» con Kiev e Mosca
La Cina continuerà a svolgere «la normale cooperazione economica e commerciale con Russia e Ucraina sulla base dei principi del rispetto reciproco, dell'uguaglianza e del mutuo vantaggio». Lo ha assicurato il portavoce del ministero del Commercio Gao Feng, nel briefing settimanale. Pechino «si oppone con forza a qualsiasi sanzione unilaterale e alla giurisdizione a braccio lungo, riservandosi l'adozione delle misure necessarie per salvaguardare i diritti legali delle aziende cinesi», ha aggiunto Gao, in merito alle minacce degli Stati Uniti di punire le aziende cinesi che aggireranno le sanzioni americane alla Russia. (fonte ats)
Zelensky al Bundestag: «A ogni bomba si alza il muro con l'Europa»
Per ogni bomba che cade in Ucraina, si alza un muro sempre più forte fra Kiev e l'Europa. In videocollegamento con il Bundestag, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna in questo modo a sollecitare l'Europa a non esitare sull'ingresso di Kiev nell'Ue. E citando Reagan che chiese a Gorbaciov di «tirare giù il muro» di Berlino, chiede al cancelliere tedesco Scholz di buttare giù questo muro, «mostrando la leadership che la Germania merita». I negoziati con Mosca sono ancora difficili, secondo Kiev, che vede come priorità la fine della guerra, le garanzie di sicurezza, la sovranità, l'integrità territoriale e la protezione. E il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba vede ancora lontane le due delegazioni, anche se fattori come la resistenza ucraina e le sanzioni contro Mosca hanno fatto cambiare 'leggermente' posizione a russi. (fonte ats)
«Nessun attacco russo nel perimetro della città»
Mosca ha preso le distanze dal bombardamento sul teatro di Mariupol. «Il 16 marzo l’aviazione russa non ha colpito nessun obiettivo dentro il perimetro della città», scrive - citando il Ministero della Difesa russo - l'Ambasciata russa in Italia in un post pubblicato sulla propria pagina ufficiale di Facebook. «Secondo i dati certi del Ministero i militanti del battaglione nazionalista ucraino “Azov” hanno fatto un’altra provocazione facendo saltare in aria il teatro che avevano minato prima. Recentemente gli abitanti di Mariupol in fuga hanno rivelato che nel teatro gli estremisti dell’Azov avrebbero preso in ostaggio i civili utilizzando i piani superiori come postazioni di fuoco. In questo ambito, visto il pericolo per i civili il teatro nel vero centro della città non è mai stato considerato un obiettivo da colpire».
Volnovakha non esiste più
La città di «Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà Volnovakha non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo, parlando della città dell'est, nell'Oblast di Donetsk. In tutta l'Ucraina, «in tre settimane sono state distrutte 400 scuole, 110 ospedali e più di 1000 edifici residenziali. Anche le operazioni di soccorso vengono impedite, intere famiglie vengono rapite e uccise, uccidono i preti e i sindaci che non collaborano gli occupanti russi», ha detto il ministro della Difesa ucraina. «Oggi la Russia ha l'unico scopo di distruggere l'Ucraina», ha aggiunto.
Le autorità di Mariupol: «Ci sono superstiti nel teatro»
Cifre ufficiali finora non ce ne sono, ma le autorità di Mariupol hanno fatto sapere che ci sono dei sopravvissuti nell'attacco che ha colpito ieri il teatro cittadino, dove si stima avessero trovato riparo centinaia di persone. Il rifugio dell'edificio - stando a quanto riferisce Sky News, che cita un funzionario dell'ufficio del sindaco - ha resistito al bombardamento.
Mosca «metterà i nemici al loro posto»
La Russia «ha il potere di mettere i suoi nemici, guidati dagli Stati Uniti, al loro posto» e Mosca «manderà a monte il piano dell'Occidente russofobico che vuole fare a pezzi la Russia». Così ha parlato Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza russo.
A Mariupol si contano vittime e danni
Mariupol, si stimano 20'000 vittime. «Non è rimasto un solo edificio integro a Mariupol, nella regione di Donetsk, o è distrutto o è danneggiato. Credo che l'80-90% sia stato bombardato», ha affermato dal canto suo il vicesindaco della città Sergei Orlov in un'intervista a Forbes Ucraina. «Le infrastrutture sono quasi inesistenti e i residenti soffrono per la mancanza d'acqua - ha raccontato - hanno sciolto la neve, raccolta nelle pozzanghere e scaricata dalle batterie». Orlov ha ribadito che la città ha un disperato bisogno di un corridoio umanitario e di un'evacuazione. (fonte ats)
Dieci bersagli aerei russi distrutti nelle ultime 24 ore
Nelle ultime 24 ore, la difesa aerea delle forze armate ucraine ha distrutto 10 bersagli aerei nemici. Lo riferisce il centro stampa dello Stato maggiore delle Forze armate. Proseguono intanto gli scontri in diverse zone del Paese. «Ieri 10 bersagli aerei nemici sono stati distrutti: due cacciabombardieri Su-34, tre caccia Su-34SM, tre elicotteri e un UAV (drone, ndr) di livello operativo-tattico», si legge nella nota, come riferisce l'agenzia di stampa ucraina Unian. Si segnala che sono in corso di chiarimento le informazioni sul tipo di un altro aereo abbattuto e sulla morte dei piloti. (fonte ats)
Corridoi umanitari, l'Ucraina vorrebbe aprirne nove anche oggi
Le autorità di Kiev sarebbero intenzionate ad aprire nove corridoi umanitari nella giornata di oggi, lo riferiscono i media internazionali citando l'annuncio del vice premier ucraino. Tra le località interessate ci sarebbe anche Mariupol, assediata ormai da settimane dai bombardamenti russi.
More than 3 million Ukrainian refugees have fled their country.
— António Guterres (@antonioguterres) March 16, 2022
The people of Ukraine desperately need peace.
And the people around the world demand it.
Russia must stop this war now.
Russi «in stallo su tutti i fronti»
L'invasione russa dell'Ucraina «è sostanzialmente in stallo su tutti i fronti» di guerra. È quanto si legge nell'ultimo aggiornamento di intelligence pubblicato questa mattina dalla Difesa del Regno Unito. Le truppe russe «negli ultimi giorni hanno compiuto progressi minimi via terra, via mare e via cielo e continuano a subire pesanti perdite». La resistenza ucraina rimane invece «solida e ben coordinata». La maggioranza del territorio ucraino, incluse le principali città del Paese, «restano in mani ucraine».
I russi attaccano Merefa, ci sono vittime
La Russia ha attaccato nella notte la città di Merefa nell'Oblast' di Kharkiv, nella parte orientale dell'Ucraina. Gli amministratori locali hanno riferito che ci sono vittime tra i militari ucraini. Lo riporta The Kyiv Independent. Merefa, che ha 21.500 residenti, è stata colpita da un attacco aereo, una scuola locale è stata danneggiata e il centro comunitario locale distrutto. Notte di relativa calma invece a Leopoli e nell'Ovest dell'Ucraina dopo giorni segnati dagli allarmi anti-aerei. Dopo una giornata nella quale le sirene hanno suonato una sola volta, nella mattinata, nella principale città dell'Ovest del Paese e nei suoi dintorni non si è verificato alcun attacco da parte dell'esercito russo. Nella regione l'allarme è suonato una sola volta nel corso della notte, rientrando dopo meno di un'ora. (fonte ats)
Zelensky chiama «gli amici» Erdogan e Trudeau
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio delle prime ore di oggi, citato da Interfax, ha detto di aver «parlato con gli amici dell'Ucraina: il presidente della Turchia Erdogan e il primo ministro del Canada Justin Trudeau». «Li ho ringraziati per il sostegno. Oggi mi rivolgerò al parlamento tedesco. Continuerò a spingere per un sostegno ancora maggiore all'Ucraina», ha aggiunto Zelensky. «I negoziati tra l'Ucraina e la Russia sono abbastanza difficili», ha anche detto il presidente ucraino, questa volta in un'intervista con il canale televisivo americano Nbc. «I negoziati sono ancora in corso e sono abbastanza difficili», ha sottolineato il presidente ucraino e ha osservato che «qualsiasi guerra potrebbe essere finita al tavolo dei negoziati». Allo stesso tempo, non ha commentato le informazioni apparse in precedenza nei media sulle presunte condizioni di un possibile accordo tra le parti. (fonte ats)
Il sito del ministero bersagliato dagli hacker
Il sito web del ministero russo per le situazioni di emergenza è stato 'hackerato'. Sulla homepage sono apparsi vari messaggi sul conflitto in Ucraina, tra cui «Più di 13.000 soldati russi sono morti in guerra» oppure «Non credere ai media russi: mentono». L'attacco si è verificato la sera del 16 marzo. Prontamente sono intervenuti i tecnici e ora il sito risulta essere in manutenzione e «temporaneamente non raggiungibile». (fonte ats)
Putin: «Il popolo russo sa distinguere i patrioti dai traditori»
"L'Occidente con le sanzioni vuole dividere la società russa e distruggerci. Ma il popolo russo sarà sempre in grado di distinguere i veri patrioti dai traditori e saprà sputare via questi ultimi come moscerini finiti accidentalmente nella bocca»: è il tetro messaggio di Vladimir Putin nel suo ultimo intervento televisivo, rivolto stavolta a chi attorno allo zar del Cremlino comincia a prendere le distanze dalla guerra in Ucraina. «Le sanzioni hanno un solo obiettivo, la distruzione della Russia», ha affermato Putin secondo quanto riportano diversi media internazionali, accusando l'Occidente di aver «gettato la maschera». (fonte ats)
L'assedio continuo di Mariupol
La situazione più complessa resta quella di Mariupol, sotto assedio da diversi giorni. All'interno del teatro bombardato e distrutto c'erano almeno 500 civili, come riportato da Human rights watch. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dai combattimenti in corso in quella zona. «Questa è una terribile tragedia, non lo perdoneremo mai. Ma non ci arrenderemo» ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko. «Oggi c'è stata una terribile tragedia per la nostra Mariupol, di cui non è rimasto praticamente nulla. Il Teatro Drammatico, dove si nascondevano le persone, è stato distrutto da un bombardamento. Un luogo dove hanno trovato rifugio più di mille persone», ha aggiunto Boychenko, in un video pubblicato sul canale Telegram del consiglio comunale. (fonte ats)
Negoziati tesi, l'accordo è ancora lontano
C'è ancora molto lavoro da fare, dettagli da limare e compromessi da accettare, per arrivare ad un accordo di pace tra Ucraina e Russia. A frenare gli entusiasmi è stato il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni, quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale», ha detto Kuleba. Poi ha spiegato: «Ci sono una serie di fattori che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo è la feroce resistenza dell'esercito e del popolo ucraini sul campo, il secondo sono le sanzioni imposte alla Russia, che fanno crollare e soffrire l'economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione. Non posso definirlo un cambiamento drammatico o serio ma, date le circostanze, ogni mutamento nella posizione russa è costruttivo. Perché loro iniziano con degli ultimatum che, se messi insieme, costituiscono una resa unilaterale dell'Ucraina e questo non è accettabile». La necessità di arrivare ad una soluzione dei negoziati è stata ribadita anche del presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky: «Le mie priorità nei negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranità, ripristino dell'integrità territoriale, garanzie reali per il nostro Paese, protezione reale per il nostro Paese». «Se la guerra contro il popolo ucraino continua - ha aggiunto - le madri russe perderanno più figli che nelle guerre afgana e cecena messe insieme». Secondo una stima Usa finora sono almeno 7.000 i soldati russi morti durante i combattimenti in Ucraina, mentre i feriti sono oltre 14.000. (fonte ats)
«Più morti russi che in Cecenia»
Il presidente Zelensky in un video ha precisato che «se la guerra contro l'Ucraina dovesse continuare, le madri russe perderanno più figli che nei conflitti contro la Cecenia e l'Afghanistan». Poi si è rivolto nuovamente ai soldati nemici: «Ogni soldato russo che deporrà le armi avrà una possibilità di salvarsi». Fonti USA stimano che in 21 giorni di guerra siano morti almeno 7'000 soldati russi e almeno il doppio siano rimasti feriti.
Più di mille civili nel teatro
Vi erano oltre mille civili nel teatro bombardato mercoledì dai russi. Lo conferma il sindaco di Mariupol: «Del teatro non resta praticamente nulla, è andato completamente distrutto».