50 le vittime accertate (fra queste diversi bambini) dopo il bombardamento della stazione di Kramatorsk.
Anche la regione di Sumy, fra le prime a essere occupate è libera. Questa mattina bombe su Odessa e sulla stazione ferroviaria di Kramatorsk (Dontesk).
Ieri, nel 43esimo giorno di guerra in Ucraina (qui il nostro LIVE) la Russia è stata sospesa dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu. La risoluzione dell'Assemblea generale - ratificata da 93 nazioni (24 i contrari, 58 le astensioni) - è stata presa sulla base delle segnalazioni di «violazioni e abusi gravi e sistematici» da parte delle truppe russe. Questa decisione è stata ovviamente accolta con favore da Kiev: «I criminali di guerra non hanno posto negli organismi dell'Onu che si occupano della protezione dei diritti umani» ha precisato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. Da parte sua il Cremlino ha ovviamente deplorato il voto: «Siamo desolati e continueremo a difendere i nostri interessi con ogni mezzo legale».
Sul fronte delle sanzioni, invece, si segnala la votazione favorevole (a larghissima maggioranza) da parte del Parlamento europeo alla risoluzione che chiede «un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi» e «l'abbandono dell'utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2».
Tornando sul campo di battaglia, e più precisamente a Bucha, nella giornata di ieri delle intercettazioni dell'intelligence tedesca hanno fatto luce sul modus operandi utilizzato dai militari russi durante il massacro. «Prima interrogali, poi sparagli», è una delle frasi emerse dal traffico radiofonico delle truppe russe e arrivate alle orecchie degli 007 tedeschi. Quelle frasi, nel frattempo consegnate al Bundestag, sono state pubblicate dal settimanale Der Spiegel, dove si legge che i soldati «parlavano delle atrocità» commesse nella cittadina ucraina «così come della loro vita quotidiana». E il timore è che quel metodo così consolidato possa essere stato applicato anche in altre città ucraine.
In vigore le sanzioni: colpite anche le figlie di Putin
Sono state pubblicate nella gazzetta ufficiale le nuove sanzioni Ue. Il quinto pacchetto entra così in vigore. Confermate le misure su cui i paesi membri hanno raggiunto l'intesa politica, incluso lo stop al carbone da agosto. Sono 217 le personalità russe che entrano nella lista nera. Tra queste le due figlie di Vladimir Putin, Ekaterina Tikhonova e Maria Vorontsova, nonché l'imprenditore russo Oleg Deripaska.
«Più di 1'600 morti tra i civili, 132 sono bambini»
Sono almeno 1'626 le vittime civili dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, tra cui 132 bambini. Lo rende noto l'ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Onchr), aggiungendo che i feriti sono almeno 2'267, di cui 197 minori, e sottolineando che le cifre restano sottostimate, viste le difficoltà negli accertamenti sul terreno.
La Russia cerca di reclutare 60'000 soldati
La Russia ha iniziato a mobilitare i riservisti e sta cercando di reclutare 60.000 soldati per far fronte alle gravi perdite subite in Ucraina e lanciare l'offensiva a est. Lo riferiscono fonti della Difesa americana, secondo quanto riportato dalla Cnn.
Mosca chiude gli uffici di Amnesty e Human Rights Watch
Il ministero della giustizia russo ha revocato la registrazione di 15 organizzazioni straniere, comprese quelle di Amnesty International e Human Rights Watch. Lo riferisce l'agenzia Interfax. In un comunicato, il ministero ha affermato che le sedi russe delle organizzazioni, che includano anche il Carnegie Endowment for International Peace, «sono state escluse a causa di evidenti violazioni della legislazione attuale».
Von der Leyen consegna il formulario per l'adesione all'Ue
«L'Ucraina fa parte della famiglia europea. Abbiamo sentito molto chiaramente la vostra richiesta e siamo qui per darvi una prima risposta positiva: in questa busta c'è l'inizio del vostro percorso verso l'Ue. In questa busta c'è il questionario per l'adesione all'Unione, che andrà compilato, poi si dovrà fare la raccomandazione al Consiglio Ue. Se lavoriamo assieme potrebbe essere anche una questione di settimane». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue in un punto stampa a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Io sono profondamente convinta che l'Ucraina vincerà questa guerra, che vinceranno la libertà e la democrazia», ha detto l'ex ministra tedesca. «Noi lavoreremo assieme all'Ucraina per ricostruirla, con investimenti e riforme. E tutto questo formerà il percorso dell'Ucraina verso l'Ue».
«121mila bambini deportati in Russia»
Le truppe russe hanno «deportato con la forza» 615'000 ucraini, inclusi circa 121'000 bambini, in Russia. È quanto afferma la responsabile dei diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova. In un post su Facebook, Denysova ha affermato che i residenti della città temporaneamente occupata di Izyum, nella regione di Kharkiv, sono stati trasferiti con la forza in Russia. «Questa non è la prima volta che le truppe russe usano tali tattiche», ha sostenuto Denysova. «Dopo aver portato la città in una situazione critica, il nemico offre un corridoio alternativo verso la Russia, apparentemente per salvare le persone, ma senza lasciare loro alcuna scelta».
Mosca su Kramatorsk: «Ci sono prove che l'Ucraina è responsabile»
Ci sono «prove evidenti» che «l'Ucraina è responsabile per il bombardamento di Kramatorsk» e ciò conferma che l'azione militare russa in Ucraina è «giustificata». Lo afferma il ministero degli esteri di Mosca, aggiungendo che «Kiev non potrà sottrarsi alle sue responsabilità» per questo episodio. La Russia invita inoltre la comunità internazionale a «fermare i rifornimenti di armi all'Ucraina e a indurla al rifiuto di metodi di combattimento inammissibili». (fonte ats)
A Makarov trovati 132 corpi: «Molti in fosse comuni»
A Makarov, nella zona di Kiev, sono stati trovati 132 corpi di persone in molti casi uccise da colpi di arma da fuoco e sepolte in fosse comuni. Lo ha detto il sindaco Vadym Tokar sottolineando che quasi la metà della città è completamente distrutta. «Abbiamo trovato 132 civili che sono stati uccisi dagli orchi russi. Il 40% della città è distrutta e molte case non potranno essere ricostruite», ha spiegato, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. (fonte ats)
L'Ue non è pronta, l'embargo al petrolio russo slitta
I tempi non sono maturi. Dunque l'embargo al petrolio russo dovrà aspettare. La questione non sarà trattata dai ministri degli esteri dell'Unione Europea, chiamati a riunirsi al Consiglio di lunedì in Lussemburgo. «Non c'è l'unanimità», taglia corto un alto funzionario. Le capitali, insomma, frenano. La Commissione - viste le dichiarazioni sia della presidente del Commissione Ue Ursula von der Leyen che dell'Alto rappresentante Josep Borrell - evidentemente si aspettava un ritmo più serrato da parte degli Stati. Che invece preferiscono andare per gradi e lasciare prima sedimentare gli affetti del quinto pacchetto sanzioni. L'ultimo giro di misure contro Mosca è stato in effetti licenziato proprio oggi. Il contenuto si sa: stop al carbone (tra quattro mesi), agli import via terra, blocco per le navi battenti bandiera russa nei porti dell'Ue, blocco delle transazioni con quattro grandi banche, sanzioni individuali a oligarchi e funzionari e altre restrizioni. Ma sul petrolio - e men che meno sul gas - è scattato il freno a mano. «Ci sono paesi che sono dipendenti dalla Russia al 100%, si tratta di una questione complicata dal punto di vista tecnico e politico», spiega una fonte Ue. «I diplomatici e funzionari lavorano 24 ore su 24 perché le sanzioni siano sul tavolo ma le decisioni le prendono i politici». (fonte ats)
Londra invierà a Kiev armi anticarro e antiaeree
Il governo britannico di Boris Johnson invierà a Kiev nuove armi - anticarro e antiaeree - per un valore 100 milioni di sterline in risposta all'attacco attribuito oggi alle forze russe contro la stazione di Kramatorsk, in Ucraina orientale. Lo ha detto lo stesso Johnson, dopo un vertice a Londra con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, definendo l'attacco una testimonianza "del precipizio" in cui Vladimir Putin è caduto. (fonte ats)
«Civili bruciati vivi a Izium»
Nel villaggio di Husarivka, nella regione di Kharkiv, i russi avevano allestito una camera di tortura nella quale le persone - tra le quali un bambino - sono state bruciate vive dopo essere state torturate. Lo ha riferito su Facebook la polizia ucraina, riferisce l'agenzia ucraina Unian. Dopo la liberazione di Husarivka, il 4 aprile, la polizia sta ora documentando i crimini dell'esercito russo in questo villaggio nel distretto di Izium nella regione di Kharkiv. Secondo l'indagine, l'esame dei corpi ha rivelato tracce di abusi e torture prolungati. «Le persone sono state bruciate vive. Un bambino è stato torturato». La polizia spiega che i corpi mutilati di cittadini, compreso un bambino, sono stati trovati in una casa privata. «È stato stabilito che l'ufficio del comandante dell'esercito russo ha stazionato a lungo nel cortile», si legge nella nota. Il rapporto afferma anche che il corpo di un uomo che lavorava come paramedico in un ospedale è stato trovato vicino a uno dei locali della società agricola di Husarivka. «Durante l'esame, gli investigatori hanno trovato lividi sul suo corpo e sul viso. Le mani dell'uomo erano legate dietro la schiena. Una ferita da proiettile è stata trovata nel petto dell'uomo. È stato anche torturato dai militari russi», ha detto la polizia. (fonte ats)
Von der Leyen a Bucha
La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen si è recata anche a Bucha. Durante la visita ha acceso una candela in una chiesa nei pressi di una fossa comune. «Qui è successo l'impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell'esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l'umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un incontro con la stampa nel corso della sua visita a Bucha assieme all'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell.
Si alza ancora il numero delle vittime: 50
Il governatore della regione Pavlo Kyrylenko ha aggiornato il numero delle vittime, salito ora a 50. Sono 38 le persone che hanno perso la vita in stazione, mentre 12 sono spirate in ospedale. In totale le persone trasportate in ospedale sono un centinaio, di cui 16 bambini, 46 donne e 36 uomini. Lo riporta la Bbc.
Sale a 40 il numero delle vittime, di cui 10 bambini
Il bilancio delle vittime dell’attacco alla stazione di Kramatorsk è salito a 40. Dieci sono bambini. Lo ha dichiarato il sindaco della città Oleksander Honcharenko alla Bbc. «È successo alle 10:30, quando in stazione si trovavano circa 4’000 persone».
Ue e Usa condannano l’attacco alla stazione
Non si sono fatte attendere le prime reazioni in merito all’attacco che ha colpito questa mattina la stazione ferroviaria di Kramatorsk. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha definito «orribile» vedere il missile colpire una delle principali stazioni utilizzate dai civili per scappare. Josep Borrell, a capo della politica estera dell’Ue, ha condannato l’attacco definendolo «l’ennesimo tentativo di chiudere le vie di fuga per coloro che fuggono da questa guerra ingiustificata». Un portavoce della Casa Bianca ha infine definito le immagini come «orribili e devastanti», stando a quanto riporta la Cnn.
I strongly condemn this morning’s indiscriminate attack against a train station in #Kramatorsk by Russia, which killed dozens of people and left many more wounded. This is yet another attempt to close escape routes for those fleeing this unjustified war and cause human suffering
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) April 8, 2022
La scritta sul razzo che ha colpito la stazione
La versione del Cremlino, ovvero che quello di Kramatorsk sia un attacco ucraino, traballa all'analisi del razzo stesso. Si tratta infatti di un bomba a grappolo Tochka-U, di fabbricazione sovietica e in dotazione delll'esercito russo. Sull'arma, che ha il compito di spargere su un'ampia area altri ordigni esplosivi più piccoli, c'è anche una scritta - sempre in russo - «Per bambini» o «Per i nostri bambini». Secondo diversi media internazionali, tra i quali il Telegraph, sarebbe una sorta di vendetta per i bambini uccisi dalle forze ucraine nel Donbass, che è uno dei capisaldi della narrativa anti-Ucraina di Mosca.
La versione di Mosca: «Attacco ucraino, per avere degli scudi umani»
L'attacco alla stazione di Kramatorsk sarebbe stato portato avanti da un battaglione missilistico ucraino il cui obiettivo era «impedire ai civili di partire per utilizzarli come scudi umani», in vista del prossima campagna militare in Donbass. Lo riferiscono le autorità russe, citate dalla Tass.
«Una malvagità senza limiti»
Con queste parole il presidente Volodymyr Zelensky ha commentato il bombardamento della stazione di Kramatorsk. Al momento le vittime confermate sono 39 (tra le quali due bambini) mentre i feriti sono almeno 87. «Non avendo la forza e il coraggio di combattere sul campo di battaglia, preferiscono colpire in maniera cinica la popolazione civile. La loro è una malvagità senza limiti. E, se non sarà punita, non si fermerà».
Kuleba: «È un massacro deliberato»
In risposta alla dichiarazione di estraneità di quanto successo da parte di Mosca, ha voluto replicare il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba: «I russi sapevano che la stazione di Kramatorsk era piena di civili in attesa di essere evacuati. Malgrado ciò hanno comunque deciso di colpirla con un missile. È stato un massacro deliberato». Parole simili, ma che contribuiscono a dare un risvolto diverso alla strage, quelle del consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak: «È un deliberato atto d'intimidazione», come dire: non provate a scappare.
Mosca si smarca: «Non abbiamo colpito noi la stazione»
Il ministero della Difesa di Mosca ha smentito che l'esercito russo abbia bombardato la stazione di Kramatorsk parlando di «provocazione» degli ucraini. Lo riferisce la Tass. I frammenti del missile che appaiono in un video vicino alla stazione di Kramatorsk appartengono ad un vettore Tochka-U, «utilizzato solo dalle forze ucraine». Lo afferma il ministero della Difesa russo, respingendo le accuse delle autorità di Kiev di avere bombardato oggi la stazione della cittadina nel nord-est del Paese. Lo riferisce l'agenzia Interfax. (fonte ats)
Almeno 35 morti
Sono almeno 35 le persone rimaste uccise nell'attacco missilistico russo all'hub ferroviario di Kramatorsk. Lo riferisce un soccorritore. Tra di essi vi sarebbero anche almeno due bambini, secondo Tetiana Ihnatchenko, portavoce dell'amministrazione regionale di Donetsk alla tv ucraina. «Questa informazione è confermata dai soccorritori e dalla polizia per ora. I numeri saranno molto più alti. (Le evacuazioni) sono in corso dal 26 febbraio, e i russi sapevano che migliaia di persone sono lì ogni giorno», ha detto Ihnatchenko. «Credo che questo sia quello su cui contavano».
Anche il Regno Unito sanziona le figlie di Putin
Il governo britannico di Boris Johnson si allinea agli Usa estendendo le sanzioni anti russe in risposta all'invasione dell'Ucraina alle due figlie maggiori del presidente Vladimir Putin: Iekaterina Tikhonova e Maria Vorontsova. Lo annuncia il Foreign Office, precisando che le nuove misure - con congelamento di tutti i beni rintracciabili nel Regno Unito e divieto di viaggio - colpiscono anche Iekaterina Vinokurova, figlia del ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Londra aveva già sanzionato il 25 marzo Polina Kovaleva, titolare dì una lussuosa casa a Kensington e indicata come figlia di primo letto della attuale partner di Lavrov. (fonte ats)
Stop totale del carbone da agosto
L'embargo totale al carbone scatterà ad agosto, ovvero 120 giorni dopo la pubblicazione del quinto pacchetto di sanzioni. È quanto spiega il Consiglio Ue nella nota in cui annuncia l'ok formale alle nuove misure europee contro la Russia. Il divieto alla stipulazione di nuovi contratti scatta da subito ma, per i contratti esistenti, la fase di 'phasing out' durerà quattro mesi e si concluderà, quindi, nella prima metà di agosto. Il divieto di accesso per le navi di Mosca riguarda esclusivamente le imbarcazioni battenti bandiera russa registrate presso i porti europei. Per quanto concerne il divieto di accesso in Ue ai tir, questo riguarda gli autotrasportatori russi e bielorussi, e include anche il transito in territorio comunitario. Ci sono comunque delle eccezioni in merito al trasporto di prodotti medici e farmaceutici, di aiuti umanitari e di prodotti alimentari, incluso il grano. (fonte ats)
La stazione di Kramatorsk era affollata quando è stata colpita
È giunta conferma da parte delle autorità cittadine dell'attacco russo alla stazione di Kramatorsk, nell'Oblast di Donetsk. Stando al governatore Pavlo Kyrylenko, al momento dell'esplosione la struttura era gremita di persone (si parla di circa un migliaio). Al momento i morti accertati sono almeno 30 ma si temono che siano «diverse decine». I feriti accertati, invece, sono almeno 100.
Missili sulla stazione ferroviaria
Due razzi russi hanno colpito la stazione ferroviaria di Kramatorsk, nell'Oblast di Donetsk, ci sarebbe un numero imprecisato di vittime. Lo comunicano le Ferrovie ucraine, ma al momento manca la conferma da parte delle autorità. La stazione di Kramatorsk era diventata abbastanza nota sui media negli scorsi giorni, con le foto delle folle di gente in attesa di un treno per lasciare un'area che nei prossimi giorni sarà verosimilmente al centro di un conflitto su larga scala.
I razzi su Odessa per distruggere un centro d'addestramento
Partiti dal mare, alcuni razzi russi hanno colpito distrutto una struttura a Odessa alle prime luci del giorno. Stando a Mosca il bersaglio sarebbe «un centro d'addestramento per mercenari stranieri», spiega l'agenzia stampa russa Tass ripresa da Reuters. Le autorità ucraine, che hanno riportato per prime l'attacco, sono invece rimaste sul vago sulla natura dello stabilimento usando il termine genrico di “infrastruttura”.
Ma quando inizierà l'assalto al Donbass?
È ormai dato per assodato che l'abbandono del centro-nord dell'Ucraina da parte delle truppe russe ha una motivazione strategica, ovvero utilizzare quelle stesse forze per tentare di sorprendere alle spalle i soldati ucraini sul fronte est del Donbass. Quello che è meno chiaro, al momento, è quando questa azione militare di Mosca potrà iniziare. Alcune fonti sostengono che l'assalto potrebbe iniziare già entro questo fine settimana, altri sostengono che ci vorrà più tempo. Al momento i soldati russi sono rientrati in Bielorussia e in Russia, per rifornirsi di mezzi e risorse. Un'operazione, questa, che secondo il Ministero della difesa del Regno Unito necessiterà parecchio tempo: «Stiamo parlando di un rifornimento significativo, non è escluso che una parte delle truppe potrà essere riposizionato direttamente ma per un operazione di massa sarà necessaria almeno una settimana, come minimo».
Aperti 10 corridoi umanitari
Anche per oggi sono stati concordati 10 corridoi umanitari per evacuare la popolazione civile dalle città ucraine. Lo annuncia la vice premier Iryna Vereshchuk su Telegram. In particolare per la città assediata di Mariupol è previsto un corridoio fino a Zaporizhzhia sempre con mezzi propri. (fonte ats)
I diplomatici che sono tornati a Kiev
Lituania e Turchia hanno riattivato le loro ambasciate a Kiev in un gesto i sostegno morale e politico alla città e all'Ucraina. «Due settimane fa era una città fantasma, oggi è diverso, c'è vita», ha commentato ad AFP l'ambasciatore lituano Valdemaras Sarapinas. Dall'inizio del conflitto, gran parte del personale diplomatico internazionale è stato evacuato dalla capitale e spostato, o all'estero o in città più vicine ai confini occidentali. Le uniche due ambasciate che non hanno mai chiuso i battenti sono quella polacca e quella della Santa Sede.
Perché oggi si parla di Borodyanka
Città nella cintura urbana di Kiev ma più lontana dal centro rispetto a Bucha (si parla di circa 60 km in linea d'aria) Borodyanka è stata colpita in maniera estremamente dura nei giorni in cui l'esercito russo prendeva d'assalto la capitale. Anche qui, come a Mariupol, a venire bersagliati dalle bombe sono stati prevalentemente obiettivi civili. Fra questi, conferma un report della BBC, diversi palazzi, biblioteche e pure lo stadio cittadino. Al momento i corpi estratti dalle macerie sono 26 ma è più probabile che ve ne siano diverse centinaia. Anche a Bordoyanka, come a Bucha, sono diverse le testimonianze di vessazioni, torture ed esecuzioni sommarie di civili inermi.
Anche Sumy è libera
L'oblast di Sumy, nel nord-est del Paese è attualmente libera dall'occupazione delle forze russe. Ne dà notizia su Telegram il sindaco Dmytro Zhyvytsky. Al momento l'esercito sta procedendo con l'operazione di bonifica e di sminamento che - stando a Zhyvytsky - richiederà diverso tempo, da qui l'appello di massima cautela alla popolazione: «Non usate le strade sterrate né i sentieri, non avvicinatevi all'equipaggiamento bellico russo abbandonato». Vista la loro posizione a ridosso del confine, le cittadine della regione di Sumy sono state fra le prime a essere occupate dai soldati del Cremlino.
Von der Leyen da Zelensky, in treno
La delegazione UE è oggi in viaggio per Kiev dove incontrerà Volodymyr Zelensky. Con la presidentessa della Commissione europea Ursula Von der Leyen ci sono anche Josep Borrell (l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza) e il primo ministro slovacco Eduard Heger. Stando alle immagini postate su Twitter da Von der Leyen e Borrell, almeno una parte del viaggio è stata fatta a bordo di un treno delle ferrovie ucraine. «Non vediamo l'ora di Kiev», ha cinguettato la presidentessa.
Looking forward to Kyiv.@JosepBorrellF @eduardheger pic.twitter.com/YFAgGr5Tlc
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 8, 2022
Il Cremlino ammette «perdite significative»
In una delle prime ammissioni in assoluto riguardante il totale delle vittime militari russe nel conflitto in Ucraina, il Cremlino ha ammesso che nell'ultimo mese di guerra l'esercito ha registrato «perdite significative» parlando anche di «tragedia». A usare queste parole è stato il portavoce Dmitry Peskov in un'intervista con Sky News. A oggi, Mosca non ha mai diffuso in maniera chiara e continuativa informazioni sulle sue vittime di guerra. Uno degli ultimi bollettini, a fine marzo, riportava 1'351 soldati uccisi e 3'825 feriti. Le stime di Kiev e della Nato sono però ben più alte e vanno dai 7'000 ai 15'000.
Via dal nord per concentrarsi su sud ed est
Secondo l'intelligence militare britannica, le forze russe si sono completamente ritirate dall'Ucraina settentrionale. Almeno alcune di queste forze militari russe saranno trasferite nella parte orientale del Paese per combattere in Donbass, ha scritto su Twitter il ministero della Difesa britannico. Anche il sud dell'Ucraina è però preso di mira dalle truppe russe, che nella notte hanno lanciato un nuovo attacco missilistico che ha colpito l'area di Odessa. La conferma arriva dal consiglio comunale di Odessa, in una dichiarazione pubblicata su Telegram. «A seguito di un attacco missilistico dal mare, le strutture infrastrutturali nella regione di Odessa sono state danneggiate. I dettagli sono in corso di chiarimento», si legge nella nota, secondo quanto viene riportato da Ukrinform.
Armi e mezzi corazzati
Gli Stati Uniti stanno rispondendo all'appello del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba fornendo a Kiev migliaia di armi. Lo riferisce la Cnn, spiegando che sono stati inviati in Ucraina più di 12'000 sistemi anticarro, centinaia di droni "kamikaze" e 1'400 sistemi antiaerei. Anche l'Australia invierà oggi in Ucraina il primo convoglio di 20 veicoli corazzati Bushmaster. La spedizione fa parte di un pacchetto di supporto da 50 milioni di dollari di veicoli militari per il paese. L'Unione europea, infine, proporrà di aumentare il fondo per il sostegno militare all'Ucraina con ulteriori 500 milioni portandolo a 1,5 miliardi di euro. Lo ha annunciato in un tweet il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. L'ok spetta ora ai Paesi membri dell'Ue.
La Russia ha rinunciato a Kiev
Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe rinunciato a conquistare Kiev: l'ha detto ieri - scrive il Guardian - durante un'audizione parlamentare il ministro della Difesa statunitense Lloyd Austin. «Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l'Ucraina, catturare molto rapidamente questa capitale. Ma si era sbagliato», ha detto il capo del Pentagono. «Penso che Putin abbia rinunciato ai suoi sforzi per catturare la capitale e ora sia concentrato nel sud e nell'est del Paese», ha aggiunto.
Un appello alle ambasciate
Il presidente ucraino Zelensky ha anche invitato le ambasciate a tornare a Kiev. «Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro». è l'appello lanciato alle missioni diplomatiche nel Paese che si erano spostate da Kiev dopo l'attacco russo. Il ritorno degli ambasciatori nella capitale è «un segnale alla Russia che Kiev è nostra», ha aggiunto citato dalla Cnn.
Borodyanka peggio di Bucha
«A Borodyanka, la città più distrutta della regione, è stata presa di mira solo la popolazione civile», aveva sostenuto ieri il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova. Che la situazione sia critica è stato confermato anche da Volodymyr Zelensky in un videomessaggio pubblicato sui social network. Il presidente ucraino ha detto che è addirittura «molto più orribile che a Bucha».