Mosca annuncia: «Consegnata a Kiev una bozza di un documento di pace». E attacca: gli ucraini stanno perdendo tempo.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in visita in Ucraina: «La storia non dimenticherà i crimini di guerra che sono stati commessi qua. Non ci può essere pace senza giustizia». Decine di civili hanno potuto lasciare la città assediata.
Il conflitto in Ucraina è «entrato in una nuova fase»: gli scontri si sono concentrati sul settore orientale ucraino. L'acciaieria Azovstal di Mariupol, diventata quasi un simbolo dell'avanzata russa, è stata «quasi completamente distrutta». Queste le parole rilasciate ieri dal vice comandante del battaglione Azov.
Ieri le truppe russe hanno anche conquistato la città di Kreminna, nel Donbass. Dall'altra parte le forze ucraine hanno annunciato di aver ripreso il controllo della località di Marinka, nella regione di Donetsk.
Nella telefonata tra il presidente statunitense Joe Biden e gli alleati si è parlato di un ulteriore supporto all'Ucraina.
Kiev propone i negoziati a Mariupol
Il negoziatore ucraino David Arakhamia ha proposto alla Russia di tenere i prossimi negoziati nella città di Mariupol, per trattare il tema dell'evacuazione dei militari e dei civili.
Proteste contro la Russia al G20
Sedie vuote e schermi spenti al G20 in protesta contro la Russia. Quando il ministro delle finanze di Mosca Anton Siluanov prende la parola, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen e il suo omologo ucraino Serhiy Marchenko si alzano e lasciano la sala, seguiti da diversi ministri e governatori fra i quali il presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde. Altri presenti virtualmente spengono invece le telecamere dei loro schermi. Altri paesi invece hanno seguito la strada dell'Italia e sono rimasti seduti ad ascoltare Mosca. Fra questi il Giappone e la Spagna mentre per la Germania, presidente del G7, è rimasto il ministro delle finanze. (fonte ats)
Kiev: «Il corridoio umanitario da Mariupol non ha funzionato»
Il corridoio umanitario da Mariupol «non ha funzionato». Lo affermano le autorità ucraine, che oggi speravano di evacuare dalla città assediata seimila civili, tra cui molte donne e bambini, ma sono riusciti a portarne via solo poche decine. (fonte ats)
Nuovo pacchetto di sanzioni statunitensi
Gli Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Nel mirino la banca commerciale Transkapitalbank e una rete globale di oltre 40 individui ed entità. Le misure comprendono anche restrizioni ai visti per 635 cittadini russi. Lo riferisce la Cnn. Le nuove sanzioni colpiscono anche l'oligarca russo Konstantin Malofeyev e la società di criptovalute Bitrivier, con base in Russia. Lo si legge sul sito del Tesoro americano. Konstantin Malofeyev è considerato a capo del network di oltre 40 individui ed entità sanzionati da Washington. L'oligarca, soprannominato in passato da alcuni media il 'Soros russo', è stato accusato di essere il finanziatore del separatismo in Crimea e degli insorti filorussi nell'est ucraino, nonché l'eminenza grigia che coordinerebbe i rapporti con i movimenti di estrema destra europei. (fonte ats)
La campagna per armare l'Ucraina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condiviso sui social la campagna finalizzata a fornire all'Ucraina le armi che sta chiedendo per combattere contro la Russia.
Join millions of voices in a global social media campaign: #ArmUkraineNow
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) April 20, 2022
1. Post a picture with a sign saying #ArmUkraineNow
2. Call on your government to provide heavy weapons to Ukraine
3. Tag 3 friends and ask them to do the same
Stand with the Ukrainian people 🇺🇦 pic.twitter.com/sfx96p4cKJ
Germania, stop al petrolio russo entro la fine dell'anno
La Germania smetterà d'importare petrolio dalla Russia entro la fine dell'anno. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock dopo un incontro con i suoi omologhi baltici. «Dico chiaramente e inequivocabilmente che anche la Germania sta eliminando completamente le importazioni di energia russe», ha affermato Baerbock sottolineando - secondo quanto riporta il sito di Reuters - che Berlino dimezzerà «il petrolio entro l'estate e saremo a zero entro la fine dell'anno. Poi il gas seguirà secondo una tabella di marcia europea comune, perché la nostra uscita congiunta, l'uscita completa Ue, è la nostra forza comune». (fonte ats)
«Distrutto il 95% di Mariupol»
«Il 95% degli edifici» della città di Mariupol «è stato distrutto, comprese le scuole e gli asili nido». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso dell'intervista all'emittente francese Bfmtv.
All'Ucraina pezzi di ricambio, non aerei
Marcia indietro del Pentagono che ieri aveva annunciato l'invio all'Ucraina, da parte dei paesi alleati ma non degli Stati Uniti, di aerei da combattimento. Lo ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa John Kirby precisando che a Kiev sono stati inviati solo pezzi di ricambio per aerei. Anche l'aviazione ucraina aveva smentito in un post su Facebook di aver ricevuto dei caccia dagli alleati. «L'Ucraina non ha ricevuto nuovi aerei dai partner!», si legge nella dichiarazione delle forze di Kiev che invece sottolineano di aver ricevuto «pezzi di ricambio e componenti per riparare aerei della nostra flotta». (fonte ats)
Meeting with President Zelenskyy in Kyiv.
— Charles Michel (@CharlesMichel) April 20, 2022
Full Trust, confidence and admiration for president @ZelenskyyUa
The fight of #Ukraine will be victorious.
You are not alone.
We stand side by side with you. pic.twitter.com/nek3hi6rSG
Decine di civili hanno lasciato Mariupol
Un piccolo convoglio di autobus con a bordo decine di civili ha lasciato Mariupol nell'ambito del corridoio umanitario concordato per oggi con la Russia, diretto verso le zone dell'Ucraina controllate dall'esercito di Kiev. Lo riporta il Guardian. (fonte ats)
Il test missilistico? «Routine», non una minaccia
Il nuovo test di un missile balistico intercontinentale da parte della Russia non è una «minaccia». Lo ha detto il Pentagono sottolineando che si tratta di un'operazione di «routine». Gli Stati Uniti erano stati informati, in base ad accordi internazionali, che la Russia stava pianificando il test di un missile balistico intercontinentale prima del lancio di oggi. Lo riferiscono due funzionari della Difesa Usa alla Cnn. (fonte ats)
I russi si sarebbero ritirati da alcune posizioni nella regione di Kharkiv
Lo Stato maggiore generale delle Forze armate ucraine sostiene che i russi si siano ritirati da alcuni insediamenti nella regione di Kharkiv. I tentativi di prendere alcuni villaggi non avrebbero avuto successo e, dopo aver perso uomini e mezzi, gli invasori si sarebbero riposizionati.
Guterres vuole essere ricevuto da Putin e Zelensky
Il portavoce dell'Onu ha dichiarato che il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto di essere ricevuto a Kiev dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La stessa richiesta è stata fatta a Vladimir Putin, ovviamente a Mosca. Lo scopo di Guterres è di «discutere dei passi urgenti per giungere alla pace in Ucraina».
BREAKING@UN_Spokesperson informed that Secretary-General @antonioguterres has asked President Vladimir Putin to receive him in Moscow and President Volodymyr Zelenskyy to receive him in Kyiv.
— UN News (@UN_News_Centre) April 20, 2022
"He would like to discuss urgent steps to bring about peace in #Ukraine" pic.twitter.com/hurRA5Ftyg
Mosca vuole il riconoscimento di Crimea, Donetsk e Lugansk
«Il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l'appartenenza della Crimea alla Russia e l'indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk», rimangono al centro delle trattative tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, precisando che una bozza d'intesa russa è stata presentata a Kiev il 15 aprile, ma i negoziatori ucraini «cercano di tirare per le lunghe il processo negoziale rifiutando di assumere un approccio costruttivo» e «a volte semplicemente rifiutando di rispondere prontamente alle proposte della parte russa». Lo riferisce l'Interfax. (fonte ats)
Ucraina nell'Unione europea? Un parere «entro la fine di giugno»
«Si suppone che entro la fine di giugno la Commissione pubblichi il parere» sulle risposte ucraine al questionario compilato da Kiev per la candidatura a Paese membro Ue. Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in conferenza stampa da Kiev. Poco prima il presidente Volodymyr Zelensky aveva definito «una priorità» l'adesione dell'Ucraina all'Unione. (fonte ats)
La vita nel Donbass? Sarà migliore, «come in Crimea»
«L'ho detto sin dall'inizio: lo scopo di questa operazione è aiutare il nostro popolo che vive in Donbass». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Bbc, ribadendo di essere convinto che la Russia raggiungerà i suoi obiettivi militari nell'est dell'Ucraina. «Agiremo in modo costante e garantiremo che la vita torni gradualmente alla normalità e cambi in meglio, proprio come è successo a voi, nella vostra vita a Sebastopoli», ha aggiunto il leader del Cremlino rivolgendosi a una ragazza della Crimea, durante un evento sulla promozione della Russia. (fonte ats)
L'offensiva «di vasta scala» è in corso? Zelensky non ne è certo
Oggi c'è da temere che il peggio debba ancora arrivare. Intervistato in esclusiva da BFM-TV, la principale rete all news di Francia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolinea che «i russi non hanno ancora dispiegato tutti i mezzi a disposizione» e questa può essere una scelta «tattica». «Quindi non posso garantire oggi che quella avviata» nel Donbass «sia già l'offensiva di vasta scala». (fonte ats)
Mosca testa un nuovo missile intercontinentale
La Russia ha detto oggi di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di zpenetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura». Il presidente Vladimir Putin ha affermato che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia «contro le attuali minacce» e «farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia». (fonte ats)
La parata del 9 maggio si terrà a Mariupol
Il Cremlino organizzerà a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca tradizionalemente celebra l'anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo ha annunciato la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dall'agenzia Tass: «Fra la popolazione di Mariupol c'è grande attesa per questo evento», ha confermato ai giornalisti, parlando della manifestazione. Lo spettro della ricorrenza, molto sentita dai russi, da diverso tempo aleggia sulla guerra che molti al Cremlino vorrebbero conclusa proprio entro quella simbolica data. Simbolica sta anche diventando la città martoriata di Mariupol che si appresta a diventare un simbolo dell'operazione di “denazificazione” portata avanti dal Cremlino.
Il video di Michel a Kiev con Zelensky
È ora il turno di Volodymr Zelensky di condividere via social la visita del presidente del Consiglio europeo Charles Michel con un lungo video girato a Kiev. Fra le altre cose, è parlato di sanzioni e aiuti: «Grazie per un meeting significativo e solidale con il popolo ucraino», ha twittato il presidente.
Великий друг🇺🇦 – Президент Європейської ради Шарль Мішель @eucopresident сьогодні у Києві. Обговорили санкції проти Росії, оборонну та фінансову підтримку нашої держави й відповіді для анкети щодо відповідності критеріям ЄС. Дякую за змістовну зустріч і солідарність з народом 🇺🇦! pic.twitter.com/luZDNxbmcc
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) April 20, 2022
«Finlandia e Svezia nella Nato? Ci saranno conseguenze»
La Russia ha avvisato, attraverso i suoi canali diplomatici, la Finlandia e la Svezia che se decideranno di far parte nella Nato «ci saranno delle conseguenze». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova intervistata da Russia-24: «Lo abbiamo fatto pubblicamente e attraverso i canali bilaterali. Lo sanno, e sanno cosa gli aspetta». Proprio oggi il parlamento di Helsinki entrerà in materia a riguardo, in un momento in cui l'interesse per la questione è molto alto, trovando le simpatie tanto della popolazione quanto della politica. Stando la premier Sanna Marin - che secondo diversi osservatori spinge in direzione del sì - una decisione verrà comunque presa «il più rapidamente possibile». Più posata, invece, la Svezia che enterà in merito «nelle prossime settimane».
Quelli che non vogliono andarsene perché «temono che tutta l'Ucraina sia come Mariupol»
Molti fra gli abitanti che risiedono ancora a Mariupol non vogliono lasciare le loro case «perché sono convinti che nel resto dell'Ucraina la situazione sia altrettanto grama», ha raccontato alla BCC un ex-residente nella città tempestata dalle bombe. «Sono convinti che quello che è successo a Mariupol sia successo ovunque, perché da giorni non hanno accesso alle informazioni, alla rete telefonica e a internet e quindi non possono farsi un quadro generale delle cose». Oggi sono previsti una novantina di autobus per sgomberare all'incirca 6'000 persone dalla città attraverso dei corridoi umanitari ottenuti con un accordo fra Kiev e Mosca. Non è ancora chiaro però se questi saranno - o meno - rispettati. Il vicesindaco della città, Sergei Orlov, sentito dalla BBC si è detto «estremamente scettico» sul fatto che la Russia mantenga la parola data: «Vedremo, magari sarà la prima volta dall'inizio del conflitto». Al momento, lo ricordiamo, nella città dovrebbero esserci almeno 100'000 civili.
Un milione di ucraini tornati in patria
Sono oltre un milione gli ucraini rientrati in patria dall'inizio dell'invasione russa. Lo riferiscono le guardie di frontiera di Kiev. «Da quel momento, 1,1 milioni di nostri cittadini sono entrati in Ucraina», ha detto in una conferenza stampa il funzionario Andriy Demchenko. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), gli ucraini rifugiatisi all'estero nello stesso periodo hanno invece superato i cinque milioni. (ats ans)
All'orizzonte sanzioni "alternative" sul gas russo
Secondo il quotidiano tedesco Die Welt si avvicinano sanzioni "alternative" sul gas russo. Il quotidiano ricorda che Germania e Austria si erano finora opposti al "price cap". Segnala che i contrari temono che il presidente russo Vladimir Putin risponda chiudendo le forniture. Mentre tra i fautori si ritiene che farebbe guadagnare meno la Russia aiutando al contempo i consumatori contro il caro prezzi, e che l'Ue avrebbe il potere di imporsi, visto che acquista quasi tre quarti dell'export russo di gas. Tra i favorevoli Die Welt annovera i primi ministri greco Kyriakos Mitsotakis e belga Alexander De Croo. A differenza del passato, il ministro delle finanze austriaco Magnus Brunner dichiara però al quotidiano tedesco di esaminare benevolmente l'ipotesi di un tetto al prezzo del gas: «Fondamentalmente, consideriamo controproducenti gli eccessivi interventi di mercato, poiché portano a effetti collaterali indesiderati, come si è visto in passato nell'area dei prezzi dei carburanti - afferma -. Tuttavia, siamo aperti a discutere di suggerimenti costruttivi che aiutano a dare sollievo alle persone». Il tema sarà discusso al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue. (fonte ats)
Spettro nucleare: «Gli Usa lo temono più oggi che durante la Guerra fredda»
Gli Stati Uniti sono più preoccupati oggi dalla minaccia nucleare della Russia che durante tutto il periodo della Guerra Fredda. Lo riferiscono fonti del Pentagono alla Cnn sottolineando tuttavia che la possibilità che il presidente russo Vladimir Putin usi armi nucleari è dell'1%. Secondo funzionari della Difesa americana, il ministro Lloyd Austin riceve «due, tre briefing a settimana» sulla questione dal generale Usa che sovrintende all'arsenale nucleare. (fonte ats)
Bus a Mariupol, anche nei pressi dell'acciaieria
Gli autobus in partenza da Mariupol nell'ambito del corridoio umanitario verso Zaporizhizhia concordato oggi si fermeranno anche vicino all'acciaieria Azovstal, dove hanno trovato rifugio soldati e civili ucraini: lo ha detto il sindaco della città portuale assediata, Vadim Boychenko, precisando che il corridoio è stato aperto dalle 14 ora locale (le 13 in Svizzera). Lo riporta la Bbc. Il sindaco ha precisato che gli autobus partiranno da via Taganrogskaya e si fermeranno sia vicino al grande impianto siderurgico, sia sulla Boulevard Shevchenko. In precedenza Boychenko aveva detto che sono stati messi a disposizione 90 autobus per l'operazione odierna. «Durante questi giorni lunghi e incredibilmente difficili, siete sopravvissuti in condizioni disumane», ha commentato il sindaco riferendosi ai cittadini, ricordando che la popolazione ha trascorso questi giorni «nel vuoto informativo, senza accesso ad alcuna informazione». (fonte ats)
Michel: «La storia non dimenticherà i crimini di guerra commessi qua»
«A Borodyanka. Come Bucha e troppe altre città in Ucraina. La storia non dimenticherà i crimini di guerra che sono stati commessi qua. Non ci può essere pace senza giustizia». Queste le parole, affidate a un tweet, da parte del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, oggi in visita nell'ex repubblica sovietiva. Michel incontrerà questo pomeriggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
In Borodyanka.
— Charles Michel (@CharlesMichel) April 20, 2022
Like Bucha and too many other towns in #Ukraine
History will not forget the war crimes that have been committed here.
There can be no peace without justice. @ZelenskyyUa pic.twitter.com/9as6Qk4lGe
Israele è disponibile a ospitare un colloquio Putin-Zelensky
Israele è disponibile a ospitare un eventuale colloquio tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Lo ha dichiarato l'ambasciatore di Tel Aviv in Russia, Alexander Ben Zvi. Sarebbe «un grande onore» ospitare un possibile colloquio di pace «a Gerusalemme», sul modello di quelli che hanno avuto luogo in Turchia. Il primo ministro Naftali Bennett e Putin sono «in contatto regolare», ma «non posso dire quando sarà il loro prossimo abboccamento».
L'ultimatum è scaduto
L'ultimatum indirizzato ai difensori ucraini di Mariupol è scaduto.
Oltre 5 milioni di persone hanno lasciato l'Ucraina
Sono 5'010'971 le persone che hanno lasciato l'Ucraina dopo l'invasione russa. È il dato aggiornato fornito dall'Agenzia Onu per i rifugiati. Gli sfollati interni sono 7,1 milioni.
Bozza di un documento di pace consegnata al governo ucraino, dice Mosca
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che una bozza di un documento di pace «con una formulazione chiara» è stata consegnata al governo ucraino. Lo riferisce l'agenzia stampa russa Ria Novosti. «La palla è dalla parte di Kiev, Mosca attende una reazione» riferisce Peskov, che accusa Kiev di tirare in lungo la risposta. «Il loro lavoro è tutt'altro che il migliore, non cercano d'intensificare il processo» che porterebbe alla pace. Dall'entourage del presidente ucraino Volodymyr Zelensky era arrivata l'ammissione di uno stallo totale dei colloqui di pace.
Usate bombe al fosforo a Mariupol?
Le forze russe potrebbero aver usato bombe al fosforo nel corso dell'offensiva su Mariupol. Lo ha detto Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del Ministero della Difesa ucraino, citato dall'agenzia stampa ucraina Ukrinform. Di recente si è parlato del possibile uso di sostanze chimiche sulla periferia della città. «Non è possibile determinare esattamente di cosa si trattasse. Occorre indagare sull'area in cui è avvenuto. Sono in corso alcune ispezioni. Una versione, secondo alcune indicazioni, è che potrebbero trattarsi di munizioni al fosforo».
Il 12 aprile il fondatore del reggimento Azov aveva riferito del ferimento di tre persone in seguito a un presunto attacco con una sostanza velenosa. «Non escludiamo la possibilità che l'aggressore possa aver usato armi chimiche» conclude Motuzyanyk.
«Kherson non si arrende»
Il sindaco di Kherson Igor Kolykhayev ha dichiarato che la città non è ancora caduta. «Kherson non si arrende. Kherson tiene la difesa. Kherson ora ha un suo difficile compito: preservare la vita della città, unire e salvare le persone».
Mosca non si fida più dei negoziatori ucraini
La Russia non crede più nei negoziatori ucraini. Lo ha detto la portavoce del Ministero degli esteri russo Maria Zakharova a Russia-24 Tv, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Ora non è più una questione di 'fidati e verifica', ora è semplicemente 'verifica' perché non c'è più alcuna fiducia in queste persone per un po'», ha detto, commentando il processo di negoziazione in corso tra Russia e Ucraina. (fonte ats)
Charles Michel a Kiev
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è arrivato questa mattina a Kiev. In giornata incontrerà il presidente ucraino Volodymr Zelensky.
Mariupol: «I russi minacciano di sparare a chi non indossa il nastro bianco»
I militari russi a Mariupol avrebbero minacciato di aprire il fuoco sui cittadini che non intendono mettersi il nastro bianco al braccio. Lo ha dichiarato Petro Andryushchenko, il consigliere del sindaco della città. «Dalle proposte soft di far indossare nastri bianchi ai civili, quale segno di distinzione, gli occupanti sono passati alle minacce dirette di aprire il fuoco su coloro che si troveranno in strada senza indossare quei segni distintivi».
«Se ci aveste dato più armi, avremmo già vinto»
Una frecciata diretta ai leader occidentali, quella che Volodymyr Zelensky ha deciso di non risparmiarsi nel suo videomessaggio serale alla nazione, diffuso martedì notte. «Se avessimo avuto accesso alle armi di cui avevamo bisogno, e che i nostri partner occidentali hanno, avremmo già finito questa guerra. Avremmo riportato la pace e liberato il nostro territorio dagli invasori. Questo perché siamo superiori alla Russia dal punto di vista tattico e in intelligenza. È ingiusto che l'Ucraina debba chiedere per ciò che i suoi partner hanno potuto immagazzinare per anni... Hanno un imperativo morale di aiutarci, proteggere la libertà e salvare le vite di migliaia di ucraini».
Mariupol, c'è un accordo per un corridoio umanitario
Una possibilità per le migliaia di civili che ancora vivono a Mariupol di lasciare la città, in sicurezza. Sarebbe quasi cosa fatta, stando alla vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ci sarebbe un accordo preliminare con la Russia per un corridoio umanitario verso ovest. Il motivo, come riportato in un post Facebook, sarebbe da ricercare nella «catastrofica situazione umanitaria nella città». È dall'inizio del conflitto, infatti, che gli abitanti della città sono rimasti tagliati fuori dal mondo - senza acqua corrente, cibo e medicine - sotto bombardamenti costanti. A oggi l'esercito russo aveva fermato gran parte dei tentativi di portare soccorso alla popolazione così come i tentativi di evacuazione. Per oggi, scrive Reuters citando il sindaco Vadym Boychenko sono previsti 90 bus d'evacuazione, che potranno portare all'incirca 6'000 persone in totale. Il numero di vittime civili delle azioni militari è, al momento, ancora ignota ma è verosimilmente nell'ordine delle migliaia (se non nelle decine di migliaia). Nella città, secondo le autorità, restano ancora almeno 100mila persone.
Nelle Azovstal «ci sono ancora molti civili»
A poche ore dal nuovo ultimatum dato ai miliziani ucraini asserragliati nelle acciaierie Azovstal di Mariupol, il vicesindaco della città Sergei Orlov ha confermato alla BBC che - all'interno della struttura - ci sono ancora molti civili. «Si tratta perlopiù di persone che abitavano vicino alle fonderie, gli operai delle stesse e le loro famiglie. Sono persone che sapevano che le Azovstal hanno degli ottimi bunker e che hanno deciso di rifugiarvisi». Se nelle scorse ore, da parte russa, si è parlato di una possibilità di evacuazione (con un centinaio di persone che avrebbero già lasciato la struttura), Orlov è decisamente pessimista: «È tutta una farsa, per loro non c'è possibilità di lasciare le acciaierie o la città, sono bloccati lì».
Più di mille missili in un giorno
Nel primo giorno di offensiva russa nel Donbass, Mosca ha lanciato circa più di 1'000 bombe sull'ampio fronte occidentale (si parla di circa 450 chilometri di estensione). A confermarlo è stato lo stesso Volodymr Zelensky nel suo punto della situazione serale, parlando «di un aumento significativo dell'intensità dei bombardamenti». I bersagli raggiunti, e distrutti, dagli ordigni sono almeno 1'260 nell'area che va da Kharkiv (nordest) a Donetsk (sudest).
Mosca: «Washington vuole che l'Europa dipenda dal suo gas»
«Spingendo i suoi partner europei a imporre più sanzioni contro la Russia, Washington sta cercando di aumentare la loro dipendenza dalle forniture di gas naturale degli Stati Uniti». Lo ha detto il vice rappresentante russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky. «I nostri pragmatici colleghi americani continuano a cercare i massimi benefici economici senza nessun rimorso», ha detto ancora Polyansky sottolineando che la Russia ha il potenziale per far fronte alle conseguenze delle sanzioni occidentali. «L'unico Paese che sta perdendo in ogni senso è l'Ucraina. Le autorità di Kiev, tuttavia, sembrano non accorgersene, o fingono di non accorgersene». Polyansky ha aggiunto che le forze armate russe distruggeranno le «armi obsolete fornite all'Ucraina dall'Occidente». «I membri della Nato dell'Europa centrale sembrano soddisfatti. Non devono più pensare a come sbarazzarsi delle armi dell'era sovietica», ha detto parlando a una sessione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. (fonte ats)
Nell'acciaieria: «Gli ultimi giorni per noi»
Le truppe ucraine nell'acciaiera Azovstal stanno vivendo «gli ultimi giorni, se non ore». Lo scrive su Facebook il comandante della 36esima brigata Serhiy Volyna. «Il nemico ci supera di dieci a uno», prosegue, per poi lanciare un appello ai leader internazionali, chiedendo di fare ricorso alla procedura di estrazione per essere trasportati in uno stato terzo. Secondo il comandante Volyna, l'esercito russo ha «il vantaggio nell'aria, nell'artiglieria, nelle forze di terra, nell'equipaggiamento e nei carri armati. Difendiamo solo un punto, la fabbrica Azovstal, dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra».
Mosca, nuovo ultimatum alle truppe nell'acciaieria: «Deponete le armi»
È il 56esimo giorno dall'invasione russa dell'Ucraina. Ma è pure il terzo giorno di una "nuova" guerra, quella dell'offensiva mirata che le forze del Cremlino stanno attuando nel Donbass. Mosca in queste ore ha lanciato un nuovo ultimatum chiedendo la resa delle forze ucraine che si trovano asserragliate all'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. Il Ministero della Difesa di Mosca ha proposto «ai combattenti del battaglione nazionalisti e ai mercenari di cessare le loro operazioni dalle 14, ora di Mosca» (le 13 in Svizzera) di oggi.