Il segretario generale dell'Onu Guterres ha descritto il patto come «un faro nel Mar Nero».
Secondo l'intelligence occidentale la Russia sarebbe allo stremo, il Cremlino aggiorna la lista di Paesi ostili
Nella giornata di ieri (qui il nostro LIVE) è finalmente arrivata la tanto attesa svolta nella crisi del grano ucraino. Quest'oggi a Istanbul sarà firmato quello che dovrebbe essere il primo vero accordo sui corridoi nel Mar Nero per l'esportazione di cereali dai porti dell'Ucraina. E soprattutto la prima intesa tra Mosca e Kiev dall'inizio della guerra il 24 febbraio.
Intanto sul campo si è continuato a combattere. Anche a Zaporizhzhia dove continua ad aleggiare lo spettro nucleare. Gli ucraini hanno accusato i russi di volere utilizzare l'impianto - il più grande d'Europa, con ben sei reattori - per immagazzinarvi missili, carri armati ed esplosivi. Mentre Mosca afferma che le forze di Kiev, con i loro attacchi, puntano a provocare «un disastro nucleare in Europa». Ma le paure non si placano nemmeno per un possibile allargamento del conflitto che porti a uno scontro atomico tra Russia e NATO. Questo, almeno, l'avvertimento lanciato sempre ieri dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko per cercare di convincere Kiev ad accettare una pace che comporterebbe la cessione di una parte significativa del suo territorio.
Zelensky: «Ogni giorno muoiono 30 nostri soldati»
«Attualmente, ogni giorno, circa 30 militari ucraini muoiono al fronte e circa 250 vengono feriti». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al Wall Street Journal. Secondo il presidente, «al culmine delle ostilità tra maggio e giugno, l'Ucraina perdeva dai 100 ai 200 militari al giorno, ma ora quel numero è sceso a 30 morti e circa 250 feriti al giorno». Zelensky non ha rivelato le perdite militari totali dell'Ucraina dall'inizio della guerra, ma ha affermato che sono molto inferiori a quelle subite dalla Russia. (fonte ats)
270 milioni dagli USA
Gli Stati Uniti hanno annunciato ufficialmente ulteriori 270 milioni di dollari di aiuti all'Ucraina in assistenza militare. Lo riferisce il portavoce della Casa Bianca, John Kirby. Il pacchetto include droni Phoenix Ghost e sistemi sistemi missilistici ad alta mobilità Himars. (fonte ats)
Usa e alleati valutano l'invio di jet
Gli Stati Uniti e gli alleati Nato stanno considerando la possibilità di fornire all'Ucraina nuovi jet e addestrare i loro militari a operarli. Lo riporta il Washington Post citando il generale Charles Q. Brown Jr, il capo della US Air Force. Stando all'alto graduato, fra le opzioni possibili ci sono i jet Gripen prodotti in Svezia, i Rafale prodotti in Francia e gli Eurofighter Typhoon. Si tratterebbe quindi di jet prodotti dai paesi Nato. (fonte Ats)
Onu: «L'accordo sul grano un faro nel Mar Nero»
«L'accordo di oggi sul grano è un faro nel Mar Nero». Così il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha definito l'intesa a Istanbul tra Russia, Ucraina e Onu con la mediazione della Turchia per lo sblocco del grano dai porti ucraini. Anche la Russia ha firmato l'accordo per le esportazioni del grano ucraino per mano del ministro della Difesa di Mosca Serghei Shoigu. «L'accordo stabilizzerà i prezzi degli alimenti», secondo quanto aggiunto dal Segretario Generale dell'Onu durante la cerimonia, trasmessa dalla tivù di Stato turca Trt, per la firma dell'accordo volto a permettere l'esportazione di grano attraverso corridoi sicuri nel Mar Nero. L'accordo di oggi non è stato facile, gli sforzi sono stati enormi, i negoziati estenuanti, il mondo ha disperatamente bisogno di far fronte alla crisi alimentare», ha poi spiegato Guterres. Quest'ultimo ha poi ringraziato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, presente alla conferenza, per la mediazione portata avanti. Chiamato in causa, il presidente turco Recep Erdogan ha definito l'intesa una giornata storica. «Siamo fieri del nostro ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto la crisi alimentare mondiale: l'accordo di oggi riguarda tutte le nazioni del mondo, dall'Africa all'Asia, e stiamo evitando insieme l'incubo della fame» globale, ha aggiunto. (Fonte ats)
Ok a 500 milioni di aiuti militari a Kiev
Via libera formale del Consiglio Ue alla nuova tranche di aiuti nell'ambito dell'European Peace Facility. Grazie alla quinta tranche di 500 milioni di euro mobilitata oggi, il contributo dell'Ue per l'Ucraina, nell'ambito del Fondo, ammonterà ora a 2,5 miliardi di euro. «In linea con le attuali priorità espresse dal governo ucraino e con il sostegno fornito finora, le misure di assistenza consistono in 490 milioni di euro per equipaggiamenti militari destinati a fornire forze letali a scopo difensivo e in 10 milioni di euro destinati a coprire la fornitura di attrezzature e rifornimenti, come dispositivi di protezione individuale, kit di pronto soccorso e carburante», spiega il Consiglio Ue. (Fonte Ats)
Kiev ha firmato
L'Ucraina ha firmato la sua parte dell'accordo sul grano con la Turchia e l'Onu, come riporta il media ucraino "Strana.ua", ripreso anche da Tass. «Ucraina, Turchia e Onu hanno firmato l'accordo sull'export di grano. Il documento è stato firmato dal ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar e dal segretario generale dell'Onu António Guterres», afferma il quotidiano online sostenendo che lo stesso documento dovrebbe essere firmato dai russi. (Fonte ats)
«Sono grato all'Onu»
Il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov è arrivato a Istanbul con una delegazione di Kiev per l'accordo sul grano tra Russia, Ucraina e Onu con la mediazione della Turchia. Lo fa sapere lo stesso Kubrakov pubblicando una foto su Twitter di un colloquio con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. «Sbloccare i porti dell'Ucraina è un grande contributo alla sicurezza alimentare a livello globale, sono grato all'Onu e Antonio Guterres per avere personalmente sostenuto l'iniziativa sul trasporto sicuro di grano», ha scritto Kubrakov. (Fonte ats)
«Kiev non firmerà l'accordo con Mosca»
L'Ucraina, formalmente, non firmerà l'accordo sul grano con Turchia e Onu, e stessa cosa farà la Russia. Quindi non ci sarà un accordo diretto tra le Kiev e Mosca. Lo precisa l'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Tass. (fonte ats)
Almeno 25 milioni di tonnellate di grano
L'accordo sui corridoi per i cereali che sarà firmato a Istanbul contribuirà a consegnare almeno 25 milioni di tonnellate di grano ai mercati globali. Lo ha dichiarato alla Tass una fonte anonima in quel di Istanbul. «In una prima fase, si prevede che grazie all'accordo che sarà firmato oggi le navi con prodotti alimentari che erano bloccate nei porti ucraini saranno sbloccate. Sono circa 80. Secondo i nostri calcoli, questo aiuterà a consegnare circa 25 milioni di tonnellate di grano ai mercati globali nelle prossime settimane», ha detto la fonte. (fonte ats)
La questione del grano risolta attorno alle 15:30
La firma di oggi a Istanbul per sbloccare le navi cariche di grano si terrà nel pomeriggio e per la precisione alle ore 16:30 locali (15:30 ora svizzera). Oltre al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ci sarà anche quello ucraino per le infrastrutture Alexander Kubrakov. Presenti all'evento, di importanza internazionale visto l'interesse globale per i cereali ucraini, ci saranno anche il "padrone di casa", Recep Tayyip Erdogan e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. (fonte ats)
Google bloccato nelle regioni nelle mani dei separatisti filorussi
Le autorità delle due regioni separatiste filorusse nell'est dell'Ucraina hanno annunciato di aver bloccato sul loro territorio il motore di ricerca Google accusandolo di «promuovere» la violenza contro i russi. Google «promuove il terrorismo e la violenza contro i russi, in particolare la popolazione del Donbass. Noi abbiamo deciso di bloccare Google sul territorio» del Donetsk, ha affermato uno dei responsabili separatisti, Denis Pouchiline, in un comunicato. Ieri, uno dei responsabili in Lugansk, Leonid Passetchnik, aveva annunciato di aver preso lo stesso provvedimento. (fonte ats)
Verso la firma per sbloccare il grano
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu è arrivato a Istanbul per firmare l'accordo sul grano raggiunto tra Russia, Ucraina e Onu con la mediazione della Turchia. Lo riferisce la Tass che riporta Haberturk tv. (ats)
La Russia aggiorna la lista dei Paesi ostili
Grecia, Danimarca, Slovacchia, Slovenia e Croazia sono state aggiunte alla lista degli Stati ostili alla Russia. Il servizio stampa del governo russo ha dichiarato che la lista è stata aggiornata con un decreto firmato dal primo ministro Mikhail Mishustin, come riportano le agenzie russe. (Fonte ats)
Anche per i britannici, Mosca in crisi
Il Ministero della Difesa britannico ha dichiarato nel suo briefing quotidiano di ritenere che la Russia stia vivendo una «carenza critica» di missili da attacco al suolo, anche mentre avanza su Kramatorsk e Siversk. «Nel Donbass, le forze ucraine - afferma l'intelligence Gb come riporta il Guardian - continuano a respingere i tentativi russi di assaltare la centrale elettrica di Vuhlehirsk. L'artiglieria russa rimane concentrata sulle aree intorno alle città di Kramatorsk e Siversk. La Russia ha aumentato l'uso di missili di difesa aerea in modalità secondaria di attacco al suolo a causa della carenza critica di missili dedicati all'attacco al suolo».
«La Russia ha quasi certamente schierato i sistemi strategici di difesa aerea S-300 e S-400, progettati per abbattere aerei e missili a lunga distanza, nei pressi dell'Ucraina fin dall'inizio dell'invasione. Queste armi hanno testate relativamente piccole, progettate per distruggere gli aerei. Potrebbero rappresentare una minaccia significativa per le truppe all'aperto e per gli edifici leggeri, ma è improbabile che riescano a penetrare nelle strutture rinforzate».
«C'è un'alta probabilità che queste armi manchino i bersagli previsti e causino vittime tra i civili, perché i missili non sono ottimizzati per questo ruolo e i loro equipaggi sono poco addestrati per tali missioni», conclude l'intelligence britannica. (Fonte ats)
Schierati riservisti nel sud
La Russia schiera riservisti nel sud dell'Ucraina per contrastare la linea di difesa ucraina. Lo riferisce Ukrinform citando un post pubblicato su Facebook dallo stato maggiore delle forze armate ucraine. Stando allo stesso resoconto, le forze russe stanno difendendo le posizioni occupate, mentre si registrano bombardamenti in più punti, con tentativi di avanzata che i vertici militari di Kiev affermano aver respinto: «I nostri soldati hanno immediatamente represso tutti i tentativi di assalto nemico nelle direzioni di Mala Seidemynukha-Andriivka e Davydiv Brid-Bilohirka. Gli occupanti si sono ritirati», si sottolinea. (Fonte ats)
Quattrocento agenti segreti smascherati
Mosca sta perdendo colpi nell'invasione dell'Ucraina e la sua capacità di spionaggio in Europa è stata dimezzata dopo l'espulsione di oltre 400 agenti dei servizi segreti russi da città europee, nonché l'arresto di alcune spie sotto copertura che si fingevano civili: lo ha detto il capo dei servizi segreti britannici (MI6), Richard Moore, nel corso di un'intervista alla Cnn.
Il numero uno dell'MI6 ha sottolineato di ritenere che la Russia potrebbe «essere sul punto di esaurire la propria forza» in Ucraina. «Nelle prossime settimane - ha detto - per i russi sarà sempre più difficile rimpiazzare le proprie perdite", quindi "dovranno fermarsi in qualche modo e questo darà agli ucraini l'opportunità di contrattaccare». (Fonte ats)
«L'esercito russo allo stremo delle forze»
La Russia ha subito gravi perdite di uomini e attrezzature dall'inizio della guerra in Ucraina e non ha più la forza per raggiungere i suoi obiettivi nel Paese: lo affermano le forze armate canadesi in un'analisi della situazione sul campo di battaglia. Lo riporta Unian. «A causa delle significative perdite di personale e attrezzature, la Russia probabilmente non ha più la capacità militare per realizzare le sue ambizioni in Ucraina», sottolinea il rapporto. La Russia ha sempre avuto ambizioni geografiche massimaliste in Ucraina, commentano i militari canadesi. I tentativi falliti di Mosca di impadronirsi di Kiev e delle città nordorientali di Chernihiv, Sumy e Kharkiv all'inizio dell'invasione dimostrano le grandi ambizioni territoriali di Mosca ben oltre il Donbass. (Fonte ats)