Migliaia di persone stanno iniziando a occupare strade e piazze delle principali località russe. Oltre mille i fermi.
Intanto l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue Josep Borrell lancia l'allarme su un possibile incidente nucleare a Zaporizhzhia: «Il rischio è alto. La situazione è terribile».
Nella giornata di ieri (qui il nostro live) le autorità filorusse delle zone occupate dell'Ucraina hanno accelerato di fronte alla controffensiva delle forze di Kiev. E, spinte da Mosca, hanno annunciato la convocazione di referendum per l'annessione alla Russia. Dopo un rinvio lo scorso settembre nell'organizzazione del voto, le autoproclamate repubbliche autonome del Donbass, Lugansk e Donetsk - queste ultime due già riconosciute indipendenti da Vladimir Putin alla vigilia dell'invasione -, e le aeree degli oblast di Kherson e Zaporizhzhia sotto il controllo russo dalle prime fasi dell'offensiva hanno indetto le consultazioni tra il 23 e il 27 settembre. Kiev ha naturalmente reagito con rabbia, definendo i referendum «illegali». Reazioni di condanna sono giunte anche dall'UE che hanno definito «una farsa» queste consultazioni. Gli Stati Uniti - da parte loro - hanno già fatto sapere che «non riconosceranno mai come territori russi le zone occupate dell'Ucraina». Intanto oggi dovrebbe infine parlare alla nazione il presidente russo Vladimir Putin.
Anche un condannato a morte (britannico) tra i liberati
Fra i cinque britannici rilasciati nello scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina mediato dall'Arabia Saudita figura il 28enne Aiden Aslin, come riferito dal viceministro della Sanità, Robert Jenrick, deputato eletto nel collegio della zona in cui vive la sua famiglia d'origine. Aslin era stato catturato ad aprile a Mariupol e condannato a morte da un tribunale della autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk per «attività mercenarie» insieme al connazionale 49enne Shaun Pinner, fatto prigioniero in circostanze analoghe.
Più di mille gli arresti
Continua a salire il bilancio delle persone arrestate durante manifestazioni in Russia contro la parziale mobilitazione per l'offensiva in Ucraina: sarebbero almeno 1.026. Secondo Ovd, le manifestazioni sono avvenute in almeno 38 città del Paese. Queste sono le più grandi proteste in Russia da quelle successive all'annuncio dell'offensiva di Mosca in Ucraina a fine febbraio.
Situazione «terribile» a Zaporizhzhia
«La situazione a Zaporizhzhia è terribile, la centrale nucleare sta funzionando in situazione di precarietà allarmante e il rischio di un incidente nucleare è molto alto». Lo ha detto l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue, Josep Borrell, a margine dell'Assemblea Generale Onu.
Voli esauriti
I biglietti degli aerei in partenza nei prossimi giorni dalla Russia vanno verso il tutto esaurito e i prezzi sono schizzati alle stelle dopo che Vladimir Putin ha annunciato la "mobilitazione parziale" dei riservisti: secondo i media russi e internazionali, i voli più richiesti sono quelli verso Paesi come la Georgia, la Turchia o l'Armenia che consentono l'ingresso senza visto ai russi, mentre in patria si sta diffondendo la paura che le autorità possano presto vietare di lasciare il Paese agli uomini arruolabili.
«735 fermi in 36 città»
L'Ong Ovd ha nuovamente aggiornato il bilancio delle persone fermate. Sono infatti almeno 735 fermi in 36 città della Russia, ma il bilancio è probabilmente destinato ad aumentare. Un mese fa gli attivisti di Ovd avevano stimato in quasi 16.500 le persone fermate in Russia per aver protestato contro l'operazione in Ucraina.
Riunione straordinaria a New York per il Consiglio esteri dell'Ue
Una riunione straordinaria del Consiglio esteri dell'Ue è stata convocata questa sera alla luce degli annunci fatti dal presidente russo Vladimir Putin. La riunione si terrà probabilmente a New York dove si trovano in queste ore molti dei ministri interessati.
Scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev
Dieci prigionieri di guerra di diversi Paesi, tra cui Usa e Gran Bretagna, sono stati trasferiti dalla Russia in Arabia Saudita nell'ambito di uno scambio tra Mosca e Kiev, mediato da Riad. Tra i prigionieri ci sono anche cittadini di Svezia, Marocco e Croazia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri saudita, che sta «facilitando le procedure per il loro ritorno sicuro nei rispettivi Paesi».
I fermi salgono a 525
Sono salite a 525 le persone fermate alle manifestazioni contro la mobilitazione parziale in Russia che si stanno svolgendo in varie città russe. Lo precisa Ovd, la Ong che registra le attività di opposizione e assiste legalmente i fermati.
Più di 400 fermi
Le proteste contro la mobilitazione, divampate in 24 città russe, hanno già portato all'arresto di oltre 425 manifestanti. Lo rende noto l'Ong russa Ovd precisando che a Mosca e San Pietroburgo i fermati sarebbero più di cento.
Biden sulle affermazioni di Putin
«La Russia ha vergognosamente violato i principi base della carta dell'Onu invadendo l'Ucraina»: lo ha detto Joe Biden intervenendo all'assemblea generale dell'Onu. Vladimir Putin ha pronunciato «minacce nucleari spericolate e irresponsabili», ha aggiunto il presidente statunitense, sottolineando che i referendum del Cremlino nel Donbass sono dei «referendum farsa» che violano la sovranità dell'Ucraina. Putin vuole «annientare il diritto dell'Ucraina a esistere», ha tuonato Biden. (Fonte ats)
Primi fermi alle proteste in Russia
Una settantina di persone sono state fermate in manifestazioni contro la mobilitazione parziale in Russia che si sono svolte in diverse città del Paese. Lo riferisce Ovd-Info, una Ong che registra le attività dell'opposizione e assiste legalmente i fermati. I raduni, ai quali partecipano in media alcune decine di persone, sono cominciate, per motivi di fuso orario, in alcune città dell'Estremo oriente, e si sono estese alle regioni occidentali, compresa Mosca. Nella capitale sono segnalati finora due fermi. (Fonte ats)
«Chiara ammissione di fallimento»
La mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin «è una chiara ammissione del fallimento» della Russia in Ucraina. Lo sostiene il governo britannico di Liz Truss in una nota diffusa da Downing Street in cui si denunciano come «riprovevoli» le azioni di Mosca sul terreno e si ribadisce l'intenzione di Londra di continuare ad aiutare Kiev «a difendere» militarmente «la propria sovranità». (Fonte ats)
«Retorica pericolosa e incauta»
Vladimir Putin ha usato «una pericolosa e incauta retorica nucleare. Lui sa bene che una guerra nucleare non può essere vinta e avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia. Inoltre la Nato sta aumentando la sua presenza sul fronte Est per rimuovere qualsiasi equivoco a Mosca. Noi faremo in modo che non ci siano equivoci a Mosca sulla serietà dell'uso di armi nucleari». Lo ha detto, in una videointervista alla Reuters il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. (Fonte ats)
Appello a protestare contro la mobilitazione parziale
Il movimento Vesna ha lanciato un invito a protestare contro la mobilitazione parziale annunciata dal presidente russo Vladimir Putin per la guerra in Ucraina: lo riferisce la testata indipendente "Meduza". Le manifestazioni dovrebbero svolgersi stasera nelle città russe. «Migliaia di uomini russi - i nostri padri, fratelli e mariti - saranno gettati nel tritacarne della guerra. Per cosa moriranno? Per cosa madri e bambini verseranno lacrime?», si legge nell'appello del movimento. (Fonte ats)
Stati Uniti: «Il discorso di Putin è il segno che è in crisi»
«Il discorso di Putin è chiaramente un segno che è in difficoltà». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ad Abc News sottolineando che «ci aspettavamo il richiamo dei riservisti, Putin sta facendo combattere anche i soldati feriti». A suo dire gli Stati Uniti «prendono sul serio la minaccia nucleare» da parte di Putin e se la Russia dovesse usare l'arma nucleare «ci saranno conseguenze gravi». «Continuiamo a monitorare la loro posizione strategica per capire se è il caso di modificare la nostra. Al momento non ci sono segnali che dobbiamo farlo», ha aggiunto Kirby ribadendo che l'atteggiamento della Russia sul nucleare è da irresponsabili. (fonte ats)
Russi in fuga, voli esauriti da Mosca
Quasi tutti i voli in partenza dalla Russia sono stati esauriti in poche ore dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione parziale dei riservisti. Lo scrive il "Guardian". I dati di Google Trends hanno mostrato un'impennata nelle ricerche di Aviasales, il sito web più popolare in Russia per l'acquisto di voli, dopo che l'annuncio del presidente russo ha fatto temere che gli uomini "abili" al combattimento non potessero espatriare. Secondo Aviasales, i voli da Mosca verso Georgia, Turchia e Armenia, destinazioni che consentono ai russi di entrare senza visto, sono andati esauriti pochi minuti dopo l'annuncio di Putin. Nel giro di poche ore, anche i voli diretti da Mosca verso Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan hanno smesso di comparire sul sito web. Anche alcune rotte con scalo, tra cui quella da Mosca a Tbilisi, non erano disponibili. I voli più economici da Mosca a Dubai costavano stamane più di 300'000 rubli (quasi 4'780 franchi), circa cinque volte il salario mensile medio. (fonte ats)
Mobilitazione russa, Riga chiude la porta: «Nessun visto ai russi in fuga»
«La Lettonia non offrirà rifugio ai russi in fuga dalla mobilitazione delle truppe di Mosca». Lo scrive su Twitter il ministro degli esteri lettone Edgars Rinkevics. «Per motivi di sicurezza, la Lettonia non rilascerà visti umanitari o di altro tipo ai cittadini russi che si sottraggono alla mobilitazione, né modificherà le restrizioni al passaggio di frontiera imposte ai cittadini russi con visto Schengen dal 19 settembre», scrive il ministro. «La Lettonia - ha aggiunto - si consulterà con gli alleati e i partner per un'azione congiunta nel contesto della mobilitazione lanciata dalla Russia. Si dovrebbe discutere di un ulteriore sostegno all'Ucraina e di possibili misure di sicurezza aggiuntive nella regione». «Non dobbiamo cedere al ricatto di Mosca e sostenere l'Ucraina il più possibile. La Russia è pericolosa per l'Europa e la pace del mondo oggi come lo era la Germania nazista nel secolo scorso #StandWithUkraine», twitta il ministro. (fonte ats)
L’Estonia non riaccetterà i combattenti russi
I cittadini della Federazione russa regolarmente residenti in Estonia che andranno a combattere in Ucraina non saranno riammessi nel paese. Lo ha annunciato oggi Veiko Kommusaar, sottosegretario per la sicurezza interna del ministero degli interni di Tallinn. La dichiarazione di Kommussaar - che arriva dopo la mobilitazione di circa 300'000 riservisti annunciata in mattinata da Vladimir Putin - riguarda solo i cittadini russi residenti in Estonia con un regolare permesso di soggiorno. (fonte ats)
La mobilitazione russa spaventa la Lituania
«Poiché la mobilitazione militare della Russia avverrà anche vicino ai nostri confini (regione di Kaliningrad), la Forza di reazione rapida della Lituania è stata messa in stato di massima allerta per prevenire qualsiasi provocazione da parte della Russia». Lo scrive su Twitter ministro della difesa lituano Arvydas Anušauskas. (fonte ats)
Mosca schiera le prime unità mobilitate alla frontiera
Con i riservisti mobilitati in Russia saranno innanzitutto formate nuove unità che avranno il compito di «difendere i confini» con l'Ucraina e creare nel territorio russo vicino alla frontiera «una profondità tattica» a sostegno delle forze impegnate nelle operazioni in Ucraina. Lo ha detto Andrei Kartapolov, presidente della Commissione difesa della Duma, la Camera bassa del parlamento russo. Kartapolov ha precisato che i primi a essere mobilitati saranno soldati e sottufficiali fino a 35 anni di età e ufficiali inferiori fino ai 45.
Dopo Putin parla Pechino, e invita al cessate il fuoco
La Cina invita le parti coinvolte nella crisi in Ucraina al cessate il fuoco e a impegnarsi con il dialogo e le consultazioni al fine di una risoluzione pacifica, dopo il discorso con cui il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l'uso di tutti i mezzi necessari e la mobilitazione parziale che prevede il richiamo di 300'000 riservisti, nel mezzo delle difficoltà incontrate nell'invasione dell'Ucraina. La posizione cinese sulla crisi in Ucraina è «coerente e chiara», ha detto il portavoce del ministero degli esteri Wang Wenbin, esortando «a trovare un modo per affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti». (fonte ats)
Londra: «L'invasione sta fallendo»
Per il governo britannico il discorso del presidente russo Vladimir Putin mostra che l'invasione russa dell'Ucraina «sta fallendo». Lo ha detto il ministro della difesa Ben Wallace. «Nessuna quantità di minacce o propaganda può nascondere il fatto che l'Ucraina sta vincendo questa guerra, che la comunità internazionale è unita e che la Russia sta diventando un'emarginata globale», ha dichiarato. (fonte ats)
Mobilitazione, in Russia c'è chi non ci sta
Il movimento contro la guerra Vesna ha lanciato una manifestazione su scala nazionale per le 19 ora locale (le 20 in Svizzera). Con la mobilitazione parziale «la guerra arriverà davvero in ogni casa e in ogni famiglia. E i nostri parenti devono morire per correggere gli errori del regime di Putin, che ha fatto precipitare la Russia in un massacro mostruoso, nell'isolamento e nella povertà».
«È nostra tradizione fermare chi cerca il dominio mondiale»
Putin ha concluso il suo discorso televisivo alla nazione affermando che «è nostra tradizione storica e destino del nostro popolo fermare coloro che cercano il dominio mondiale, che minacciano di smembrare e rendere schiava la madrepatria. È quello che stiamo facendo ora, e credo nel vostro sostegno». (fonte ats)
Borsa, anche Mosca affonda
Nuovo crollo della borsa di Mosca dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato la mobilitazione parziale del paese e ha promesso che userà tutti i mezzi pNuovo crollo della borsa di Mosca dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato la mobilitazione parziale del paese e ha promesso che userà tutti i mezzi per difendere la nazione. L'indice Moex, che ieri aveva perso l'8,8%, oggi è sprofondato fino a un massimo del 9,6% in avvio di contrattazione per poi recuperare un po' di terreno e limitare le perdite al 5,4%er difendere la nazione. L'indice Moex, che ieri aveva perso l'8,8%, oggi è sprofondato fino a un massimo del 9,6% in avvio di contrattazione per poi recuperare un po' di terreno e limitare le perdite al 5,4%. (fonte ats)
Kiev: «La mobilitazione russa è segno che le cose non vanno come Mosca sperava»
L'annuncio della mobilitazione parziale in Russia è il segnale che la guerra non sta andando secondo i piani di Mosca. Ad affermarlo, all'agenzia Reuters, è il consigliere alla presidenza ucraina Mykhailo Podolyak.
L'euro "scivola" sulle parole di Putin
Scivola l'euro dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha chiamato il paese alla mobilitazione parziale per far fronte alla guerra in Ucraina. La moneta unica è arrivata a toccare un minimo di 0,9885 sul dollaro, in calo dello 0,9% sul biglietto verde. (fonte ats)
Mosca richiamerà 300mila riservisti
La Russia richiamerà in servizio 300mila riservisti. Lo si apprende dalle parole del Ministro della Difesa russo, il generale Shoigu, che in un'intervista pre-registrata, e trasmessa in questi minuti, ha confermato la parziale mobilitazione annunciata dal presidente Putin. La mobilitazione parziale è già iniziata. Il Cremlino ha già pubblicato il relativo decreto.
La "garanzia" di Putin sui referendum
Secondo il presidente Putin, l'Occidente ha respinto ogni tentativo per una soluzione pacifica del «problema del Donbass». Le popolazioni del Donbass «erano tenute in ostaggio da Kiev» e, parlando dei referendum, ha aggiunto che Mosca farà tutto il necessario per garantire che queste possano esprimere nella massima sicurezza la loro volontà alle urne.
«L'Occidente ha oltrepassato ogni limite»
«Con la sua aggressiva politica anti-Russia l'Occidente ha oltrepassato ogni limite», ha detto il presidente russo nel suo discorso alla nazione, rinnovando all'Occidente le accuse di voler distruggere la Russia. E di voler utilizzare il nucleare come forma di ricatto. Ma, ha proseguito, il tavolo può essere ribaltato e le carte usate contro di loro. «Il mio non è un bluff». Per Putin, «l'obiettivo dei paesi occidentali è quello di indebolire e distruggere la Russia. Hanno ammesso chiaramente di aver distrutto l'Unione Sovietica nel 1991 e ora vorrebbero farlo con la Russia. È nei loro piani da tanto tempo». Per difendersi, ha detto Putin, useremo «tutti i mezzi a nostra disposizione».
Mobilitazione parziale in Russia
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato una mobilitazione parziale in Russia, con il richiamo dei militari della riserva. Nel suo atteso discorso alla tv ha anche ribadito che l'operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile e affermato che i territori dell'Ucraina che hanno annunciato il referendum per l'adesione alla Russia «hanno il sostegno» di Mosca. (fonte ats)
Cosa dirà lo Zar?
C'è grande attesa per il discorso alla nazione del presidente russo Vladimir Putin. La trasmissione era stata annunciata per ieri sera, salvo poi essere "cancellata". O meglio, stando ad alcune fonti, rinviata a oggi. E senza alcuna spiegazione ufficiale. Ma cosa dirà lo Zar? Ci si aspetta che parli alla popolazione russa dei referendum (che prenderanno il via da venerdì) proclamati dai parlamenti delle autoproclamate repubbliche del Donetsk e del Lugansk e dalle autorità filorusse nelle aree occupate delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia; appoggiando, ça va sans dire, le loro intenzioni. E si tratta, anche questo è piuttosto scontato dirlo, di referendum che avranno risultati tra lo scontato e il contestabile. Ma del tutto funzionali alla causa del Cremlino, che annettendo le regioni del Donbass nell'est dell'Ucraina potrebbe a tutti gli effetti considerare poi gli attacchi e le controffensive delle forze di Kiev come diretti ai propri territori. Una nuova carta nelle mani di Mosca, da sfruttare per giustificare un'escalation delle rappresaglie.